Lupi, a Terni oltre all’approccio sbagliato, sono emersi anche errori di Novellino….

L’Avellino esce con le ossa rotte dal Liberati di Terni. Ai rossoverdi di Liverani è bastata la buona vena di un solo calciatore, il tanto temuto Falletti (per contrastare il quale, Novellino aveva anticipato alla vigilia alcuni accorgimenti speciali, che in campo nessuno ha visto!) per “passeggiare” sulle “controfigure” dei Lupi. 
Il negativo approccio mentale di diversi calciatori avellinesi ha avuto un notevole peso su questa debacle (che fa il paio con la sonora batosta rimediata in casa contro il Perugia). Ma, a nostro avviso, la scarsa tenuta mentale non può bastare, da sola, a giustificare una prestazione davvero pessima dei biancoverdi, che a questo punto rende oltremodo preoccupante il loro finale di stagione.
Mister Novellino ha diverse responsabilità per questa inopinata sconfitta. A cominciare dall’assetto tattico per finire con le scelte degli uomini: Jidayi, Verde e Belloni (decisamente deleteria la loro presenza in campo) potevano e dovevano rimanere a riposo. Gente come Migliorini Bidaoui e lo stesso Castaldo meritavano di giocare dall’inizio.
Un capitolo a parte merita Daniele Verde, che utilizzato in quel modo, da centrocampista esterno, lontanissimo dalla trequarti avversaria, non solo non rende come potrebbe rendere se giocasse molto più vicino alla porta, ma diventa anche deleterio nella fase passiva, quando si tratta di interdire l’azione avversaria.
A questo punto, visto che sta emergendo un pò di stanchezza mentale nel ragazzo di Fuorigrotta, meglio far riposare Verde e dare una chance ad un Bidaoui che mostra di attraversare un periodo di forma atletica ma anche psicologica (aspetto che finora era stato un pò il suo limite) assolutamente mai visto da quando è ad Avellino. Accanto al fantasista di origini marocchine, a nostro avviso, potrebbe giocare anche Castaldo, con Ardemagni punta avanzata. Ma avendo imparato a conoscere Novellino, e soprattutto le sue “preoccupazioni” tattiche , abbiamo qualche dubbio che il tecnico di Montemarano voglia azzardare l’impiego contemporaneo di una punta e due trequartisti. Ammenocchè non abbia la certezza che uno dei due trequartisti sia disposto ad un grosso sacrificio nella fase di non possesso.
Purtroppo la classifica si è fatta pericolosa per l’Avellino, che ci pare invischiato seriamente nella lotta per non retrocedere, anche al netto dell’eventuale penalizzazione, la cui entità rischia di diventare una vera spada di Damocle. Al momento i quattro punti di vantaggio sulla zona “rossa” non preservano i Lupi dai rischi seri di una classifica diventata cortissima anche in coda, in ragione dei “sussulti” che stanno arrivando dal Trapani e dalla stessa Ternana.
Figuriamoci se l’Avellino (considerando un ipotesi ottimistica) dovesse essere privata anche di soli tre punti dalla sentenza della giustizia sportiva. Purtroppo i miseri due punti racimolati nelle ultime cinque partite hanno fatto ripiombare la squadra biancoverde in piena bagarre per la sopravvivenza, per non parlare del morale che sicuramente non sarà dei più rosei nei ragazzi di Novellino.
Ecco, a proposito di Monzon, adesso arriva la “prova del nove” della sua grande esperienza professionale e perizia tecnica: contro le prime due della classifica, Spal e Frosinone, il suo Avellino è chiamato a vincere almeno una delle due partite. Tre punti nei prossimi sette giorni sarebbero un buon viatico per il difficile finale di campionato che attende i Lupi.
Il calendario dei biancoverdi sicuramente non si presenta “semplice” nelle dieci gare che restano da disputare:
SPAL, Frosinone, CARPI, Pisa, CESENA, Ascoli, Benevento, BARI, Salernitana e LATINA (in maiuscolo le sfide casalinghe).

 

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