Flumeri, grande successo per la rappresentazione teatrale “Io Giuda, Io Pietro” di Gaetana Aufiero

Grande successo per lo spettacolo teatrale tenutosi nella Chiesa di Santa Maria Assunta, organizzato dalla parrocchia, con il coordinamento dell’Associazione di Volontariato Bagliori di Luce di Flumeri. Il dramma teatrale dal titolo “ Io Giuda, Io Pietro “ di Gaetana Aufiero è stato portato in scena dal gruppo teatrale Ricerca Tradizioni Popolari – La Grande Madre di Avellino; la regia è stata affidata a Costanza Fiore, le musiche composte e accompagnate con organo da M-Carmina Rinaldi e al violino la M- Rita Volpe.
La scrittrice Gaetana Aufiero, al termine dello spettacolo in un confronto con il pubblico ha ricordato: “Nei primi anni duemila, su sollecitazione del parroco di Costantinopoli, don Emilio Carbone, un gruppo di giovani guidati da Costanza Fiore, mise in scena un mio testo, dal titolo: Io Giuda. L’atto sacro, rappresentato in chiesa suscitò grande interesse. L’anno successivo si ipresentò Io Giuda, Io Pietro. Poi dieci lunghi anni di silenzio, fino a quando in un contesto storico profondamente segnato da drammi, guerre, sciagure, quei giovani ormai adulti, chiedono all’autrice ed alla regista di consentire loro la rappresentazione del testo. Un testo vissuto con profonda ed intensa emozione. Inizia da li un nuovo cammino reso ancora più suggestivo dalle parole del Santo Padre, sul perdono, sul mistero, sul senso del Divino, così profondo da andare oltre la comprensione umana. Ecco Giuda, ecco Pietro, ecco le Marie: creature umane sofferenti, indispensabili al disegno divino”.
Don Claudio Lettieri parroco di Flumeri, nel porgere i saluti ai presenti ha commentato: “Ho notato e percepito che da parte dell’uomo e da chi ne ha composto il dramma, emerge il bisogno di perdono, il bisogno di ricominciare nella vita dopo il dramma, dopo quest’allontanamento da se stesso e anche da Dio. Oggi sono in molti a vivere quest’allontanamento, sono convito che il Signore nella Sua Luce infinita, che è lo Spiro Santo, toccherà i cuori dell’umanità anche di coloro che, fanno fatica a percepire il messaggio di Dio, che è perdono, amore e innanzitutto comunione. Allora vedere questi giovani, percepire innanzitutto la partecipazione vissuta di ciò, che loro dicevano veramente mi ha colpito molto, mi ha trascinato a vivere con più intensità quest’annuncio che, loro hanno voluto dare a tutti noi”.
Alla domanda del tour of force che la parrocchia sta compiendo in questo mese di aprile, nonché alla luce di questa manifestazione culturale di oggi per poter far avanzare il paese in campo religioso, sociale e in futuro di continuare la sinergia con l’Associazione Bagliori di Luce ha risposto: “Per quanto riguarda il punto di vista religioso è il Signore, dal punto di vista culturale purtroppo se non c’è la volontà a volte si perde tanto tempo e il tempo perso non si recupera più. Però posso dire che fin dall’inizio quando sono venuto in questa comunità di Flumeri, ho cercato sempre di dare e fare lavoro insieme nell’ ambiente sociale. Sono convinto tutt’oggi che lavorare insieme le cose riescono, portano i loro frutti ed ‘è vero questo tour of force che stiamo vivendo in parrocchia, non per mettere in evidenza il mio lavoro o le mie capacità per carità, ma proprio perché si vuole dare uno scossone a questa comunità per dire non dormiamo, non perdiamo tempo nelle cose stupide. La Chiesa non è quella dei giornali o d’internet, ma è quella che Papa Francesco ci sta indicando, cioè la Chiesa dell’aiuto, del sostegno, del perdono, questa è la Chiesa. Allora perderci o impantanarci in queste beghe direi a volte del paese, non ci consente di avanzare e di progredire nell’ambito religioso, umano e direi anche sociale e politico. Perché se ognuno assume come responsabilità e con serietà ciò che gli è affidato le cose riescono e portano i loro frutti”.
A conclusione della recita, la presidente, dell’Associazione di Volontariato Bagliori di Luce, Antonietta Raduazzo Martino, ha dichiarato: “I personaggi che hanno impersonato quest’atto sacro preso dal vangelo e imprenziosito da una ricca scenografia, ci hanno fatto rivivere il dramma vissuto da Giuda e Pietro con grande professionalità interpretativa. Un grande ringraziamento va a tutti gli attori e un plauso particolare alla regista Costanza Fiore che, è riuscita con particolare competenza a effettuare un rigoroso casting fra gli attori riuscendo ad attribuire a ciascuno di essi il ruolo più appropriato, contribuendo a creare, un clima di coesione capace, di unire in modo simultaneo attori e pubblico. Voglio in ultimo ricordare che il dramma teatrale è stato offerto gratis, dal gruppo Ricerca Tradizioni Popolari”.
Tra i presenti in chiesa c’era anche il Prof. Antonio R. Giacobbe, Docente presso il Liceo di Ariano Irpino, il quale ha espresso il suo giudizio sull’evento culturale: “Gli eventi culturali in una piccola comunità come Flumeri dovrebbero richiamare l’attenzione di tutti ma soprattutto di chi ricopre un ruolo nelle istituzioni. Gli educatori spesso si limitano a trasmettere saperi volgendo spesso l’attenzione al passato senza interagire con il presente. Colpa ancora più grave riguarda chi è deputato a gestire il presente e non permette alla cultura di permeare la propria azione. L’evento teatrale di oggi “Io Giuda, Io Pietro” è stato uno stimolo interessante a rivedere la figura di Gesù agire in mezzo alla fragilità dell’uomo. Perchè è proprio questo che emerge da questa rappresentazione. Il tradimento di Giuda per del vile denaro ma anche le incertezze di Pietro nel difendere con decisione la vita di Gesù. Il perdono aleggia su tutte e due le figure anche se nell’umanità di Pietro ci rivediamo tutti noi. La speranza compare in più occasioni durante la rappresentazione nelle figure festanti dei bambini che, attraverso la propria purezza, annunciano che un mondo migliore è possibile. Basta solo volerlo. E qui ritorniamo alle responsabilità degli amministratori. Il municipio è il centro vitale di una piccola comunità. Amministrare non è solo costruire una strada ma è anche stimolare la crescita culturale della propria comunità, Quale occasione migliore di una rappresentazione teatrale che tocca i valori fondanti dell’umanità e offre l’occasione di un confronto sulle priorità che le istituzioni in genere devono focalizzare la propria attenzione”.
La manifestazione è terminata con la consegna di una medaglia ricordo a tutti gli attori, regista, autrice del dramma e musicisti e con l’Ave Maria di Schubert eseguita dalla cantante Elena De Miranda.

 

 

 

Carmine Martino

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