Avellino – Spezia 1 – 0, la vittoria del riscatto dei Lupi ma anche la rivincita di Toscano sui gufi

Avellino  –  Spezia   1 – 0

Avellino: Frattali, Gonzalez, Jidayi (19’ Pt Perrotta), Djimsiti, Asmah, D’Angelo, Paghera, Lasik (39’ st Crecco), Belloni, Camarà (26’ st Bidaoui), Soumarè. A disposizione: Offredi, Radunovic, Diallo, Migliorini, Omeonga, Donkor. All.: Toscano.

Spezia: Chichizola, Vignali, Terzi, Ceccaroni (30’ st Errasti), Migliore, Deiola (25’ st De Col), Pulzetti, Sciaudone, Mastinu, Nené, Baez (16’ st Piu). A disposizioneValentini A., Okereke, Maggiore, Tamas, Granoche. All.: Di Carlo.

Arbitro: Riccardo Ros di Pordenone. Assistenti: Francesco Di Salvo di Barletta e Valerio Colarossi di Roma. Quarto uomo: Vittorio Di Gioia di Nola.

Marcatore: 31’ st D’Angelo.

Ammoniti: Terzi (S) Sciaudone (S), Camarà, Soumarè. Angoli: 12-6. Rec.: 2’ pt e 5’ st.

I Lupi si riscattano nella partita forse più difficile della stagione, non solo e non tanto per la forza dello Spezia, e per l’importanza della posta in palio, ma soprattutto per le implicazioni discendenti da un’eventuale battuta d’arresto. Battono meritatamente la squadra di Di Carlo e mettono a tacere le tante cassandre e gufi che preannunciavano sciagure per l’Avellino e soprattutto inneggiavano all’esonero di Mimmo Toscano. Invece, nella partita più difficile, anche per le tante defezioni tra le fila biancoverdi, che costringevano il tecnico reggino ad opporre agli Spezzini un undici letteralmente privo di attaccanti veri (ricordiamo le indispnibilità contemporanee di gente come Gavazzi, Castaldo, Ardemagni, Mokulu e Verde), i Lupi hanno saputo trovare dentro i loro cuori risorse insperate che li hanno spinti ad una vittoria forse in qualche modo anche commovente.

Alla vigilia, Toscano aveva chiesto ai suoi calciatori di giocare con determinazione, addirittura ferocia agonistica. Ed i suoi ragazzi lo hanno accontentato, disputando una partita davvero “perfetta”, come l’ha definita lo stesso mister reggino in sala stampa. Ma, diciamolo pure, noi abbiamo visto anche tantissimo di Toscano nella strameritata vittoria dei Lupi contro la squadra di Di Carlo, che, se non ha disputato un match positivo, è stato in gran parte per l’ottimo atteggiamento tattico proposto dal trainer irpino.

Un pò per necessità, un pò per l’intelligente “resipiscenza” del tecnico biancoverde, la disposizione tattica dell’Avellino, con quattro difensori, tre centrocampisti interni e due esterni alti a supporto dell’unico attaccante, in uno scolastico 4-5-1,  ha pagato eccome. Sul rettangolo di gioco i biancoverdi  si sono disposti con enorme sagacia tattica, riuscendo a coprire efficacemente gli spazi, facendo risultare la loro fase di non possesso davvero eccellente. Contro quest’Avellino, lo Spezia è riuscito a costruire ben poco, tanto da presentarsi assai raramente dalle parti di Frattali, che non ha dovuto effettuare alcuna parata salvarisultato.

Viceversa, i Lupi sono stati assai attenti a rintuzzare le velleitarie proposte offensive degli avversari, per poi ripartire sfruttando le due fasce ed arrivando sovente a presidiare la trequarti avversaria.  E ciò è tanto più vero in quanto le azioni più pericolose sono state dei Lupi, che nel primo tempo e nel secondo tempo, prima con Paghera e poi con Soumarè hanno chiamato Chichizola a due interventi addirittura prodigiosi. Il pipelet ligure, però, non ha potuto niente contro l’intelligenza e l’intuizione di capitan D’Angelo, che (77′) al terzo tentativo di intervenire sotto misura su una palla sporca (ci aveva tentato per altre due volte nel primo tempo, senza particolare fortuna) ha messo la palla in fondo al sacco, dopo aver raccolto un tiro non ben riuscito di Lasik e, anticipando il portiere spezzino, lo ha freddato da appena due metri. Insomma un gol che non è stato assolutamente casuale, atteso che D’Angelo è ormai solito andare a “scovare” palle vaganti nell’area avveraria, perchè il centrocampista asceota sa come e quando buttarsi dentro per soprendere la difesa avversaria.

Un match che a fine partita ha fatto dire allo “spettatore forzato” Gigi Castaldo che i suoi compagni meritano tutti un bel dieci in pagella, per la prestazione di grande carattere e determinazione offerta in campo. Ma, bisogna riconoscere (e chi non lo fa, ragiona per partito preso) che la vittoria odierna è merito anche della perizia e saggezza del tecnico biancoverde.

Foto LaPresse

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