Avellino – Trapani 1 – 1, un inopinato pareggio che non toglie ai Lupi la soddisfazione dei play off

Avellino: Frattali, Almici, Ely, Pisacane, Visconti (33′ st Bittante), D’Angelo (28′ st Kone) , Arini, Zito, Sbaffo, Castaldo, Mokulu (43′ st Comi). A disposizione: Gomis, Fabbro, Regoli, Vergara, Angeli, Trotta. All.: Rastelli.
Trapani: Marcone, Daì (42′ st Malele), Pagliarulo, Caldara, Rizzato, Scozzarella, Ciaramitaro (29′ st Citro), Barillà, Falco, Curiale (dal 17′ st Basso), Nadarevic. A disposizione: Ferrara, Abate, Perticone, Feola, Lo Bue, Aramu. All.: Cosmi.
Marcatori: 10′ st Sbaffo, 50′ st Caldara (T).
Arbitro: Ivano Pezzuto della sezione di Lecce. Guardalinee: Maurizio De Troia di Termili e Lorenzo Gori di Arezzo.
Ammoniti: Visconti, Zito, Castaldo, Barillà, Daì, Marcone (T).  Angoli:7-7. Rec. 1′ pt, 5′ st.

 

 

 

Alla fine vale il detto: tutto è bene quel che finisce bene! E sì, perchè al gol -beffa incassato dai Lupi al 95′, che ha dato il pareggio al Trapani (e che poteva costare carissimo alla squadra biancoverde) è subentrata quasi subito la gioia per il raggiungimento matematico della qualificazione ai play off. Infatti, se l’Avellino non è riuscito a vincere la propria gara, le sue dirette rivali, Livorno e Pescara hanno fatto harahiri proprio nel finale: il Livorno è stato raggiunto sul pareggio dal rigore di Cocco del Vicenza al 93′ ed il Pescara addirittura è stato capace di perdere 2-1 dal Varese, ormai già retrocesso. Insomma un finale thrilling ma fortunato per l’Avellino che riesce comunque a raggiungere il traguardo dei play off con una giornata di anticipo.

Sul match non vinto quest’oggi dai ragazzi di Rastelli non c’è tantissimo da recriminare (a parte il rocambolesco pareggio rimediato proprio allo spirare della sfida con Trapani del tecnico Serse Cosmi). I Lupi hanno saputo interpretare nel verso giusto questa partita che non si presentava facile, vuoi per il valore degli avversari, vuoi per l’importanza della posta in palio. Castaldo e compagni hanno giocato come dovevano giocare, facendo la gara e cercando di offendere con continuità di manovra, specie sulle due fasce, la non imperforabile retroguardia trapanese.

Il primo tempo è stato caratterizzato da un buon possesso palla dei Lupi, che hanno comandato il match dando sempre l’impressione di poter passare in vantaggio da un momento all’altro. Ma un pò qualche cross sbagliato, un pò la precipitazione e un pò anche la scarsa incisività sotto porta degli avanti biancoverdi, la prima frazione di gioco si è chiusa con il nulla di fatto. Nella seconda parte di gara, viceversa, gli uomini di Rastelli ci hanno messo più decisione e convinzione e dopo dieci minuti sono giustamente pervenuti al vantaggio: cross dalla destra di Almici; sulla palla vanno sia Sbaffo che il portiere trapanese, al quale sfugge la presa aerea; la sfera finisce sul piede di Sbaffo che con un tocco in semirovesciata mette la palla alle spalle dell’estremo difensore siculo. Assicuratosi quello che voleva, vale a dire il gol di vantaggio, l’Avellino si mette saggiamente a controllare l’inerzia del match, senza correre neppure pericoli significativi. Anzi è la squadra di Rastelli a fallire in alcune occasioni il gol della sicurezza. Mokulu è sfortunatissimo per due volte: prima con una clamorosa traversa, con la palla che non varca la linea di porta, e con un altro tiro sotto misura, respinto sulla linea da un difensore.

Il Trapani che non aveva preoccupato più di tanto la retroguardia biancoverde, perviene al pareggio proprio all’ultimo istante sugli sviluppi di un calcio franco battuto dalla trequarti destra. Dall’ammucchiata nell’area avellinese spunta la testa del difensore Caldara che mette incredibilmente dentro giusto al 95esimo. La disperazione si tagliava a fette sui volti dei calciatori avellinesi, mentre Rastelli rimaneva impietrito in panchina. Per fortuna l’angoscia è durata solo un attimo perchè al triplice fischio dell’arbitro, è arrivata la notizia fantastica dei due risultati provenienti da Livorno e da Varese, che restituivano ai Lupi la qualificazione ai play off, con il matematico ottavo posto in classifica. L’Avellino è passato dalla disperazione alla felicità in un amen, e sugli spalti si è ripreso a cantare, in un tripudio di bandiere biancoverdi.

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