Lupi, amarezza enorme a Vercelli: raggiunti rocambolescamente a 5′ dal termine – Ma queste gare vanno chiuse prima

Pro Vercelli – Avellino   1 – 1


Pro Vercelli: Russo; Ferri (34′ st Statella), Cosenza, Bani, Scaglia; Emmanuello (17′ st Beretta), Castiglia, Scavone; Di Roberto, Marchi, Belloni (30′ st Sprocati). A disposizione: Viotti, Marconi, Liviero, Coly, Ardizzone, Ragatzu.  All.: Scazzola.

Avellino: Gomis; Pisacane, Ely, Chiosa; Regoli, D’Angelo, Kone (31′ st Arini), Schiavon, Visconti; Castaldo, Comi (38′ st Trotta).
A disposizione: Frattali, Bavena, Fabbro, Soumarè, Bittante, Almici, Angeli. All.: Rastelli.

Arbitro: Michael Fabbri della sezione di Ravenna.

Assistenti: Stefano Bellutti della sezione di Trento e Daniele Bindoni della sezione di Venezia.

Marcatori: 16′ st Regoli (A), 39′ st Di Roberto (P)
Ammoniti: Castiglia, Bani (P), Kone, Chiosa, Comi, Gomis – Angoli:3-3 – Rec.: 1′ pt; 3′ st.

L’amarezza del dopogara è davvero irrefrenabile per i Lupi che hanno perso negli ultimi cinque minuti due punti preziosissimi nella lotta per le posizioni di vertice. Un gol rocambolesco di Di Roberto all’85’, sul quale pesa come un macigno la decisione dell’arbitro di non concedere un calcio di punizione all’Avellino per evidente fallo in mischia di Marchi su Ely, ha negato la vittoria ai Lupi.

Per i Lupi sarebbe stata una vittoria (lo diciamo senza che l’essere giornalisti avellinesi possa “condizionare” la nostra onestà intellettuale) assolutamente ineccepibile, in ragione di una gara condotta in lungo ed in largo da parte dei ragazzi di Rastelli. L’Avellino, per la quasi totalità della partita è stato padrone del campo, dando anche l’idea di essere complesso di rango, di meritare tutta l’ottima posizione di classifica attuale.

Si temeva molto alla vigilia questa trasferta in terra piemontese soprattutto perchè riprendere il cammino dopo una sosta di tre settimane non è mai facile ed anche perchè sul terreno “trappola” del Silvio Piola di Vercelli la squadra di Scazzola sa esaltarsi (tanto è vero che finora ha messo insieme qualcosa come 23 punti in casa). Invece i Biancoverdi sono scesi in campo con piglio deciso e con le idee molto chiare. Già nel primo tempo la squadra di Rastelli ha insidiato numerose volte la porta della Pro Vercelli, mettendo in mostra un buon fraseggio a centrocampo ed una manovra offensiva alquanto redditizia, tanto è vero che nella sola prima frazione di gioco abbiamo potuto contare almeno cinque palle gol per i Lupi.

Nella ripresa tutti avrebbero scommesso su una reazione di orgoglio da parte degli uomini di Scazzola, invece è stata ancora la squadra biancoverde a menare le danze e ad imporre la propria manovra, con geometrie lineari e produttive. E sulle ali di quest’inerzia favorevole, i Lupi sono riusciti a sbloccare la gara dopo la prima ora di gioco: rapida ripartenza dell’Avellino, orchestrata da Schiavon che fa pervenire alla trequarti avversaria una palla invitante per Castaldo che, giunto centralmente ai 25 metri, attira su di sè tre difensori vercellesi; l’attaccante giuglianese, con la coda dell’occhio vede l’avanzare di Regoli sulla sua destra e gli scarica una bellissima palla. L’esterno destro ex Pontedera entra in area e piazza un bel piattone sull’uscita di Russo: gol davvero splendido, non tanto per l’esecuzione ma per la sua magistrale preparazione. La Pro Vercelli accusa vistosamente il colpo e l’Avellino dà l’impressione di poter disporre dell’avversario a proprio piacimento. Ma la squadra biancoverde, a questo punto, ha la grave colpa di non sapere affondare con freddezza e lucidità il colpo del ko. Infatti, sia Visconti che Comi non riescono a chiudere il match pur avendo a disposizione due occasioni molto favorevoli. Cosi, come spesso accade nel calcio, specie in questa serie cadetta, se tu sei “tenero” con il tuo avversario, quest’ultimo certamente non lo è con te: 85′, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, la Pro Vercelli, con Di Roberto sotto misura, sferra il colpo che gela l’entusiamo e le illusioni dei trecento tifosi biancoverdi, assiepati proprio dietro la porta di Gomis. Il gol del pari viene in maniera rocambolesca perchè il portierone avellinese smanaccia la palla su tiro ravvicinato dell’attaccante vercellese, la sfera tocca sotto la traversa e cade al di là della linea di porta: il guardalinee non ha esistazioni a correre verso il centrocampo, inducendo l’arbitro a convalidare la rete. Ma, almeno a nostro avviso, oltre alla beffa, i Lupi hanno ricevuto anche il danno in quell’azione, perchè prima del tiro vincente di Di Roberto, Ely era stato strattonato e messo a terra dall’attaccante vercellese Marchi, sotto gli occhi dell’arbitro che ha fatto prosegure l’azione.

Si è chiusa dunque con l’amarezza finale una partita che restituisce tanti rimpianti in casa biancoverde. Peccato perchè i tre punti sarebbero stati strameritati per i Lupi, che avrebbero potuto cominciare a sognare concretamente anche il secondo posto in classifica. Ma il cammino di questo girone di ritorno è ancora assai lungo e di tempo e modo per rifarsi i Lupi ne avranno certamente, specie se giocheranno bene come hanno fatto a Vercelli.

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