Solofra, comunicato dell’A.S.Be.Cu.So contro lo sfratto della sede sociale imposto dal Comune

“Con queste righe, cari soci, amici di lungo corso e nuovi iscritti, sono a comunicarvi l’imminente perdita della nostra sede sociale, luogo di incontro, palcoscenico di iniziative culturali, fucina di nuovi talenti e di crescita collettiva”
– Così, in una nota congiunta, il Presidente dell’Associazione Salvaguardia Beni Culturali Solofra, Alessandro De Stefano, unitamente al direttore artistico della Compagnia Teatrale “I Cardi” Aniello Pisano ed ai membri del Direttivo, il Segretario Avv. Alfredo Clemente, il Tesoriere Paolo De Stefano ed il Consigliere Nicolò De Angelis. L’ A.S.Be.Cu.So. aps, ente del terzo settore fondato nel 2009 e regolarmente iscritto al RUNTS, ha da poco assorbito la realtà artistica fondata nel 2003, che quest’anno celebra il 20° Anniversario –
“Con una raffazzonata missiva (prot. n.2248 del 15 Febbraio) basata su di una fantomatica relazione dell’ufficio servizi sociali (prot. n.1190/2022), inviata senza alcun preavviso né contatto diretto con il nostro Direttivo, l’attuale amministrazione intende porre fine ad un rapporto di vicendevole compensazione nato nel 2016, che abbiamo onorato alacremente e senza risparmio di forze e passione.
Con amarezza siamo a constatare che, dopo anni di impegno serrato e gratuito verso il territorio e le sue peculiarità, dopo tanti eventi culturali svolti ed attività di tutela e sensibilizzazione a favore dei beni culturali ed il paesaggio, con il coinvolgimento di personalità di caratura internazionale e dopo aver portato in alto il nome di Solofra su innumerevoli palcoscenici teatrali, SIAMO MESSI ALLA PORTA nel più totale menefreghismo e cecità etica di questa “nuova” amministrazione, insediatasi nel Giugno dello scorso anno, che al valore sociale preferisce giravolte dalla doppia morale politica, selfie e trovate di inutile burlesque.
Il nostro impegno per Solofra va considerato come somma di anni spesi per questa Città, con sacrificio personale di affetti, tempo e risorse, poiché incalcolabile è l’impegno profuso per i tanti campi d’azione, che ci ha visti in prima linea, fra la miriade di attività, come coordinatori e fautori del 500° Anniversario della Collegiata di San Michele Arcangelo, i cui canali social media sono stati da noi curati sino al termine delle celebrazioni.
Quest’anno, inoltre, festeggiamo i nostri primi 20 anni di attività teatrale (che hanno visto apprezzata la Compagnia “I Cardi” in tantissime municipalità della Regione e non solo) e 14 anni di azione sociale tesa alla salvaguardia del patrimonio artistico ed alla tutela e promozione di quello paesaggistico, attraverso le sue mille sfumature. Anni di lavoro disinteressato, libero, convinto, senza padroni e sovrastrutture, senza capibastone e necessità di sottostare al politicante di turno. La nostra schiena è dritta perché non abbiamo mai temuto di esporci, al pari della nostra dignità e rispetto, che ci hanno visti sempre propositivi ed in prima linea per chi ama e vuole solo il meglio per la nostra Città.

Un lavoro tradito, il nostro, da chi preferisce alzare muri contro i giovani, che fa della pochezza di contenuti la misura della sua azione amministrativa, che alla concordia ed alla collaborazione leale, contrappone ipocrisia, disponibilità di facciata, ripicca, cattive azioni mirate ma scomposte, proprio come questa missiva che non ha neanche i connotati di un atto amministrativo.
Si fa leva su motivazioni inesistenti per mettere in discussione l’impegno di anni, cercando un pretesto avvilente, paragonabile solo a quello trovato da Caifa che comprò, per mera volontà distruttiva, il tradimento di Giuda.Cari concittadini, amici soci, certo ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere.

Avevamo chiesto, infatti, un regolare contratto per definire la nostra presenza a palazzo Sant’Agostino, ma non ci è mai stata data possibilità reale di gestire il bene in piena regola ed in continuità d’azione, come definito dalla delibera 227/2016.
Abbiamo trattato la sede come casa nostra, nonostante le mille difficoltà, nonostante i suoi deficit strutturali. Avevamo proposto formalmente di occuparci a nostre spese del ripristino dei danni da umidità della facciata e di tenere aperte le porte della “Sala Eduardo De Filippo”, come l’abbiamo battezzata, disponibili a dare vita ad eventi pubblici, portando gradualmente la sede (sempre a nostre spese) a diventare un piccolo teatro, luogo di incontro e confronto, volto alla presentazione di opere al pubblico, dibattiti, cineforum, riunioni…
A nulla è valso.
Anche la richiesta al centro sociale sindacale di Via Melito, protocollata dalla primissima ora, non ha ancora avuto alcun riscontro, considerando che la struttura, ripristinata nelle forme e negli impianti, è stata inaugurata dalla precedente amministrazione, sul finire di Aprile 2022.

Sappiamo bene ciò che siamo, nella nostra libertà ed indipendenza, così come sappiamo bene ciò che non saremo mai, ovvero un comitato d’affari, un gruppo di interessi particolari, un bacino di voti, un drappello di accoliti a convenienza, un manipolo di servi sciocchi.
Guardiamo e ci rivolgiamo alla maggioranza sana dei nostri concittadini, che hanno avuto sempre l’occasione di apprezzarci come presidio di crescita socio-culturale, valore aggiunto per Solofra nel corso degli anni.
Stateci accanto, perché mai siamo stati offesi in questo modo, con metodi di bassissima lega e da chi, peraltro, oltre a non avere la minima riconoscenza verso coloro che garantiscono la sussidiarietà all’ente locale, non ha l’accortezza di redigere un atto pubblico degno di questo nome, celando una volontà squisitamente politica dietro la penna del responsabile dell’area finanziaria.
Procederemo a breve a rendere pubblico quanto fatto sino ad oggi, in linea con la delibera del 2016, e chiederemo formalmente di ritirare la sconclusionata missiva, forti della ragione dei fatti”

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