Lupi ad Ascoli, follia e gioia: nel festival del gol (3-4) una vittoria preziosissima

Ascoli  – Avellino   3 – 4

 

Ascoli: Lanni, Cinaglia (dal 35′ st. Mitrea), Milanovic, Canini, Almici (dal 23′ st. Petagna), Giorgi (dal 35′ st. Benedicic), Bianchi, Addae, Dimarco, Jankto, Cacia. A disposizione: Svedkauskas, Doudou Mangni, Carpani, H’Maidat, Altobelli, Del Fabro. All. Mangia.

Avellino: Frattali, Pisano (dal 37′ st. Pucino), Jidayi (dal 41′ st. Rea), Biraschi, Visconti, Arini, Paghera (dal 1′ st. Migliorini), Gavazzi, Insigne, Castaldo, Mokulu. A disposizione: Offredi, Nica, Tavano, Joao Silva, Sbaffo, Bastién, Chiosa. All. Tesser.

Arbitro: Francesco Paolo Saia di Palermo.
Assistenti:  Francesco Di Salvo di Barletta e Gaetano Intagliata di Siracusa. Quarto uomo: Antonello Balice di Termoli.

Marcatori: 10′ pt. Mokulu, 17′ pt. Mokulu, 23′ pt. Jankto (AS), 39′ pt. Cacia (AS), 43′ pt. Cacia (AS), 17′ pt. Insigne, 44′ st. Castaldo rig.

Ammoniti: Giorgi (AS), Visconti, Migliorini, Mitrea (AS). Corner: 11-2. Rec.: 2′ pt., 6′ st.

 

 

 

I Lupi espugnano il Del Duca di Ascoli con una delle vittorie più rocambolesche e ricche di colpi di scena della sua storia recente. Un Avellino che passa dalla gioia iniziale alla rabbia e alla follia in un batter d’occhio, chiudendo il primo tempo sul 2-3, dopo essere stato in vantaggio di due gol . Poi, nella ripresa, aggiustate le cose sul piano tecnico-tattico (soprattutto con l’inserimento al centro della difesa di Migliorini, che ha consentito a Jidayi di dare il meglio di sè nella zona mediana, dove l’Avellino era vistosamente deficitario), i biancoverdi mettono dentro altri due gol e portano a casa una vittoria assolutamente pazzesca, almeno nell’inusuale succedersi del punteggio. Un successo frutto di un match giocato a viso aperto da entrambe le contendenti, che premia i Lupi che non hanno mai gettato la spugna, pur dopo aver preso tre sberle in pieno viso, che avevano ribaltato il loro doppio vantaggio iniziale. Una sfida, quella tra bianconeri e biancoverdi, storici rivali di mille battaglie in tutte le categorie, che si può tranquillamente definire spettacolare, sebbene il punteggio finale assai eclatante sia anche figlio di errori difensivi da ambo le parti. E’ stato un tourbillon di gol, emozioni e sentimenti contrapposti che alla fine ha premiato le attese dei tifosi biancoverdi, anche quest’oggi accorsi in trasferta in numero considerevole.

E’ stata anche la rivincita del reparto offensivo avellinese, che nei giorni scorsi (complice anche la mancanza di gol nelle ultime due gare giocate) era stato messo sul banco degli imputati. Si era parlato, anche giustamente, di un attacco biancoverde scarsamente preciso ma anche poco cinico sotto porta. Quest’oggi dalle Marche sono arrivati 4 squilli di tromba proprio dagli attaccanti che Tesser aveva gettato nella mischia dall’inizio del match del Del Duca: Mokulu (doppietta), Insigne e Castaldo. E’ stata la migliore partita in biancoverde dello scugnizzo napoletano, fratello d’arte, che ha servito due assist al bacio per la doppietta iniziale dell’attaccante belga e poi ha messo dentro il gol del pareggio (3-3), grazie ad un bel sinistro al volo su intelligente sponda di Castaldo. Il capitano avellinese, a sua volta ha messo dentro con grande freddezza il rigore del vantaggio finale.

Il reparto offensivo dei Lupi ha vinto anche sugli errori del reparto difensivo che aveva rimesso clamorosamente in gioco l’Ascoli. Ma è stata anche la vittoria della resipiscenza in corsa del tecnico Tesser che ha posto riparo alla sua stessa negativa pervicacia nella conferma (questa volta poco felice) di Jidayi al centro della difesa, con un centrocampo in sofferenza, che avrebbe potuto, viceversa, avere costruttivi servigi proprio dal centrocampista ex stabiese. Tesser, questo “aggiusto” lo ha confezionato ad inizio ripresa con l’inserimento di Migliorini  al centro della retroguardia, in luogo di Paghera, di cui ha preso autorevolmente il posto appunto Jidayi. Cosi, la rimonta dei Lupi ha potuto trovare possibilità concrete, e il campo alla fine ha premiato questa scelta tecnico-tattica del mister di Montebelluna. E non è neppure un caso che l’Avellino abbia potuto trovare l’occasione della vittoria, proprio dalla presenza del gigante Migliorini nell’area avversaria nella circostanza del calcio d’angolo battuto da Gavazzi. Il difensore Mitrea vistosi scavalcato dalla sfera e ormai convinto che dietro di lui c’era la testa di Migliorini che era pronta a colpire, ha preso volontariamente la palla con la mano.

 

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