Avellino, Laceno d’Oro al Teatro Gesualdo la performance visivo-sonora di Herman Kolgen

Ultimo atto dell’anteprima del Laceno d’Oro in sinergia con Flussi Media Arts Festival.

Dopo la quattro giorni dedicata al cineasta newyorkese Abel Ferrara, insignito del premio “Camillo Marino” alla carriera, e ai registi emergenti del panorama italiano indipendente, che ha portato alla premiazione con il “Giacomo D’Onofrio” di Bartolomeo Pampaloni, il Laceno d’Oro, festival internazionale del cinema organizzato dal Circolo culturale “immaginAzione”, giunto alla 40esima edizione, avvia una nuova avventura in compagnia dell’associazione culturale “Magnitudo” che da sette anni organizza e cura “Flussi Media Arts Festival”.

Mercoledì 26 agosto, alle 20:30, sul palco del Teatro “Carlo Gesualdo”, arrivano le performance visivo-sonore di Herman Kolgen declinate nel trittico “Seismik –Dust – Aftershock”.

Tra le figure più interessanti del panorama artistico contemporaneo, Herman Kolgen, artista canadese di Montréal, scultore audiocinetico, lavora a partire dalla relazione tra il suono e l’immagine creando, dalla loro convergenza, opere presentate sotto forma di installazioni, performance, sculture sonore, opere video e cinematografiche.

Dal 2008 Herman Kolgen ha inaugurato un percorso individuale d’interrogazione radicale dei sistemi audiovisivi. Il suo lavoro proteiforme è caratterizzato da un approccio che potremmo definire “radiografico” alla materia sonora e visuale, in cui le dimensioni dell’invisibile e dell’inudibile prendono forma manifestandosi alla percezione dello spettatore.

Attratto dalla dimensione organica, Herman Kolgen è ispirato dalla tensione interna che abita la (tras)formazione della materia e questo processo lo porta a comporre opere al cui centro è posta la nozione di Tempo.

Combinata e associata al digitale, attraverso un lavoro di estrema sensibilità, la dimensione organica è incanalata verso forme ibride di presenza. I suoi interventi integrano, inoltre, un lavoro radicale di spazializzazione sonora, in cui lo spazio fisico della sala, il suo volume, si fa geometria della pulsazione.

La partnership tra Laceno d’Oro e Flussi Media Arts Festival proseguirà fino al 30 agosto con “Screenings di micrometraggi e cortometraggi, dalla motion graphics al cinema sperimentale e alla video arte” che proporrà al Carcere borbonico una selezione di opere di Sebastian Murra, Dvein, Studio Aira, Carlotta Piccinini, Ivan Svoboda, Walter Paradiso, Guglielmo Emmolo, Carlotta Piccinini, Pooja Iranna, Hernan Apablaza, Arthur Tuoto, Min Kim Park, Jake Fried, Tell No One, Annetta Kapon, Amir Khanpoor e 8Seyyed Mohammad Jeddi, Albert Alcoz, Juan Aizpitarte, Yuki Ogura, Mischa Rozema – PostPanic, Rub Kandy, Silvia Iorio, Thorsten Fleisch, Alessandro Amaducci.

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