Altavilla Irpina, il Sindaco Vanni insieme ad altri sette Primi cittadini ha firmato il “Patto di Amicizia” tra Comuni campani
Il sindaco Mario Vanni, quale rappresentante dell’Irpinia, ha firmato il Patto di Amicizia tra i Comuni di Sarno, Altavilla Irpina, Pagani, Pietrelcina, Pompei, San Marzano, Sant’Agnello, San Valentino Torio. La firma, il 15 settembre scorso, nello splendido scenario del Museo Archeologico Valle del Sarno.
Il Patto di Amicizia tra i Comuni, hanno ribadito le fasce tricolori, rappresenta l’inizio di un processo di fratellanza e scambio socio-culturale tra comunità di alcune Province che vanno dalla penisola Sorrentino, all’agro sarnese all’irpinia con Altavilla e fino ad arrivare nel Sannio. L’obiettivo è quello di costruire insieme percorsi e condivisioni di diversità, non solo per unire sempre di più le nostre radici ma anche per valorizzare i nostri territori in modo sempre più ampio, approfondendo la reciproca conoscenza e dando avvio a un rinnovato rapporto di amicizia e di scambio culturale e religioso.
Altavilla, ha detto il sindaco Vanni, ha sempre creduto nelle alleanze quale strumento di condivisione e promozione delle risorse e mette nella rete una storia che ha attratto l’attenzione di viaggiatori che vanno da San Bernardino a Giovanni Verga.
Il sindaco di Sarno Giuseppe Canfora ha aggiunto: “L’importanza di far conoscere alle odierne e future generazioni la storia delle nostre comunità e degli uomini e delle donne che per secoli si sono fatti apprezzare per l’impegno, il sacrificio e la fede religiosa, è al centro del nostro progetto. Realtà diverse che vogliono parlarsi da vicino su aspetti culturali, turistici e religiosi, perché solo in questi settori si può ambire ad avere degli scambi fecondi. Attraverso il Patto di Amicizia – ha proseguito il primo cittadino di Sarno e presidente della Provincia – , i nostri Comuni intendono rendere concreto il proprio desiderio di riscoprire e condividere un percorso importante della loro storia. Comunità, le nostre, legate alla religione, alle tradizioni, ma anche alle bellezze naturali e a quelle costruite, nel tempo, dalla maestria dell’uomo, all’amore per i nostri campi, ai fiumi e ai monti, quali luoghi riconosciuti ormai familiari , con i prodotti tipici e autoctoni da salvaguardare, per una comune e sostenibile vivibilità”.