Ecco i “simboli” del primo giorno da Capo dello Stato di Sergio Mattarella

Il collare, lo stendardo, la cagnetta Briciola che scodinzola e abbaia gioiosa mentre Sergio Mattarella passa in rassegna i reparti schierati; ma anche la campana di Montecitorio e il cannone del Gianicolo. Sono tra i simboli della ‘liturgia della Repubblica’ che segna il giuramento del presidente della Repubblica.

LO STENDARDO DELLA PRESIDENZA. Sventola dal Torrino del Quirinale, con il Tricolore e la bandiera dell’Unione europea, quando il presidente si trova nel Palazzo, e sull’automobile in cui viaggia il Capo dello Stato, di cui è il segno distintivo, o come si dice in gergo araldico, “l’insegna di comando”. L’araldo fu disegnato da Francesco Cossiga.

IL GRAN CORDONE. Il collare che è stato consegnato a Mattarella dal presidente emerito Giorgio Napolitano è il simbolo dell’onorificenza più alta della Repubblica: quella di Cavaliere di gran croce decorato di gran cordone. La decorazione è una croce smaltata di bianco, filettata d’oro, attraversante due rami di ulivo e di quercia d’oro posti in cerchio, appesa a un collare d’oro.

IL CANE MASCOTTE. Si chiama Briciola, ed è la cagnetta mascotte della Fanfara a Cavallo 4º Reggimento Carabinieri a Cavallo, l’unico reparto interamente montato delle Forze Armate Italiane. Nel rigidissimo protocollo dell’arrivo del Capo dello Stato nel cortile d’onore del Quirinale è l’unico essere animato cui è consentito di fare quel che vuole.

LA LANCIA FLAMINIA 335. E’ l’auto decappottabile a sette posti, che per tradizione viene usata solo in due occasioni: per l’elezione e per la parata del 2 giugno. Oggi vi hanno preso posto, oltre al’autista ed al valletto, il presidente della Repubblica, il presidente del Consiglio, il segretario generale del Quirinale ed il Consigliere militare del presidente della Repubblica. E’ la vettura ‘Presidenziale’, costruita in quattro esemplari (nel 1960-61) da Pininfarina per la Presidenza della Repubblica Italiana, su commissione del presidente Giovanni Gronchi. Sei cilindri, 335 cm di passo, è lunga quasi 5 metri e mezzo e pesa 20 quintali. Raggiunge una velocità massima di 120 chilometri orari.

LA CAMPANA DI MONTECITORIO. Suona solo in due occasioni: per accompagnare il tragitto del nuovo presidente della Repubblica dalla sua residenza romana fino a Montecitorio per il giuramento e nel momento in cui l’eletto pronuncia la formula “Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservarne lealmente la Costituzione”. Si tratta di una campana particolare: nel bronzo, oltre allo stemma pontificio (in epoca pre-unitaria la campana segnalava l’inizio delle udienze del tribunale pontificio, ospitato proprio a Montecitorio), alle figure di Cristo e di Sant’Antonio, c’è il motto latino “diligite justitiam qui iudicatis in terram”, ovvero “onorate la giustizia voi che giudicate in terra”.

LE 21 SALVE DI CANNONE. Sono l’elemento distintivo degli onori resi ad un Capo di Stato. Vengono sparate dal cannone del Gianicolo, lo stesso che dal 21 aprile 1959 spara tutti i giorni a mezzogiorno. Si tratta di un obice, risultato di un assemblaggio di elementi impiegati durante il Secondo conflitto mondiale.

CARABINIERI E CORAZZIERI. Quando il presidente eletto arriva a Montecitorio riceve gli onori militari da un reparto di Carabinieri in alta uniforme: in quel momento non è ancora il presidente della Repubblica. Quando, dopo il giuramento, lascia il Palazzo, riceve gli onori militari da una compagnia di Corazzieri Guardie del presidente della Repubblica: in quel momento, infatti, è nella pienezza dei suoi poteri.

 

 

 

 

 

 

 

Da Ansa.it

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