Cervinara, evasione scolastica: sette genitori denunciati dagli Agenti del Commissariato di P.S.
Il valore della legalità e il rispetto delle norme non possono coltivarsi senza curare l’istruzione e la cultura.
Per questo motivo, da sempre, la Polizia di Stato lavora a stretto contatto con i dirigenti scolastici: dagli incontri sui temi sociali più importanti, alla prevenzione in ambito consumo degli stupefacenti fino ad arrivare all’evasione scolastica.
Nella giornata di ieri, a seguito di segnalazione da parte della scuola, il personale del Commissariato di Ps di Cervinara ha svolto degli accertamenti diretti a capire il motivo per cui vari minori – dai 12 ai 15 anni – troppo spesso si assentavano dalle lezioni.
Dai controlli esperiti è emerso il triste dato per cui questi ragazzi si assentavano da scuola con la consapevolezza dei genitori.
Gli stessi , infatti, hanno dichiarato che i giorni di assenza si spiegavano col fatto che i figli non hanno voglia di andare a scuola.
In un altro caso, il minore ha spiegato, in presenza anche degli assistenti sociali, di vivere una situazione di disagio con i compagni di classe con cui non aveva un sereno rapporto.
Questo atteggiamento passivo ha comportato che in alcuni dei casi affrontati si è arrivati a maturare addirittura 66 giorni di assenza nell’ anno scolastico in corso.
Il personale della Polizia di stato ha denunciato 7 persone – tutti genitori di alunni – in quanto resisi responsabili del reato di inosservanza dell’obbligo di istruzione dei minori.
Ma il fine principale della Polizia di Stato è quello di promuovere il dialogo tra cittadini ed istituzioni: anche il semplice non andare a scuole può mascherare una situazione di disagio che può risolversi con la collaborazione tra famiglia, scuola ed istituzioni.
Quindi, il consiglio è non tollerare l’indolenza dei giovani e la loro ribellione alla scuola, in quanto solo la cultura garantisce la libertà e la vita nel rispetto dei valori: ma non appena ci si dovesse render conto che il non frequentare la scuola mascheri un disagio più profondo, l’appello ai genitori è quello di rivolgersi ai docenti, agli assistenti sociali e anche alle Forze dell’Ordine per dar modo a tutti di intervenire e proteggere i minori, in modo da tutelare il loro diritto a crescere in modo sereno e spensierato.