Montefredane, Grossi e Troncone: “Abbattere tutti i pini vuol dire non conoscere la storia della nostra comunità”

L’abbattimento dei pini alimenta lo scontro politico tra maggioranza ed opposizione al comune di Montefredane. Il gruppo di minoranza, attraverso i consiglieri comunali, Antonio Grossi e Carmine Troncone, torna alla carica contro il primo cittadino, Valentino Tropeano, che nei giorni scorsi aveva indetto una conferenza di servizi convocando al tavolo la Provincia di Avellino, il Corpo Forestale dello Stato, la Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici, la Direzione Generale per le Politiche Agricole Ambientali e Forestali, ad eccezione dell’opposizione che era all’oscuro dell’incontro, rendendo concreto lo sloga del sindaco Tropeano ovvero: “partecipazione e democrazia”. Nei fatti, attraverso la procedura di semplificazione amministrativa, il primo cittadino puntava all’abbattimento degli alti fusti. Un orientamento amministrativo che ha visto sempre contraria l’opposizione, la quale ha colto la palla al balzo per rilanciare la propria ferma azione di contrasto alla maggioranza consiliare.

Il Comune di Montefredane, nel 1932 come risulta dalle cronache e dalle fonti storiche, decise di impiantare, lungo via Giordano e via Roma fino al confine con il territorio del Comune di Grottolella, un doppio filare di alberi della specie “Pino Marittimo”, a ricordo dei caduti nel primo conflitto mondiale 1915-1918. I caduti dei conflitti mondiali nati a Montefredane sono stati recentemente ricordati con l’apposizione di una lapide commemorativa .

Per i consiglieri di opposizione la maggioranza, oltre alla storia, ignora anche che nel novembre del 2014 è stato pubblicato il Decreto attuativo della Legge n. 10 del 2013 recante “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, dove si definiscono gli alberi monumentali come: “gli alberi ad alto fusto inseriti in particolari complessi architettonici di importanza storica e culturale”.

Alla luce del Decreto e dei fatti storici legati al filare alberato esistono, dunque, i requisiti per considerare l’iscrizione degli alberi citati nell’elenco degli Alberi Monumentali. Si ricorda, altresì, che il termine ultimo per il censimento degli Alberi con caratteristiche monumentali è il 31 luglio 2015. Tale Censimento deve essere effettuato dai Comuni, coordinati dalle Regioni, con il possibile supporto e collaborazione dei comandi provinciali del Corpo forestale dello Stato, in particolare, per la verifica specialistica delle segnalazioni provenienti da cittadini, associazioni, istituti scolastici, enti territoriali.

Pertanto i consiglieri Grossi e Troncone hanno inviato una motivata segnalazione ai competenti Uffici Tecnici del Comune di Montefredane al fine di scongiurare l’abbattimento di tutti gli alberi ancora esistenti e facenti parte dell’impianto degli anni ’30 a ricordo dei militari deceduti durante il primo conflitto mondiale, come indicato in precedenza. La nuova Normativa assegna la facoltà ai cittadini della segnalazione, a fronte della quale il Comune avrebbe l’obbligo di indicare l’eventuale scelta di non considerare ‘Monumentali’ alberi la cui presenza sul territorio è innegabilmente collegata ad un evento storico, di cui quest’anno si ricorda in Italia il centenario dell’inizio delle ostilità.

L’eventuale abbattimento ed addirittura le modifiche della chioma e dell’apparato radicale sono realizzabili, come indica la Normativa per tali Alberi, dietro specifica autorizzazione comunale, solo per casi motivati e improcrastinabili per i quali è accertata l’impossibilità di adottare soluzioni alternative, previo parere vincolante del Corpo Forestale dello Stato, che si può avvalere della consulenza dei Servizi fitosanitari regionali. La procedura per le valutazioni sugli Alberi è codificata dal protocollo della Società Italiana di Arboricoltura (SIA).

Dal verbale della Conferenza dei Servizi sulla “Verifica situazione di pericolo per la pubblica e privata incolumità costituita dagli alberi di alto fusto (pino mediterraneo) lungo la strada comunale denominata via Roma”, redatto il 12 giugno 2015 presso il Comune di Montefredane, si indica “pericolo alla viabilità e danni a passanti, cose ed autovetture” prodotti dalla presenza degli alberi. Si vuole ricordare che la mancata o carente programmazione della manutenzione delle essenze arboree di alto fusto non può determinare -come unica soluzione- il taglio. Banalmente tale scelta comporterebbe l’analogo taglio di tutte le essenze arboree presenti nei luoghi abitati della Provincia di Avellino.

Infine,  – consiglieri ricordano – che la Giunta Comunale, con delibera n. 1 del 5 gennaio 2015, avente ad oggetto: “Esame osservazioni al Piano Urbanistico Comunale adottato con delibera di G.C. 55 del 6/9/2014” al punto 3 del deliberato indica di accogliere integralmente l’osservazione 19/20, classificata come osservazione di carattere generale (Alberature storiche e monumentali) prevedendo: “l’inserimento di un idoneo articolo nelle Nta di recepimento dei dettami della legge 10/2013 e Decreto interministeriale 23 ottobre 2014”.

In definitiva – i consiglieri comunali di opposizione – hanno fatto richiesta all’amministrazione Comunale della valutazione degli alberi indicati per l’inserimento negli elenchi Regionali degli Alberi Monumentali e se è stato richiesto parere al Corpo Forestale dello Stato, motivato secondo le indicazioni di Legge, in merito all’improcrastinabile abbattimento legato all’impossibilità di “adottare soluzioni alternative”, dopo aver acquisito analisi ed indagini specialiste come previsto dalla Normativa vigente. Si è richiesto, inoltre, per quale motivo non è possibile programmare una manutenzione ordinaria delle essenze arboree, come previsto dalle normative vigenti, e in che modo si è tenuto conto delle Norme di Salvaguardia – derivanti dall’adozione del nuovo PUC – legate all’articolo delle Norme Tecniche di Attuazione di recepimento dei dettami della legge 10/2013 e Decreto attuativo.

“Difendere i pini vuol dire preservare la storia della nostra comunità ed evitare, nel contempo, di deturpare l’ingresso della nostra comunità”, chiosano i consiglieri Grossi e Troncone, sottolineando, altresì, di non essere pregiudizialmente contrari a valutare determinati abbattimenti che arrecano pericolo per la circolazione dei veicoli e per i cittadini e provocano nocumento al manto stradale per la presenza dell’apparato radicale degli alti fusti”

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