Avellino – Spezia 0 – 0, ma è sicuramente mezzo pieno il bicchiere dei Lupi

Avellino – Spezia       0 – 0

Avellino: Gomis; Pisacane, Ely, Chiosa; Regoli (dal 73′ Soumarè), D’Angelo (83′ Arini), Kone, Schiavon, Zito; Arrighini (63′ Bittante), Castaldo. A disposizione: Frattali, Pozzebon, Comi, Visconti, Vergara, Angeli. All.: Massimo Rastelli
Spezia: Chichizola; De Col, Ceccarelli, Datkovic, Migliore; Gagliardini (10′ st Sammarco), Juande, Brezovec (31′ st Ebagua); Catellani, Ardemagni, Culina (25′ st Madonna). A disposizione: Nocchi, Acampora, Cisotti, Valentini, Milos, Bakic. All.: Nenad Bjelica
Arbitro: Gavillucci di Latina
Guardalinee: Zappatore di Taranto e Bindoni di Venezia – Quarto uomo: Boggi di Salerno.
Note: Ammoniti: Konè, Migliore (S), Juan De Dios (S), (Ceccarelli). Espulso al 55′ Rodrigo Ely per doppia ammonizione. Angoli: 5-1  (AV). Rec.: 2’pt; 4′ st. Spettatori 7mila circa.

 

Diciamolo subito: a nostro avviso è un punto che sta stretto ai Lupi. E’ vero che, per come si era messa la gara nell’ultima mezzora, dopo il rigore e l’espulsione di Ely, e per le due occasioni degli Spezzini sul finire di partita, l’Avellino ha portato via un buon punto. Ma è altrettanto innegabile che il primo tempo disputato dai Biancoverdi, con le due squadre entrambe in undici, è stato davvero positivo e meritevole di ben altro rispetto allo zero a zero. Per larghissimi tratti della gara, la squadra di Rastelli è stata padrona del match, ed ha saputo disporre del temutissimo avversario come meglio non avrebbe potuto. I Lupi hanno dato netta la sensazione, soprattutto nella prima frazione, di essere “parenti molto stretti” di quell’Avellino dello scorso anno che tanto aveva entusiasmato i propri tifosi. Una squadra ordinata, corta ed accorta al punto giusto, con una tranquilla ed efficace fase di non possesso, e con una propositiva ed anche esteticamente positiva fase di possesso. Al termine dei primi 45 minuti abbiamo contato ben 4 palle gol da parte dell’Avellino, contro zero da parte degli spezzini. Al 21′ clamorosa quella capitata ad Arrighni, che proprio sotto porta ha mancato una rete facile, tirando debolmente, senza il cosiddetto istinto del killer, ed i difensori dello Spezia hanno potuto salvare. Come pure molto spettacolare e davvero sfortunata è stata la conclusione di testa di Ely al 2′ di recupero che il portiere ligure ha parato d’istinto.

Nel secondo tempo, i primi dieci minuti sono stati ancora molto positivi da parte dei Lupi, che hanno dato la sensazione di poter passare da un momento all’altro. Poi, come spesso accade nel calcio, nei frangenti migliori di una squadra, l’altra prende il sopravvento per un episodio favorevole. Che nel caso di questo match, fortunatamente per i Lupi non si è verificato. E sì perchè, il fallo da rigore commesso da Ely all’11’, con la seconda ammonizione ed automatica espulsione del giovane difensore italo-brasiliano, poteva essere una ghiottissima occasione per lo Spezia per capovolgere le sorti del match a proprio favore. Invece Ardemagni, forse ipnotizzato dal gigante Gomis, imitando quel che aveva fatto Coralli del Cittadella sette giorni prima, ha sparato alle stelle il tiro dagli undici metri. Lo Spezia non ha concretizzato l’episodio a proprio favore, e l’Avellino ha potuto tirare un sospiro di sollievo. Poi gli ultimi 35′ sono stati di autentica sofferenza per i Biancoverdi che, in inferiorità numerica, hanno visto spegnersi quella verve che per due terzi di gara aveva consentito loro di essere assoluti protagonisti. E lì è stato grande il cuore dei ragazzi di Rastelli che, votati ad un lavoro di contenimento, hanno saputo svolgere la fase di non possesso in maniera molto positiva, segno di un ritrovato equilibrio tattico, ed anche di quella voglia ed umiltà che aveva caratterizzato il miglior Avellino dello scorso anno.

Alla fine della fiera, anche in considerazione delle clamorose occasioni da gol avute dagli Spezzini negli ultimissimi minuti di gioco, il pareggio a reti inviolate venuto fuori dopo i 90′, può senza dubbio accontentare l’Avellino, che vede comunque muoversi la propria classifica. E, quel che piu’ conta, vede rasserenarsi i propri tifosi, che annettevano a questo match grande valore, ai fini di una primissima valutazione sulle potenzialità della compagine biancoverde. Che, a giudicare, soprattutto da quel che ha dimostrato per i due terzi di gara al cospetto di una signora squadra come quella ligure, non può non ispirare fiducia.

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