Avellino – Frosinone 0 – 1, un rigore assai dubbio condanna immeritatamente i Lupi

Avellino-Frosinone    0 – 1

Avellino: Radunovic, Gonzalez, Djimsiti, Perrotta, Crecco, D’Angelo, Paghera, Lasik (1’ st Mokulu), Verde, Castaldo (8’ st Ardemagni), Soumarè (30’ st Camarà). A disposizione: Offredi, Diallo, Migliorini, Belloni, Omeonga, Donkor. All.: Toscano.

Frosinone: Bardi, Brighenti, Pryyma, Ariaudo (5’ st Ciofani M.), Crivello, Paganini, Sammarco, Gori, Soddimo (28’ st Kragl), Ciofani D., Dionisi (44’ st Frara). A disposizione: Zappino, Russo, Gucher, Volpe, Cocco, Csurko. All.: Marino.

Arbitro: Ivano Pezzuto della sezione di Lecce. Assistenti: Orlando Pagnotta della sezione di Nocera Inferiore e Claudio Lanza della sezione di Nichelino. Quarto uomo: Carlo Amoroso della sezione di Paola.

Marcatori: al 30’ pt  Ciofani D. (rig.)

Ammoniti: D’Angelo, Lasik,  Sammarco (F), Brighenti (F), Gori (F), Ardemagni. Angoli 10-5. Rec.: 2’ pt e 3’ st.

 

 

 

Alla fine è venuta fuori un’altra sanguinosa sconfitta interna per i Lupi, a cui sostanzialmente non si può rimproverare molto, perchè, al cospetto di un forte Frosinone, hanno perso non solo e non tanto per demeriti propri. Tanto, forse troppo ci ha messo il primo assistnete di Pezzuto, il nocerino Orlando Pagnotta, che ha indicato al fischietto leccese che l’intervento di Crecco su Dionisi, proprio allo scoccare della prima mezzora di gioco, era avvenuto all’interno dell’area di rigore. Invece, come hanno chiarito anche le immagini di Sky, l’intervento dell’ex laziale è avvenuto con entrambi i piedi fuori dai sedici metri. Pezzuto, che prima aveva indicato la punizione dal limite si è fatto ingannare dal porprio collaboratore ed ha concesso il penalty. Nell’esecuzione della massima punizione, Ciofani è stato anche fortunato perchè la sfera ha incocciato la base interna del palo alla destra di Radunovic, che aveva intuito la traiettoria, ed ha finito la propria corsa nel sacco.  Insomma, un misto di aiuto arbitrale e di successiva fortuna del Frosinone, che proprio nei minuti di recupero è stato baciato ancora più clamoroamente dalla dea bendata, perchè il colpo di testa da appena due metri di Mokulu ha incocciato in pieno il palo,che ha impedito ai Lupi di raggiungere il meritatissimo pari.

Ma è pur vero che dal momento del rigore subito al palo che ha negato il pareggio ai Lupi, è passata un’ora intera, nel corso della quale i Lupi hanno fatto ben poco per evitare  la settima sconfitta di questo scorcio di stagione decisamente negativo. Mister Toscano anche quest’oggi ha commesso qualche errore di valutazione e di scelta iniziale, ma non ce la sentiamo di crocifiggerlo, perchè i mali di questa squadra sono “ab origine”. E sì, perchè chi ha lavorato per comporre la rosa attuale dell’Avellino ha forse, anzi senza forse, ecceduto in acquisti di giovani, di stranieri, di matricole assolute per il calcio di serie B. I limiti strutturali dellAvellino sono sotto gli occhi di tutti, ma non sono solo tecnici. Anzi, per quanto ci riguarda, continuaiamo a ritenere che l’immaturità psicologica, accoppiata all’inesperienza e alla carenza di personalità di alcuni calciatori, stia emergendo in maniera palmare. Del resto, non si potrebbero spiegare solo con limiti tecnico-tattici le orrende pessime prestazioni dei Lupi in quasi tutte le trasferte finora giocate. E’ vero che con questa, sono pure due le sconfitte interne, ma entrambe (quella con il Cittadella e quest’ultima) sono venute per episodi del tutto sfortunati.

Tralasciando una cronaca sostanzialmente scarna per quanto attiene alle azioni offensive dei Lupi (per lo meno quelle finalizzate con occasioni pericolose), riteniamo di poter dire che gli errori di Toscano, a nostro avviso, risiedono proprio nell’avere in qualche maniera “sovrastimato” la forza caratteriale di alcuni suoi calciatori che non meritvano la sua fiducia. Anche quest’oggi, giusto per fare due esempi, il tecnico reggino ha insistito con la conferma di Lasik (del tutto assente nelle ultime gare giocate in trasferta) e con l’inaffidabile Crecco nel ruolo a lui non congeniale di terzino sinistro. L’ex laziale è un buon calciatore, dotato anche di un buon sinistro, ma è un centrocampista, e soprattutto ha limiti atletici e forse anche di personalità (leggasi anche combattività e forza agonistica). Questi due calciatori, non è un caso che abbiano disputato entrambi un primo tempo pessimo. Ma questi sono solo solo due esempi di scelte sbagliate da parte di Toscano, che avrebbe potuto rimediare con il semplice impiego di Diallo nel suo ruolo naturale di terzino sinistro , e magari dello stesso Crecco da interno sinistro in luogo di un improponibile Lasik. E poi, una domanda al tecnico reggino:  che ifne ha fatto Omeonga? Il 20enne belga da mezzala (ricorderete la parte finale dle match di Vicenza) ha mostrato di poter giocare da interno. Allora perchè non provarlo accanto a Paghera e a D’Angelo?

E poi, un altro appunto a mister Toscano: avendo a disposizione l’intera batteria di attaccanti, avrebbe potuto utilizzare sin dal primo minuto accanto all’irrinunciabile Castaldo, uno tra Mokulu e Ardemagni, visto i lanci lunghi con i quali l’Avellino credeva di poter risolvere i problemi della proposizione offensiva. Per questo tipo di gioco vanno bene  le due punte che giocano vicine, e possono sfruttare la potenza fisica per raccogliere  i cross, che nel primo tempo il solo Castaldo (che non è esattamente una prima punta) non poteva intercettare contro una difesa schierata come quella del Frosinone, che metteva anche altri uomini dietro la linea della palla.

 

 

 

 

 

Foto: Gazzetta.it

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