Verde: un “puledro di razza” da far crescere allo stato “brado”. Ardemagni: il bomber è tornato

Ora che finalmente la squadra biancoverde è riuscita a conseguire la prima vittoria, alcune considerazioni possono essere fatte, anche con la forza persuasiva del risultato a favore delle stesse. La partita contro la Pro Vercelli (partendo dalle scelte iniziali e dallo schieramento tattico proposti da Toscano) ha portato acqua al mulino di quei pochi (e noi siamo fra questi) che si sono sempre ostinati ad asserire che non esistono moduli preconfezionati, che, disegnati alla lavagna, vengano confermati “in toto” dal campo, e che in ogni caso nessun sistema di gioco fa vincere le partite (che invece sono determinate dalle giocate dei singoli e dagli episodi, fortunati o sfortunati).

Ci pare giusto ribadire questo  assunto (specie all’indomani di un match in cui gli attaccanti biancoverdi, dopo un digiuno che durava da troppo tempo, sono andati in gol addirittura per tre volte)  perchè tanti sedicenti “soloni” avevano preconizzato “sciagure” ed indirizzato “invettive” anche pesanti nei confronti di Toscano, reo, a dire di questi “scienziati”, di aver fatto fare una campagna acquisti improntata sul suo credo tattico (3-4-3) e di avere poi fatto “macchina indietro” con il  cambio di sistema, passando ad un più “prudente” 3-5-2. Tutti a dire, questi sedicenti “commissari tecnici”, che la rosa dell’Avellino non si adattava a questo nuovo modulo: sciocchezze colossali!.

Noi diciamo semplicemente che la rosa dell’Avellino, guardando particolarmente al reparto offensivo, si avvale di sei attaccanti (escludiamo l’ottimo Soumarè, perchè specie nella sfida contro la Pro, la sua migliore gara da quando è ad Avellino, il 20nne belga si è mirabilmente disimpegnato da interno e/o esterno di centrocampo, facendomi capire che forse Toscano ha finalmente trovato il ruolo giusto per lui). Ebbene, questi sei attaccanti (Castaldo, Ardemagni, Mokulu, Verde, Bidaoui e Camara) possono tranquillamente formare due terne e tre coppie, ovviamente a seconda del fatto che il tecnico reggino intenda giocare con due o tre punte contemporaneamente. Tutto qua, perchè non esistono almeno nella rosa attuale dei Lupi, attaccanti esclusivamente esterni, o esclusivamente interni (da prima o seconda punta).

E Verde contro la Pro ha effettivamente dimostrato di essere un grande attaccante, magari preferibilmente una seconda punta, che, essendo in grado di giocare su tutto il fronte d’attacco, può essere impiegato con più compiti tattici, ed in diversi sistemi offensivi (a due o a tre attaccanti) anche nel corso della stessa gara. Daniele contro la Pro è stato devastante perchè Toscano ha finalmente capito che questo “puledro di razza”  da far crescere “allo stato brado”, perchè deve essere lasciato libero di esprimere la propria fantasia tecnica, che è notevolissima.

Accanto al peperino di Fuorigrotta, ha agito Ardemagni, che ha fatto una partita eccellente, ed è stato,  a nostro avviso, almeno sullo stesso livello, in termini di “rendimento e produttività”,  di Daniele Verde. Una prima punta come l’ex atalantino erano anni che non la vedevamo ad Avellino, forse l’ultimo è stato Galabinov, che mise dentro 15 gol. Il milanese ha fatto vedere, con questa prestazione davvero soddisfacente, che probabilmente i soldi del suo lauto ingaggio sono stati spesi bene dalla società.

La coppia Ardemagni-Verde è di grande resa, perchè rappresenta, al di là di quello che di ottimo ha detto il campo sabato scorso, l’archetipo del reparto offensivo, nel sistema di gioco che prevede le due punte. Tuttavia, c’è da dire che l’attacco dell’Avellino, è talmente fornito in termini sia di qualità che di quantità, che le opzioni a disposizione di Toscano nel reparto avanzato sono diverse. Se si esclude Soumarè (che il tecnico reggino sta “riconvertendo” con successo incentrocampista interno ed esterno) il trainer avellinese può contare addirittura su sei attaccanti, tutti degni di giocare da titolare. Una batteria offensiva così forte. forse, non c’è mai stata in Irpinia. Anzi, siamo convinti che questi attaccanti formino, per qualità e quantità, uno dei reparti offensivi migliori dell’intera serie B.

 

 

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