Avellino, commemorazione di Mimmo Bellizzi: l’intervento del Sindaco Foti
Il 31 dicembre del 2004 fu un giorno triste per la città di Avellino. Se ne andava Mimmo Bellizzi. A tradirlo, nel fiore degli anni, un male invincibile, che lo consumò nel giro di pochi mesi.
Domenico Bellizzi, per tutti Mimmo, era nato ad Avellino il 28 settembre del 1961, da una famiglia profondamente cattolica e di consolidato impegno politico nelle file socialiste. Il padre, Antonio, fu a lungo consigliere e assessore comunale. Dopo il diploma, Mimmo s’era iscritto alla facoltà di Architettura, ma aveva poi accantonato gli studi universitari donando tempo ed energia alla pratica sportiva (volley prima e basket poi) e, infine, alla politica.
Giocatore di basket legatissimo alla maglia verde, è stato una bandiera della gloriosa società della Scandone Avellino, con la quale ha guadagnato tre promozioni consecutive in altrettante stagioni. Concluse, poi, l’attività agonistica con la maglia dell’Usanova nel 1999.
In quell’anno viene eletto per la prima volta in Consiglio comunale ad Avellino. Aveva in passato frequentato la federazione giovanile socialista, ma dopo il ciclone di Tangentopoli si era avvicinato alle posizioni diessine, contribuendo al consolidamento del filone riformista.
In Consiglio comunale entra subito da protagonista, secondo eletto nelle file DS con 218 voti. Diventa immediatamente capogruppo della Quercia, s’impone per rigore e coerenza politica, dà dimostrazione di coraggio nelle scelte, ricevendo apprezzamenti dai compagni di partito, dagli alleati e anche dagli avversari.
Vive con lealtà e con sincero rammarico la fine traumatica dell’Amministrazione Di Nunno ed il successivo periodo di commissariamento.
Ricandidato nel giugno del 2004 sempre con i DS, risulta primo eletto con 334 preferenze, prova del radicamento cittadino e della riconoscenza dell’elettorato per un impegno certosino in nome del centrosinistra. Nominato Assessore ai Lavori Pubblici a fine luglio, dieci giorni dopo gli viene diagnosticato un male terribile che non dà scampo. Con un coraggio da leone, Mimmo comincia però la sua ultima battaglia. E non trascura mai, nemmeno nei momenti del ricovero ospedaliero a Pavia, l’impegno amministrativo.
A fine dicembre, purtroppo, le sue condizioni peggiorano fino alla morte.
Ho ancora ben fissa nella mia mente l’immagine delle migliaia di persone che accompagnarono il feretro di Mimmo Bellizzi, a Capodanno 2004, nel suo ultimo viaggio.
Sono trascorsi 12 anni dalla sua scomparsa ma Mimmo non è stato mai dimenticato.
Mimmo era un ragazzo per bene, uno sportivo appassionato, poi impegnato in politica e nell’amministrazione pubblica, che sino all’ultimo ha utilizzato ogni sua energia a favore della città di Avellino, che amava e che lo ha sinceramente ricambiato. Un giovane di valore e di valori, il fisico imponente, protagonista di tante vittorie sportive, una vigoria minata all’improvviso da una terribile malattia che lo rapì ai familiari, agli amici e alla città.
Resta vivo, nei familiari e negli Avellinesi, il dolore per una scomparsa prematura e il rammarico per la perdita di un amministratore onesto e capace, appassionato della politica, amante della città, testimone di una stagione di riformismo autentico, di lealtà e di rispetto non solo fra i partiti alleati, ma anche con gli avversari. Una stagione che temo difficilmente possa ritornare.
Oggi in questa Sala Consiliare l’Amministrazione comunale ha inteso pertanto ricordare un sicuro protagonista della nostra Comunità al quale abbiamo deciso di intitolare lo spazio antistante il Palazzetto delle Sport di Avellino “Giacomo del Mauro” con la seguente dicitura: LARGO MIMMO BELLIZZI – AMMINISTRATORE E SPORTIVO.