Guardia dei Lombardi, il ricordo del dott. Pietro Di Biasi nell’XI anniversario della sua scomparsa
Nel decennale della scomparsa, l’anno scorso, gli è stata attribuita la cittadinanza onoraria alla memoria di Guardia dei Lombardi, paese originario della sua famiglia, nel cui cimitero riposa a fianco dei genitori. L’Irpinia non dimentica la figura e la lezione di vita di Pietro Di Biasi, cardiochirurgo scomparso nel 2012, a 50 anni, un medico che dell’attenzione a tutto tondo ai pazienti aveva fatto la sua missione di vita. In questi giorni ricorre l’undicesimo anniversario di morte e il ricordo di Pietro è più vivo che mai:
“Una persona generosa, un grandissimo professionista – dice Francescantonio Siconolfi, sindaco di Guardia – Un uomo che ha incarnato i valori irpini di umanità e competenza”. “Come dissi in occasione della cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria, il suo operato – continua il sindaco Siconolfi – e il suo impegno professionale, il suo talento e la sua passione per la cardiochirurgia erano noti sin dai primi anni della carriera e gli hanno fatto raggiungere le vette più alte. Di Biasi ha toccato gli animi dei pazienti che ancora oggi lo piangono”.
Fondamentale l’opera del fratello, Maurizio Di Biasi, cardiologo, responsabile della Cardiologia interventistica dell’Ospedale Fatebenefratelli Sacco di Milano, un’eccellenza della sanità pubblica italiana. Anni fa Maurizio Di Biasi e i familiari hanno fondato l’associazione benefica “Pietro Di Biasi – Amici del cuore”, che opera in tutt’Italia “con l’intento – spiega il fratello – di proseguire la sua opera di dedizione professionale e di sviluppare iniziative che l’avrebbero reso felice”.
Una carriera esemplare, quella di Pietro Di Biasi. Il fratello Maurizio ne ripercorre le tappe:
“Diplomato alla Nunziatella, laureato in Medicina e specializzato prima in Chirurgia toracica alla Federico II di Napoli, poi in Cardiochirurgia all’Università di Milano, sempre con il massimo dei voti, entrò giovanissimo nella Divisione di cardiochirurgia del Fatebenefratelli Sacco di Milano, dove lavorò per tredici anni”. Una strada costellata da successi, “come quando vinse il concorso per assistente in Cardiochirurgia e diventò l’assistente più giovane d’Italia”. Ottenne il premio Donatelli-De Gasperis per il miglior lavoro in cardiochirurgia e la nomina a delegato della Società polispecialistica italiana di giovani chirurghi. Nel 1997, a 36 anni, si trasferì dal Fatebenefratelli Sacco al nuovo centro di Cardiochirurgia dell’Irccs MultiMedica, che contribuì a fondare, prima di passare alla Cardiochirurgia dell’Asst Milano ovest. Incessanti l’attività in sala operatoria e la produzione scientifica. Nel 2012, la malattia “ che affrontò con coraggio, nonostante, da medico, fosse consapevole della prognosi. Era innamorato della sua famiglia e cercava di proteggere i figli, Rocco e Laura”.
Pur vivendo e lavorando a Milano, si è sempre sentito parte della comunità di Guardia. “Fin da quando era bambino – continua il fratello Maurizio – Pietro trascorreva, ogni anno, gran parte delle vacanze a Guardia, grazie all’ospitalità delle zie. Come medico e cardiochirurgo offrì sempre, in modo disinteressato, il suo supporto a tutti i guardiesi, rendendosi disponibile, sia in paese che a Milano”. Nel 2007 organizzò un importante convegno di cardiochirurgia a Guardia, con luminari internazionali. Nel 2008 conquistò il premio di “Personaggio dell’anno” nel settore medico-scientifico, nell’ambito delle Eccellenze irpine. Poi, nel 2012, la tragica malattia oncologica. “Pietro – continua il fratello – venne tumulato a Guardia e fu commemorato qui: tutta la comunità condivise il nostro dolore”. Ed è ancora così, la condivisione continua nel ricordo del valore del “dottor Pietro”.