Caro-libri: costi bloccati, ma i Consumatori fanno sapere che ci sono molti istituti scolastici che sforano il tetto massimo

Il MIUR blocca i tetti di spesa, fermi al 2012, ma dai consumatori comunque parte l’allarme: troppe le scuole che sforano i limiti sulle adozioni dei libri di testo.
Per le famiglie si tratta di una vera e propria stangata. Arriva puntuale a settembre e, ogni anno, non si salva dalle polemiche. Si tratta dell’acquisto dei libri di scuola. Una manovra di fine estate da alcune centinaia di euro. Un tema quindi caldissimo su cui, tra normativa e sforamenti, la bufera è sempre in agguato.

Tetti bloccati – I ragazzi lo sanno bene, i primi giorni di scuola sono dedicati alla compra vendita dei testi di scuola. C’è chi li compra nuovi, direttamente in libreria, e chi invece si da da fare per trovarli usati. Un modo per limitare il salasso. Dal Miur, come riporta Skuola.net, intanto vengono imposti alle scuole dei tetti di spesa da non superare: un limite di autoregolamentazione bloccato da due anni, al 2012-2013. Sui quali deve vigilare il preside. Spetta infatti ai dirigenti scolastici assicurarsi della corretta applicazione della normativa per evitare che sulle famiglie si abbatta un salasso fuori dalla norma.

Con il digitale si risparmia… – Il risparmio è indubbio ma, ad oggi, ancora stenta a decollare l’utilizzo del materiale in formato digitale. Secondo la normativa vigente (D.M. n. 781 del 27/09/2013) infatti l’uso di tutti i testi in formato misto, quindi sia cartacei che digitali, assicura un abbassamento del tetto di spesa del 10%. Se la classe adotta invece tutti i testi esclusivamente in formato digitale il risparmio sale, garantendo un 30% di riduzione sul tetto di spesa. E non è poco, si tratta infatti di un terzo di risparmio. E allora perché tante polemiche? Semplice, perché ci sono scuole che ancora disattendono alla normativa ministeriale. A questo si aggiunge un altro tetto, quello della tolleranza, che consente ai docenti di sforare di un 10%. Anche questo margine però non è di poco conto, soprattutto se calcolato su una spesa di centinaia di euro.

Consumatori in fermento – A fare i conti in tasca agli studenti, come ogni anno, ci ha pensato l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori registrando per il corredo scolastico un aumento medio del +1,4%. La spesa passerà da 499,50 euro dello scorso anno ai ben 506,50 euro di quest’anno. Uno studente di prima media spenderà mediamente per i libri di testo + 2 dizionari 484 €, circa un +1,7% rispetto allo scorso anno. Vanno aggiunti +506,50 € per il corredo scolastico ed i ricambi durante l’intero anno, per un totale di 990,50 €. Un ragazzo di primo liceo spenderà per i libri di testo + 4 dizionari 799 € con un +1,5% rispetto allo scorso anno e +506,50 € per il corredo scolastico ed i ricambi, per un totale di ben 1.305,50 €.

Costi inaccettabili – “Una spesa in molti casi insostenibile per le famiglie, i cui bilanci sono già in forte crisi –spiega Rosario Trefilletti di Federconsumatori – basti pensare che il loro potere di acquisto dal 2008 è diminuito di oltre il -13,4%.Per questo Ministero ed Enti Locali dovrebbero potenziare le agevolazioni per l’acquisto dei libri destinate alle famiglie meno abbienti. Il Ministero, inoltre, dovrebbe avviare controlli più severi sullo sforamento dei tetti di spesa che, soprattutto nei licei, vengono puntualmente superati. In tal senso appare inaccettabile la “tolleranza” dello sforamento ingiustificato fino al limite del 10%. Come ogni anno invitiamo le famiglie a segnalarci gli sforamenti dei tetti di spesa”.

 

 

 

 

 

 

Da Ansa.it

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