Avellino, 31enne marocchino falso cieco percepiva la pensione dall’Inps: scoperto e denunciato dagli Agenti della Polizia di Stato
Nella prime ore dell’odierna mattinata, personale della Squadra Mobile della Questura ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo per equivalente per l’importo di 15.687,83 euro, emesso dal GIP del Tribunale di Avellino con contestuale perquisizione ai danni di un cittadino di nazionalità marocchina, di anni 31, residente nel Comune di Lioni (AV), perché responsabile di aver attestato una falsa patologia e percependo, attraverso abili raggiri, una pensione d’invalidità dal 2012 ad oggi “
L’indagine scaturita da una segnalazione dell’Ufficio immigrazione delle Questura di Avellino , ha permesso di mointorare le condotte illecite dell’indagato .
L’indagato godeva di una pensione d’invalidità rilasciata dall INPS di 489.00 euro circa mensili, dietro consenso della commissione medica preposta dell’A.S.L. di Avellino per un handicap visivo agli occhi,: ” CIECO CON RESIDUO VISIVO non superiore ad 1/20 in entrambi gli occhi
A destare maggior sospetto sulla reale condizione fisica dell’uomo era il fatto che, pur essendo affetto da tale patologia, si autogestiva con evidente normalità senza la presenza di alcuna persona che lo assistesse nel compimento dei movimenti.
Veniva acquisita tutta la documentazione sanitaria e previdenziale , dalla quale emergevano discrasie evidenti rispetto alle condizioni fisiche dell’indagato. Tale condizione sanitaria ,cosi come dichiarato dai medici competenti , risultava essere incompatibile con ogni forma autonoma di gestione dei movimenti e delle più semplici mansioni possibili solo e con un’assistenza costante.
Viste le perplessità si predisponeva , un servizio di osservazione e pedinamento corroborato da personale del locale Gabinetto della Polizia Scientifica, che consentiva di filmare tutte le fasi riguardanti le movenze e gli atteggiamenti posti in essere dalla persona al fine di constatare l’effettiva veridicità di quanto certificato nella documentazione medica.
Quindi si provvedeva a riprendere il 31enne mentre si trovava dinanzi lo sportello dell’Ufficio Immigrazione, lo stesso dopo aver salito le scale senza alcun aiuto, compilava di proprio pugno una documentazione senza alcuna difficoltà, focalizzando precisamente gli interspazi tra le righe e sottoscrivendolo senza alcuna difficoltà.
In seguito, lasciati gli uffici della Questura percorreva a piedi e senza alcun ostacolo le vie cittadine, rendendosi conto perfettamente dell’eventuale pericolo causato dai veicoli in transito.
L’uomo continuava il suo cammino, e dopo aver percorso gran parte della citta, si recava addirittura in agenzia di viaggi per effettuare una prenotazione di un biglietto aereo.
Successivamente, uscito dall’Agenzia viaggi, giungeva in prossimità di un impedimento pedonale dovuto dal posizionamento sul posto di una catena in metallo, la varcava senza alcuna difficoltà, prima con un piede e poi con l’altro, proseguendo in direzione del terminal bus, ivi si avvicinava ad un autobus in partenza per Napoli provvedendo alla lettura del nome della città di destinazione riportata sull’ insegna posta anteriormente del parabrezza del veicolo.
Nell’attesa accedeva all’interno del negozio di abbigliamento soffermandosi tra gli scaffali, scegliendo di volta in volta dei capi d’abbigliamento e leggendo i prezzi presenti sulle etichette degli indumenti.
In seguito, uscito dal negozio di abbigliamento, ritornava al terminal bus per portarsi a bordo del pullman diretto a Napoli, salendo lo scalino posto dinanzi la porta d’accesso del veicolo.
L’attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino permetteva pertanto, di documentare perfettamente il comportamento dell’indagato che appariva perfettamente normale e comunque incompatibile con la patologia certificata.
Sulla scorta quindi degli elementi acquisiti si procedeva alla quantificazione del danno procurato all’Ente previdenziale ed al contestuale sequestro dei beni e dei conti correnti intestati all’indagato fino al raggiungimento della somma di euro 15.687,83.