Il ricordo di Giacomo Del Mauro in un’opera d’arte del Maestro Gennaro Vallifuoco
Un dono della famiglia Del Mauro alla città di Avellino nel trentennale della scomparsa di Giacomo, atleta esemplare prematuramente venuto meno all’affetto di familiari ed amici nel 1987 e alla cui memoria è intitolato il Palazzetto dello Sport avellinese.
Un’opera d’arte di circa 25 metri quadrati che sarà collocata sulla facciata del palazzetto commissionata all’artista avellinese Gennaro Vallifuoco che, questa mattina, è intervenuto a Palazzo di Città per presentare l’iniziativa insieme al vicesindaco di Avellino, Maria Elena Iaverone, al delegato allo Sport del Comune di Avellino Giuseppe Giacobbe, al consigliere comunale Silvia Amodeo, al presidente del Coni Giuseppe Saviano e ai familiari di Giacomo Del Mauro, il papà Mario ed il fratello Mauro.
La tecnica utilizzata da Vallifuoco sarà quella della ceramica dipinta su circa 600 mattonelle, con la pittura che sarà realizzata a crudo prima della messa in forno per la cottura.
Una grande sfida, quella accettata dal pittore, scenografo e illustratore avellinese che terminerà la prossima primavera.
“I tre pannelli che compongono l’opera ripropongono la figura di Giacomo ma non una sua rappresentazione o una celebrazione agiografica, che sarebbe risultata retorica – spiega l’autore -.
Ho preso a modello alcune sue foto che ritraggono sue evoluzioni da ginnasta ed ho ricavato un’allegoria dell’atletica, figure sospese nel tempo e nello spazio”.
Sul primo pannello è rappresentato un atleta in posizione di atterraggio dopo un esercizio. E’ montato su un filo rosso ed ha di fianco una colonna spezzata, che simboleggia la forza dell’inizio che rimane nel ricordo e sviluppa il racconto. In basso, un pagliaccio che è un disegno che aveva fatto Giacomo Del Mauro che era anche un buon disegnatore.
Lo sviluppo del pannello centrale vede in posizione dominante la figura di Del Mauro in evoluzione atletica con gli anelli: sullo sfondo la città di Avellino, le sue colline, ma anche la pianta della città che simboleggia l’armonia delle virtù sociali, civili, politiche, una metafora di un buon esempio, di disciplina, di dedizione al proprio credo, un modo per traferire alle nuove generazioni il messaggio che se ci credi ce la fai.
In alto, il racconto dell’elemento femminile: un angelo nella parte centrale che porta con sé la fiaccola della vita, della luce interiore, la fiaccola olimpica su una scena senza tempo, il fuoco della virtù e dello sport.
Il terzo pannello vede alcuni simboli di Avellino, come la Torre dell’Orologio, ma anche Giacomo Del Mauro in una posizione plastica che indica la luna nuova, simbolo di rinnovo del ciclo della vita, che non si ferma ma continua nel tempo attraverso le idee.