L’analisi del giorno dopo: passo indietro dei Lupi, ma soltanto per problematiche transitorie

Toscano nel dopo partita di Chiavari ha parlato di passo indietro dei Lupi, e come dargli torto? D’altronde, se la prestazione di una squadra è la sommatoria del rendimento dei singoli, c’è da dire che questo passo indietro rispetto alla confortante prova contro il Brescia è figlio di un impatto con il match assai negativo da parte soprattutto dei singoli componenti del centrocampo. E sì, perchè, tolto Belloni (ragazzo serio e decisamente interessante, anche se Toscano ne sta un po’ stravolgendo le peculiarità tecnico-tattiche) gli altri, da Lasik ad Asmah, passando per Omeonga (magari saltando in parte capitan D’Angelo), hanno offerto una prestazione davvero incolore, deludente assai, in entrambe le fasi di gioco.

Ma al di là dell’insufficiente prestazione di parecchi singoli, il maggiore “indiziato” in questa sconfitta dei Lupi contro la Virtus Entella (buona squadra, soprattutto in casa, ma non certamente trascendentale o difficilmente superabile) è stato l’approccio mentale complessivamente sbagliato. Purtroppo, in una partita di calcio, l’aspetto mentale, spcie a questi livelli, diviene elemento fondamentale, quasi determinante sull’esito della gara stessa. Mister Toscano, che è persona seria e soprattutto intelligente (perchè è dotato, cosa assai rara nel calcio attuale, di una grande capacità di autocritica e, quindi, di resipiscenza tecnico-tattica), lo sa benissimo. Prova ne sia il fatto che il sistema di gioco iniziale del trainer reggino (il 3-4-3), non solo è stato già mutato dallo stesso, sia sulla carta che sul campo,  ma è sempre e comunque in discussione, in base alle risultanze del campo.

E poi, scusate, come si fa a parlare e a discutere di moduli ed assetti tattici, iniziali e/o a gara in corso, se partiamo dal presupposto che l’approccio alla gara e l’atteggiamento mentale dei lupi, almeno ieri, non è stato quello sperato? E’ chiaro che il tecnico può dare indicazioni ed illustrare schemi, ma se poi gli interpreti sul campo applicano male i dettami tecnico-tattici loro impartiti, per evidenti carenze fisico-atletiche e di concentrazione ed attenzione, diviene inevitabile lo “scollamento” tra panchina e terreno di gioco.

In poche parole, a nostro sommesso avviso, quella di Chiavari è stata soltanto una giornata-no, che ci può tranquillamente stare, specie se l’undici che scende in campo (ancora sperimentale, perchè incompleto per le assenze dei nazionali e di qualcuno ancora infortunato) è composto, come contro la Virtus Entella, da giovani alle loro prime esperienze tra i professionisti, vedi Asmah, Omeonga e lo stesso Donkor, e da elementi più esperti ma decisamente lontani dalla forma migliore , come Lasik, Jidayi e Gavazzi.

 

 

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