Enzo De Vito: “Il nostro un vero trionfo, ma ora al lavoro per non fare da comparsa in Cadetteria”
Il trionfo dell’Avellino è anche merito suo. Ha modellato la squadra, è stato attento al bilancio, non ha mai fatto proclami, non ha calcato la ribalta, il suo operato è solo da apprezzare. Il direttore dei Lupi, l’avv. Enzo De Vito ha portato avanti un lavoro che ha dato frutti importanti, c’è stato il salto di categoria, l’anno prossimo i biancoverdi disputeranno il campionato cadetto. Comunque, con il disponibilissimo direttore sportivo, ritorniamo sulla vittoria del campionato e sul fatto che, nonostante ai nastri di partenza i pronostici non indicassero l’Avellino tra le accreditate alla leadership, questa squadra ha saputo disarcionare tutte e brindare alla promozione diretta: “Il nostro modus operandi è stato sempre improntato all’umiltà e al lavoro. E poi abbiamo sempre avuto a che fare con problematiche esterne, l’anno scorso ci davano per retrocessi, perciò quest’anno sapevamo quello che ci aspettava. Diciamo che abbiamo avuto l’equilibrio di non esaltarci quando i risultati erano a nostro favore e non ci siamo abbattuti per qualche passo falso. Anzi, quando incalzavano le critiche, ci siamo autocaricati, abbiamo sempre fatto quadrato come succede nei grandi gruppi, ci siamo rialzati e abbiamo vinto il campionato. Certo per questo trionfo in campionato, bisogna fare i complimenti alla squadra, ma anche alla società e a mister Rastelli che ha dimostrato di avere gli attributi e di non farsi condizionare da qualche critica pretestuosa. Il mister ha sempre deciso cosa fare schierando la squadra da par suo, non lesinando l’impiego degli Under, un’altra nota di merito è proprio questa, quella di essere scesi in campo quasi sempre con 4 under e, nonostante quello che può essere un handicap, si è rivelato per noi un altro punto di forza e rientrava, comunque, nella nostra forma mentis il fatto di dare spazio ai giovani di qualità che avevamo in organico. Quello che abbiamo costruito è stato fatto nei parametri del nostro budget, che è una luce alla quale facciamo sempre riferimento”. Anche giocatori che molti consideravano sul viale del tramonto, si sono ritrovati a vivere una nuova primavera con una stagione superlativa: “Giocatori come Biancolino, Millesi, quelli più avanti con l’età, hanno reso al meglio proprio perché inseriti insieme a dei giovani con i quali è nata la giusta intesa. Abbiamo lavorato molto su questo perché, se avessimo impostato la squadra con anziani su anziani, non avremmo ottenuto questo risultato, invece, siamo partiti da una base solida su cui abbiamo innestato gli elementi che ritenevamo affidabili. Il tempo ci ha dato ragione”. Chiediamo al direttore quale istantanea gli è rimasta impressa nel corso di questa marcia trionfale: “Il gol di Zigoni a Catanzaro è stato emozionante davvero, lì ho iniziato a capire quanto sia stato importante quello che avevamo appena fatto. Avevamo raccolto i frutti di un lavoro lungo, intenso ma costante, portato avanti grazie all’abnegazione di tutti. Poi ciò che mi ha reso ancora più orgoglioso è stato l’atteggiamento della squadra nelle due partite contro un super Trapani, nonostante le assenze importanti, non ci siamo intimoriti e abbiamo conquistato anche la Supercoppa, la chiusura migliore di un cerchio perfetto. E in questi successi non c’è la firma di uno solo, ma tutti sono stati protagonisti, tutti hanno contributo a questa grande gioia”. Capitolo nuova stagione. Ora è tempo di pensare anche al campionato che verrà, dove l’Avellino se la dovrà vedere con compagini blasonate. Occorrerà potenziare la squadra, questo è sicuro, ma farlo con intelligenza e diligenza per renderla capace di ben figurare in una categoria totalmente diversa rispetto a quella da cui si è reduci: “In Serie B saremo dei neofiti, sicuramente cambieremo molti giocatori perché sappiamo che, per affrontare nel migliore dei modi la cadetteria, è necessario dotarsi di elementi di una certa caratura. Intanto stiamo pianificando già la prossima stagione, abbiamo deciso dove fare il ritiro, la società è operativa, poi il sottoscritto, insieme a Massimiliano Taccone e mister Rastelli, stiamo individuando ciò che ci occorre. Abbiamo quest’onore e quest’onere di stare al servizio dell’Avellino. Ora, però, è presto per fare nomi, il mercato non è ancora entrato nel vivo, bisogna ancora attendere la fine dei campionati, stiamo valutando chi confermare. Per quanto riguarda gli attaccanti in entrata, queste trattative entrano nella fase calda ad inizio luglio, dove saremo pronti a dire la nostra per i giocatori che vorremo ingaggiare. Poi sappiamo già che alle prime battute d’arresto, verremo fatti oggetto di critiche, perché qualcuno paventa che possano materializzarsi gli spettri delle ultime apparizioni dell’Avellino tra i cadetti, soprattutto in un campionato in cui giocheranno squadre blasonate come Palermo, Siena, Pescara, il Lecce se salirà. Dico “scurdammoce o passat”, dobbiamo andare avanti sempre con umiltà e lavoro, naturalmente cambieranno degli aspetti anche mentali. Perché quest’anno era importante vincere quante più partite possibili, mentre l’anno prossimo dovremo cercare di perdere il meno possibile, per cercare di disputare un campionato dignitoso e rassicurante”.
Maurizio Longhi