Avellino, sulla morte del 43enne nell’ex Mercatone ecco una nota del Coordinamento provinciale “Noi con Salvini”

La morte del 43 enne di Visciano è la causa dell’insensibilità e del menefreghismo delle istituzioni. L’amministrazione di Avellino guidata dal sindaco Foti è rea di non aver prestato soccorso al clochard che da tempo si era rifugiato all’interno del Mercatone. Questa la dichiarazione del dr. Massimiliano Finamore Coordinatore Provinciale di Noi Con Salvini.

Una colpa grave sulla quale sta indagando la Procura di Avellino. Attendiamo con rispetto che la magistratura faccia la sua strada ed intanto , chiediamo le dimissioni del Sindaco Foti e della giunta comunale per non aver gestito con superficialità l’ennesima istanza sociale che arriva dal capoluogo, e questa volta con l’aggravante di una vita umana lasciata all’addiaccio priva di vita.

E’ vergognoso chela città di Avellino per la seconda volta in pochi mesi balza alle cronache nazionali per due episodi negativi che dipingono la città e l’intera provincia per quella che non è.

Prima il caso di Luca Abete con la vergognosa dichiarazione del vice questore e l’aggressione stile teppista da parte della polizia, oggi per la morte annunciata di un giovane di Visciano padre di tre figli, della cui condizione l’amministrazione comunale di Avelino era al corrente da tempo. Corresponsabilità acclarata anche da parte del Presidente della Provincia di Avellino Gambacorta, che al pari dell’ente comunale avrebbe potuto gestire la questione con un po’ più di attenzione e soprattutto con un po’ di umanità sociale.

Il Coordinamento Provinciale di Noi Con Salvini punta l’indice contro le istituzioni locali, e mette in evidenza ancora una volta come tali istituzioni preferiscano gestire con le amministrazioni comunali il business degli immigrati trascurando i problemi che attanagliano i concittadini, gli irpini gli italiani.

La vita umana non ha prezzo, non ha colore, non ha età ; ma non è giusto vedere morire un giovane in questo modo che avrebbe potuto scampare alla morte con un manciata di euro, mentre si continua a dispensare trenta euro al mese oltre gli altri benefit per gli immigrati che continuano ad aumentare in Italia  grazie ad un governo incapace di governare e di affrontare le problematiche sociali che stanno attanagliando il paese. Sulla questione sono stati avvertiti anche i vertici del partito di Noi Con Salvini sia a livello regionale che nazionale.

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