Arrivano le linee guida per un piano contro corruzione in Sanita’

Difendere la sanità dalle mani della criminalità organizzata e dalla corruzione che divora, secondo alcune stime, il 5,6% del budget. Si scrivono nuove regole con l’obiettivo di rendere più trasparente il sistema e blindare le procedure, ma anche alleggerire il sistema dal peso di una politica che ha usato Asl e ospedali come terreni per la spartizione del potere. Gli annunci su interventi in questo senso si susseguono da anni ma in tempi di crisi e di spending il tema è diventato una priorità assoluta e il piano anti corruzione sta per essere sancito con una serie di nuovi percorsi precisi per chi lavora nella Sanità.

Individuare specifiche linee guida che affrontino i temi della governance amministrativa, della corruzione e del conflitto di interessi in sanità è l’obiettivo del Protocollo d’intesa firmato dal presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), Raffaele Cantone e dal direttore generale dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), Francesco Bevere. Scopo dell’intesa è quello di “supportare i sistemi sanitari nell’adozione di misure idonee a realizzare processi aziendali corretti, efficaci ed efficienti, anche con specifico riferimento al raggiungimento degli obiettivi di trasparenza e legalità e attraverso il recupero dei valori di integrità e di etica professionale ed aziendale”.

Saranno anche individuati e sperimentati modelli integrati di controllo interno per la gestione dei rischi collegati al governo delle aziende sanitarie.

“Le centrali uniche di acquisto sono la misura prima per risparmiare, avere efficienza e combattere la corruzione”, ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. “All’interno del ministero – ha aggiunto Lorenzin – sono state già attuate tutte norme anti-corruzione da tempo, come quella della rotazione dei direttori, ma e’ il Patto della Salute che porta grandi azioni concrete come appunto le centrali di acquisto e il sistema della trasparenza sui dati”.

Fra le linee di azione già individuate c’è la necessità di assicurare la trasparenza sulle liste d’attesa, sulla qualità del servizio offerto con dati chiari per i cittadini, e un intervento sui prezzi, come l’individuazione dei costi standard e la centralizzazione degli acquisti. ”Il tema – ha precisato Bevere – è quello di irrobustire la trasparenza dell’efficienza, la cultura della legalità e dell’etica pubblica con percorsi formativi specifici, eliminare l’improvvisazione amministrativa e prevenire, oltre che reprimere, il fenomeno della corruzione. Quello che e’ mancato al sistema sanitario negli ultimi 20 anni e’ stato il non accompagnare l’aziendalizzazione con una adeguata formazione del personale, il management non ha subito una evoluzione culturale per gestire alcuni livelli di complessità. Riteniamo che le centrali di acquisti possano essere pericolose se non gestite da personale altamente qualificato. Un’altra cosa molto importante il discorso della prevenzione dei fenomeni corruttivi: avvengono anche perché la trasparenza del percorso non è sempre assicurata. Le procedure debbono essere validate dalle Regioni ma anche dal Ministero e dall’Agenas che avrà il compito di fare anche un lavoro di verifica. Infine – ha concluso Bevere – c’è il tema delle incompatibilità fra le attività svolte dal personale e i rapporti con alcune aziende come quelle farmaceutiche”.

 

 

 

 

(ANSA)

Maria Emilia Bonaccorso

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