Felice D’Aliasi analizza la vicenda Rastelli: “Ad Avellino sono già scesi quasi tutti dal suo carro”

Martedi pomeriggio, l’addio di Rastelli all’Avellino è giunto improvviso, come un vero e proprio fulmine a ciel sereno, specie per tutti quei tifosi che, dopo le parole di Walter Taccone (che dava per “cosa fatta” la riconferma del tecnico di Scafati), erano ormai certi della permanenza sulla panca biancoverde di un trainer che in tre anni aveva vinto cosi tanto. La tempistica della “bomba”, e come la stessa è stata presentata nella versione ufficiale della società di  Piazza Libertà, ha scosso molto la tifoseria irpina, indirizzandola verso giudizi addirittura di disprezzo, più che per il tecnico,  per l’uomo Rastelli.

In attesa che quest’addio venga ratificato sul piano ufficiale (al momento, il passaggio di Rastelli al Cagliari è ancora “in itinere”, atteso che l’ormai ex tecnico biancoverde non ha ancora ricevuto la rescissione contrattuale dall’Avellino) cosa che, tutto sommato, non dovrebbe tardare a venire nelle prossime ore, abbiamo voluto ascoltare su questa vicenda un osservatore delle faccende biancoverdi, acuto ed attento, come Felice D’Aliasi.

Il caso Rastelli sta avendo una eco comunque incresciosa, intrisa di commenti non proprio “gentili” e riconoscenti nei confronti del tecnico di Scafati. Tu, caro Felice, che idea ti sei fatta?

“Francamente dispiace per quello che sta succedendo, sebbene io ritenga che non sia accaduto nulla di veramente strano. Mi spiego: lunedi c’è stato un incontro Taccone-Rastelli. Che cosa si sono detti,  lo sanno solo loro. Ma io cerco di attenermi a quanto dichiarato dal presidente, dopo il colloquio avuto con l’allenatore. Walter Taccone ha riferito che Rastelli si era preso 48 ore di tempo per decidere circa la proposta ricevuta dalla dirigenza biancoverde. Il massimo dirigente ha dato per quasi avvenuto il prolungamento del contratto, preoccupandosi anche di aggiungere che due giorni dopo sarebbe stata fatta una conferenza stampa: congiunta con Rastelli, oppure disgiunta se le cose, malauguratamente non fossero andate per il verso giusto. Sta di fatto che Rastelli, prima della scadenza delle 48 ore concesse da Taccone, cede alle lusinghe del Cagliari e dà la propria disponibilità alla prestigiosa società sarda. A me sembra tutto regolare! Invece, in citta’ si scatena il finimondo contro il tecnico di Scafati, definito dalla tifoseria addirittura un traditore. Anche il presidente, logicamente (per un ovvio gioco delle parti)  inveisce contro Rastelli. Ma io dico: prendiamo atto del fatto che l’allenatore biancoverde  e’, come tutti gli uomini del resto, un ambizioso. Egli  ha scelto Cagliari per 2 ragioni inequivocabili: 1) Per un fatto economico, perchè prendera’ quasi il triplo rispetto ad Avellino; 2) Il Cagliari è una societa’ molto prestigiosa, ha vinto uno scudetto e nelle sue fila ha militato uno dei più grandi attaccanti della storia del calcio italiano, vale a dire Gigi Riva. Poi rappresenta un’intera isola, il cui popolo è tutto unito intorno alla gloriosa squadra rossoblu. Queste sono cose incontrovertibili, il resto è retorica stupida. Mettiamoci bene in testa che i presidenti, gli allenatori, i calciatori vanno via, mentre la nostra passione di tifosi resta, e quella non è certamente in vendita”.

Felice, in questa triste storia, quale aspetto ha catturato maggiormente la tua curiosità?

“La circostanza incredibile che Rastelli non ha neppure messo piede sul traghetto per Cagliari, che subito (di tutti quelli a fine partita a Bologna, martedi 2 giugno, lo avevano osannato) tantissimi sono già precipitosamente scesi dal suo carro, dimenticandosi in un baleno di ciò che di buono il tecnico scafatese è riuscito a costruire in tre anni”.

Come giudichi questi tre anni di Rastelli? Credi che l’Avellino possa ripetere in positivo il ciclo rastelliano, e magari approdare addirittura in A?

“Sono stati tre anni assolutamente positivi. Il giovane tecnico scafatese, pur commettendo qua e là qualche errore, che puntualmente il sottoscritto gli ha fatto notare,  è andato al di là di ogni più rosea aspettativa dei tifosi biancoverdi. Per quanto riguarda il futuro dell’Avellino, non lo so. Posso soltanto dirti che il tempo ed i risultati che verranno ci potranno indicare se è stato Rastelli a far diventare grande la società biancoverde, oppure sarà stata l’attuale dirigenza a far diventare grande questo allenatore”.

 

Loading