Lupi, contro il Modena tre punti che danno serenità, fiducia e coraggio – A Cagliari con dignità ed orgoglio
Il match contro il Modena ha restituito ai Lupi sensazioni diverse, anzi quasi opposte, rispetto a quanto era emerso dal derby perso all’Arechi. Se nell’esordio in trasferta, i ragazzi di mister Tesser, pur dando una buona impressione e discrete prospettive di gioco, avevano lasciato sul terreno salernitano i tre punti, nella sfida casalinga contro il bel Modena del giovane trainer Crespo, pur subendo forse soverchiamente gli avversari, i Lupi hanno saputo soffrire e portare a casa una vittoria che davvero vale oro . Il calcio, soprattutto in serie B, è questo: spesso si gioca bene e non si ottiene niente, mentre capita sovente di non meritare tanto in campo, ma di riuscire comunque ad acciuffare il massimo dei punti. L’inizio altalenante di questo campionato dei Lupi poteva essere messo nel conto, per diverse situazioni, tra le quali figura di diritto il cambio della guida tecnica avvenuto quest’estate. Passare dal triennio rastelliano alla concezione ed al disegno tecnico-tattico di Attilio Tesser non era non è cosa di poco conto. Se all’arrivo del nuovo allenatore, ci aggiungete un corposo e consistente rinnovamento della rosa dei calciatori, è facile rendersi conto che davanti alla porta dello spogliatoio dell’Avellino bisogna ancora lasciare il cartello “work in progress”.
Sulla scorta di quanto premesso, la seconda giornata ha restituito ai tifosi biancoverdi una prova sicuramente in chiaro-scuro dei loro beniamini. La giustissima rivisitazione da parte di Tesser dell’assetto tattico della sua squadra, vale a dire l’aggiunta di un elemento in più a centrocampo, in luogo di un attaccante, non sembra avere fornito i vantaggi sperati. Ma noi riteniamo che ciò possa essere più imputabile alla brillantezza e spregiudicatezza del gioco dei ragazzi di Hernan Crespo (ex grande bomber di livello internazionale) che non ai limiti tecnico-tattici dei calciatori in maglia biancoverde. Buona norma vuole che un bravo osservatore di calcio debba partire dal presupposto che per analizzare pregi e difetti di una squadra in una determinata partita non si possa prescindere da quanto sia riuscito a fare l’avversario di turno della stessa. Insomma, vuoi o non vuoi, non ci si può sottrarre dal mettere sul piatto della bilancia meriti dell’una e demeriti dell’altra concorrente. In quest’ottica, noi siamo dell’avviso che nell’analizzare quanto di negativo emerso da parte dei Lupi in questo confronto con i Canarini emiliani, si debba mettere nella giusta luce i grossi ed innegabili meriti dei Gialloblu modenesi. La squadra di Crespo è scesa in campo al Partenio-Lombardi per impossessarsi della partita sin dal primo minuto, proponendo iniziative rapide, con improvvise verticalizzazioni, che hanno mandato subito in tilt il non possesso biancoverde. Per una volta, almeno per questa, siamo convinti che si debba partire dalla giusta (e in questo caso, sicuramente non eccessiva) considerazione degli innegabili meriti altrui.
Il buono per i Lupi, anche in una partita non esaltante come quella di ieri, è venuto nel secondo tempo, specie in virtù dei puntuali ed efficaci cambi operati da Tesser. I tre ragazzi usciti dalla panchina hanno dato fisicità ed atletismo alla squadra biancoverde, giusto in coincidenza con un evidente calo di dinamismo e velocità da parte degli avversari, che avevano speso molto nel primo tempo. L’Avellino, cosi, è potuto salire in cattedra, giusto nell’ultimo quarto di gara, quello topico, riuscendo a portare dalla propria parte l’inerzia della gara e soverchiando gli avversari, che proprio non ne avevano più. I due gol che hanno affossato il Modena sono venuti, non a caso, da due elementi freschi e vogliosi, inseriti da Tesser, con il terzo elemento uscito dalla panchina, il giovanissimo Bastien, che ha offerto quel cambio di passo e quelle verticalizzazioni di cui tanto ha bisogno la compagine biancoverde.
Questi tre punti danno serenità, fiducia e coraggio ai ragazzi di Tesser e consentono loro di preparare sin da oggi la difficile sfida di Cagliari con un pizzico di autostima e consapevolezza in più. Il match del S.Elia si prospetta pieno di attese, per mile motivi, ma anche pieno di fascino, perchè se è vero, come è vero, che i Sardi costituiscono una grande corazzata per questo campionato, i ragazzi biancoverdi hanno tutta la voglia di confrontarsi con dignità ed orgoglio contro simili avversari. Il grande ex Massimo Rastelli, che ha lasciato un’impronta indelebile ad Avellino (tre anni di successi non potranno mai essere dimenticati, perchè fanno già parte della gloriosa storia biancoverde) è avvertito sin da adesso: la sua ex squadra non andrà a fargli visita con riverenza o peggio ancora, sudditanza psicologica. Conoscendo Tesser, i Lupi scenderanno in campo per giocarsela a viso aperto, nella consapevolezza che anche l’Avellino vuole essere protagonista in questo campionato.