La produzione vitivinicola, un’eccellenza irpina da salvaguardare e da promuovere. Ne abbiamo parlato con un operatore del settore

La produzione vitivinicola irpina rappresenta l’eccellenza nel mercato nazionale e non solo,  i suoi vini sono ricchi di profumi, di personalità, di carattere, ma soprattutto unici e inimitabili. Il panorama produttivo si compone di pochissime grandi aziende, ma è anche frammentato in tante altre piu’ piccole, per lo piu’ a gestione familiare. Abbiamo avuto modo di parlare un po’ con una piccola cooperativa, Le Otto Terre, per capire i problemi dal loro punto di vista.

 A Gennaro Titomanlio, direttore amministrativo della cooperativa “Le otto Terre”, chiediamo se Il momento di crisi che viviamo sta avendo ripercussioni negative anche sulla produzione vitivinicola irpina?

Il mercato interno è in crisi, anche se non come altri settori (la meccanica, la chimica, il tessile, l’arredamento). L’esportazione in alcuni paesi esteri  invece tiene bene. Ma noi non siamo ancora  sui mercati esteri, salvo operazioni occasionali”.

E’ sempre un’emozione ricevere tutti i riconoscimenti e le attestazioni di qualita’ delle nostre produzioni in Italia come all’estero?

Non è solo una emozione, ma anche  un forte incentivo a mantenere alta la qualità,  Tutto il made in Italy resiste se si differenzia per la alta qualità dei prodotti e si caratterizza per le sue specificità ( in Italia  abbiamo un numero  di varietà  e anche in Campania  come in nessuna altra parte del mondo)”.

Ritiene che gli standard qualitativi dei nostri vini sia ottimale o si deve sempre alzare l’asticella per fissare nuovi obiettivi?

“Lo standard medio è  buono, ma in un periodo così difficile è necessario essere  tra i primissimi, e non tra i buoni.

Tra l’altro se si è citati dalle riviste soecializzate, se si hanno buone recensioni su riviste straniere , allora alle fiere gli stranieri vengono direttamente da te, per conoscerti e per conoscere i tuoi prodotti. Altrimenti devi essere tu, insieme a tutti gli altri  a cercarli, per convincerli. E’ evidente la differenza tra le due situazioni”.

Come le piccole e medie imprese che affollano il mercato e che da sole non hanno la forza di ricercare mercati di sbocco all’estero potrebbero essere aiutate forse consorziandosi  o partecipando a fiere con l’ausilio della Camera di Commercio di Avellino ?

“A noi piccoli manca la preparazione, per affrontare l’esportazione, e spesso anche le disponibilità finanziarie . Facilitarci in queste due nostre  carenze, sicuramente convincerebbe tante piccole aziende ad aprirsi ai mercati esteri”.

F.A.

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