Il Giglio di Flumeri targato 2016

Il borgo irpino che sorge nella valle dell’Ufita, caratterizzato da vasti campi dove ondeggiano dorate spighe di grano è famoso per il cosiddetto Giglio di Flumeri e per la sua alzata e traslazione.

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Il borgo irpino che sorge nella valle dell’Ufita, caratterizzato da vasti campi dove ondeggiano dorate spighe di grano è famoso per il cosiddetto Giglio di Flumeri e per la sua alzata e traslazione.

Il Giglio di Flumeri è una sorta di obelisco alto più di 30 metri rinnovato di anno in anno nel disegno e nelle applicazioni delle spighe, ma la struttura portante resta invariata. I pannelli di compensato decorati con le spighe di grano intrecciate, sono creati da cinque squadre ed ad ognuna è assegnato un piano dell’obelisco e, attenendosi alle dimensioni, devono sfoderare la propria creatività per rivestire e decorare il pannello con spighe intere. Chi vince ottiene l’onore di trasportare il gonfalone nella processione di San Rocco. Questo palio è stato introdotto nel 1991 per coinvolgere proprio tutti e per creare un’opera collettiva basata sulla cooperazione e la condivisione.

Importante è l’impegno delle donne che scelgono le spighe raggruppandole per mazzetti in base al tipo, alla forma, al colore e alla grandezza. Poi vengono messe a macerare in contenitori d’acqua per poterle lavorare ed intrecciare “la catena”, rivestimento alla base del Giglio.

L’otto agosto è il giorno dell’alzata in quanto il Giglio, costruito in posizione orizzontale, viene poi eretto secondo l’antica tradizione mescolando la forza delle braccia ai forconi, alle funi, ai pali e alle scale. La serata invece sarà allietata da tanta musica e da stand enogastronomici.

Il 15 agosto il Giglio viene poi traslato dal Campo del Giglio alla Chiesa di San Rocco grazie a un potente trattore che ha sostituito i buoi degli anni precedenti, unita alla maestria nel tirare le funi per guidare l’imponente struttura.

L’alzata del Giglio che esiste fin dalla notte dei tempi in forme diverse, ancor prima per la dea Cerere, legata alla mietitura e alla raccolta del grano, simbolo del lavoro, della cultura contadina e del dono, avviene quindi l’8 agosto, mentre il 15 e 16 agosto c’è la “tirata del Giglio” e la festa vera e propria in onore del patrono San Rocco.

Torna anche la dodicesima edizione del concorso fotografico “Uno scatto al Giglio. Quando la Tradizione diventa arte”.

Si può partecipare con tre fotografie fino ad un massimo di cinque e la quota di partecipazione è di 15 euro. Le foto, numerate e intitolate sul retro, devono essere stampate nel formato 30×20 cm, oltre alla copia in formato digitale jpg. L’iscrizione e la consegna delle foto è prevista per giovedi 18 agosto 2016 presso la sede della Proloco “La Spiga”. La premiazione avverrà invece il 20 agosto alle ore 22 ai piedi del Giglio. Alla medaglia d’oro andrà una targa e una somma pari a 250 euro, mentre al secondo e terzo classificati sarà donata solo una targa ricordo.

Uno scatto al Giglio 2016

Giovanna Di Troia

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