I Lupi, con cuore e grinta, tornano grandi contro un grande Pescara: 3 – 2

Avellino – Pescara     3 – 2

 

Avellino: Frattali, Pisacane, Fabbro (26′ pt Zito), Chiosa, Bittante (1′ st Sbaffo) Almici, Arini, Kone, Visconti, Castaldo, Trotta (28′ st Comi). A disposizione: Gomis, Ely, D’Angelo, Regoli, Vergara, Schiavon. All.: Rastelli.
Pescara: Aresti, Zampano, Salamon, Fornasier, Pucino, Selasi (1′ st Politano), Brugman (36′ st Caprari), Memushaj, Bjarnason, Pettinari, Melchiorri. A disp.: Aldegani, Zuparic, Abecasis, Gessa, Pasquato, Lazzari, Torreira. All.: Baroni
Marcatori: 14′ pt Pettinari (P); 17′ st Castaldo (rig.), 31′ st Zito, 38′ st Kone, 48′ st Pettinari (P).
Arbitro: Daniele Minelli di Varese – Guardalinee: Valentino Paiusco di Vicenza e Emanuele Prenna di Molfetta.
Ammoniti: Pisacane, Fabbro, Zito, Kone, Memushaj (P), Pucino (P). Angoli: 5-6. Rec: 3′ pt; 3’st.

 

 

I Lupi tornano a vincere, addirittura in rimonta, con tanta grinta e tanto cuore. E riescono a tornare ai tre punti contro un grande Pescara, annientandolo nell’ultima mezzora, rifilandogli ben tre gol. Una vittoria targata cuore, grinta e volontà, ma anche qualità tecnica e tenuta atletica. E ciò anche a dispetto di un tentativo di mistificazione  della realtà che, in settimana, aveva veicolato mediaticamente il falso problema della tenuta atletica della compagine biancoverde.

L’Avellino si era presentato al cospetto del forte Pescara (che, è bene ricordarlo, veniva da tre vittorie consecutive) con una formazione tutta muscoli ma poca qualità, perchè priva inizialmente, in contemporanea: di Zito, Sbaffo, Schiavon. L’intento di Rastelli era quello, preliminarmente, di  controllare l’offensiva delle bocche da fuoco abruzzesi (migliore attacco del campionato cadetto) e tenersi le opzioni migliori per il secondo tempo. Ma il gol del pescarese Pettinari dopo solo un quarto d’ora, ha anticipato i tempi previsti per l’ingresso di Zito, consigliando a Rastelli di immettere subito il centrocampista napoletano, in luogo di un Fabbro assolutamente inadeguato a giocare in questa gara dai ritmi alti. Il primo tempo, ad onor del vero, è stato appannaggio del Pescara, che, oltre al gol, ha portato diverse minaccie alla porta irpina difesa dall’ottimo Frattali, che ha dovuto compiere parate eccezionali, per evitare che la compagine abruzzese chiudesse già nella sua prima metà una gara fondamentale per questo finale di stagione dei Lupi.

Il secondo tempo ha visto cambiare gli scenari tecnico-tattici del match, con l’Avellino tornato dagli spogliatoi con notevole rabbia e grinta, deciso a non lasciare nulla di intentato per risalire la china e reinpadronirsi del proprio destino. In questa direzione andava anche la mossa tattica di Rastelli che, saggiamente, proponeva la qualità di Sbaffo, in luogo di Bittante, ridisegnando un assetto con la difesa a tre ed un centrocampo con Almici, Arini e Kone a supporto dei più propositivi Zito e Sbaffo che agivano a ridosso di Trotta e Castaldo. E quest’atteggiamento, maggiormente votato all’offensiva, pagava dopo circa un quarto d’ora della ripresa. Nel corso del quale il Pescara aveva anche avuto altre opportunità per raddoppiare, ma un pò l’imprecisione degli avanti biancazzurri, un pò le parate di Frattali, avevano lasciato fortunatamente inalterato il minimo vantaggio degli ospiti. Al 17′ della ripresa la svolta che ha cambiato il volto alla partita, indirizzandola verso un risultato di segno opposto: Zito si involava sulla sinistra e metteva un cross al centro che veniva intercettato dal braccio di un difensore biancazzurrro. L’arbitro concedeva il calcio di rigore. Dal dischetto Gigi Castaldo non perdonava Aresti e rimetteva in parità il match. Il gol del capitano biancoverde dava la carica giusta ai Lupi, che nel frattempo, utilizzavano anche l’ultimo cambio a disposizione con Comi al posto di un Trotta non brillantissimo. L’ingresso di Comi si rivelava subito azzeccatissimo, perchè dopo appena tre minuti (al 31′ st) l’ex milanista offriva su un piatto d’argento l’opportunità a Zito di gonfiare la rete e regalare un insperato vantaggio ai Lupi: cross di Castaldo al centro dell’area; sulla palla si avventava Comi che disturbava l’uscita di Aresti, sulla smanacciata dell’estremo difensore biancazzurro si avventava Zito che di testa metteva dentro.  Cosi in meno di un quarto d’ora i Lupi ribaltavano completamente il risultato. Ma non era finita perchè poi, al 38′  era un tiraccio dal limite di Kone, deviato da un difensore abruzzese,  a portare a tre le reti dei Lupi. Era l’apoteosi dei biancoverdi,  che, nonostante il secondo gol subito allo scadere del match da Pettinari, potevano levare le braccia al cielo ed esultare per tre punti fondamentali. Che ora riproiettano prepotentemente l’Avellino nei play off.

E sabato prossimo l’Avellino si reca  a Bologna, a sfidare i rossoblu in un match tutto da vivere. E sì, perchè i Lupi sono ancora vivi ed in grado di dire la loro.

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