Frigento, scoperta casa a luci rosse: 4 persone denunciate

Continuano senza sosta i numerosi servizi di controllo del territorio messi in atto
ambito territorio di competenza del Comando Compagnia Carabinieri di Mirabella Eclano
su disposizione dal Comando Provinciale Carabinieri di Avellino.
Nella serata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Frigento, unitamente al
personale dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Mirabella Eclano, hanno fatto
irruzione all’interno di una casa di prostituzione ubicata in zona periferica del
comune di Frigento.
I militari, dopo aver raccolto accurate informazioni, decidevano di mettere in atto
alcuni servizi di osservazione e controllo della zona allo scopo di monitorare ogni
movimento di donne ed eventuali clienti. Infatti, dopo aver notato un eccessivo
numero di persone che accedevano al fabbricato e dopo averli opportunamente sentiti,
decidevano di far scattare il blitz.
I Carabinieri, dopo essere entrati nell’appartamento, sorprendevano due ragazze
domenicane, rispettivamente di anni 31 e 19, entrambe senza fissa dimora e con la
prima già in passato deferita per lo stesso reato, mentre svolgevano chiaramente
attività di meretrice con un cliente proveniente da provincia confinante. Nel corso
della perquisizione domiciliare veniva rinvenuta la somma in denaro di circa mille
euro, sicuro provento dell’attività di prostituzione, e altro materiale chiaramente
attinente all’attività stessa consistente in un computer portatile, tre telefoni
cellulari, un modem e un’agenda per la trascrizione degli appuntamenti che venivano
presi a seguito di annuncio apparso su noto sito internet dedicato ad annunci per
incontri.
I militari della Stazione di Frigento hanno dapprima appurato che lo stabile in cui
le donne esercitavano il meretricio era di proprietà di una persona del luogo
completamente estranea ai fatti e successivamente, a conclusione delle verifiche
terminate in tarda notte, accertavano che le due ragazze straniere svolgevano
l’attività con l’aiuto di altra donna originaria della zona che si occupava di
procurare le abitazioni su richiesta di un rumeno, residente nella provincia di
Salerno, che provvedeva poi ad organizzare tutto il necessario per lo svolgimento
della stessa attività.
Pertanto la donna italiana e il rumeno venivano denunciati in stato di libertà alla
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino per “associazione a
delinquere finalizzata al favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione”
mentre le due domenicane venivano deferite per “associazione a delinquere finalizzata
al favoreggiamento della prostituzione”.
Tutto il materiale sottoposto a sequestro veniva messo a disposizione della stessa
Autorità Giudiziaria.

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