Il pareggio dei Lupi a Vicenza è come un brodino per l’ammalato, ma ora ci vuole un lauto pranzo
Il pareggio che i Lupi hanno rimediato al Menti di Vicenza rappresenta il classico brodino per l’ammalato in fase di convalescenza. I tifosi biancoverdi ora si attendono che l’Avellino mostri e dimostri contro la Pro Vercelli di essere completamente guarito. Insomma, giusto per completare la metafora: ora ci aspettiamo che i Lupi si concedano un “lauto pranzo”.
In terra veneta i ragazzi di Toscano hanno fatto vedere cose interessanti, e in ogni caso si sono dimostrati superiori ai padroni di casa. Per il gioco espresso e per le occasioni create, la compagine irpina ha raccolto molto meno di ciò che avrebbe meritato.
Ma anche il match contro il Vicenza ha proposto un Avellino positivo a metà: attento, concentrato ed efficacissimo nel non possesso, con un pacchetto arretrato assai valido ed un centrocampo battagliero ed in parte anche propositivo (con un Omeonga davvero su alti livelli), ma scarsamente attivo e pungente in fase offensiva, con un Mokulu evanescente ed un Ardemagni ancora una volta incedibilmente sprecone.
L’ex bomber del Perugia merita un capitolo a parte, perchè, senza voler infierire nei confronti dell’ex atalantino (che in questo momento sarebbe come sparare sulla Croce Rossa), nelle ultime due gare, se l’Avellino non è riuscito ad aggiungere ben 5 punti al miserrimo punticino portato via da Vicenza, è solo e soltanto responsabilità di Ardemagni. Hai voglia a dire che si vince e si perde in undici, ma l’errore dal dischetto contro il Cittadella e le due clamorose occasioni da gol fallite al Menti dalla punta biancoverde hanno dell’incredibile. Il ragazzo è un patrimonio dell’U.S. Avellino, e certamente non va crocifisso, ma francamente ci pare sia arrivato l’improcrastinabile momento che Ardemagni si dia una regolata, perchè senza i suoi gol, l’Avellino potrebbe essere destinato a soffrire fino alla fine del campionato.
Sabato prossimo, contro la Pro Vercelli, anche mister Toscano non potrà più contare su nessun altro “se e/o ma”: gli alibi sono stati esauriti tutti in Veneto sabato scorso. Fra cinque giorni sarà una sorta di “redde rationem” per il tecnico reggino: dovrà assolutamente condurre i Lupi alla vittoria, altrimenti potrebbe aprirsi una crisi seria, i cui sviluppi nessuno sarebbe in grado di prevedere.
Ma le ragioni per rimanere fiduciosi sono moltepilci, a cominciare dal lievitare di alcune individualità in seno al gruppo di Toscano. Ci riferiamo essenzialmente al giovane Omeonga, che contro i Lanieri ha offerto una prova maiuscola. Oltre ad un enorme agilità e dinamismo, il 20enne belga ha fatto vedere anche una buona tecnica di base ed un’ottima intelligenza e duttilità tattica. Con l’ingresso di Jidayi, nell’ultimo quarto di gara, Omeonga ha svolto i compiti assegnati in precedenza da Toscano a Soumarè, disimpegnandosi con sorprendente efficacia.
Ecco, magari contro la Pro Vercelli, il tecnico reggino potrebbe insistere proprio sulla contemporanea presenza in campo di Jidayi (che agirebbe davanti alla difesa) e del giovane Omeonga, che potrebbe dare maggiore sfogo alle proprie attitudini e potenzialità fisico-atletiche. Lavorando da interno e tra le le due linee offensive, attaccando gli spazi e creando la superiorità numerica con la sua notevole agilità e velocità di gambe, potrebbe diventare una spina nel fianco degli avversari. Un pò come abbiamo visto fare tante volte nella scorsa stagione al suo predecessore, quel Bastien che adesso gioca in serie A.