Tenere magie

 

Luce che m’abbagli

il viso stanco

t’ho vista

tra la coltre perenne

che copriva tante cose

nascoste nell’anima.

E t’ho scorta per un attimo

nel fondo di un bicchiere

che nessuno ha bevuto.

Eri intenta a salutare

vecchi serpenti

che vagano ancora

nell’inerzia della solitudine.

Sorpresa del tuo stesso

timido bagliore

mi portavi lontano

dove umide sere

creavano tenere magìe

e riscaldavano il cuore.

 

Rino Scioscia

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