Avellino – Spal 1 – 0, ai Lupi è tornata la fame !
Avellino – Spal 1 – 0
Avellino: Radunovic, Gonzalez, Migliorini, Djimsiti, Perrotta, Laverone (dall’85’ Jidayi), Paghera (dal 71′ Bidaoui), Omeonga, D’Angelo, Eusepi (dal 76′ Castaldo), Ardemagni. A disposizione: Lezzerini, Verde, Belloni, Solerio, Gavazzi, Camarà. All.: Novellino.
Spal: Meret, Cremonesi, Gasparetto, Giani, Ghiglione (dal 79′ Strefezza), Schiattarella, Arini, Schiavon (dal 71′ Antenucci), Del Grosso, Zigoni (dal 60′ Floccari), Finotto. A disposizione: Marchegiani, Silvestri, Mora, Castagnetti, Vicari, Costa. All.: Semplici.
Arbitro: Eugenio Abbattista di Molfetta. Assistenti: Marco Zappatore di Taranto e Oreste Muto di Torre Annunziata. Quarto uomo: Antonio Di Martino di Teramo.
Marcatore: al 49′ Eusepi.
Ammoniti: D’Angelo, Paghera, Cremonesi (S), Meret (S), Ardemagni. Angoli: 6-3. Rec.: 1′ pt; 6′ st.
Ieri mattina, in sede di presentazione del match di questa sera dei Lupi contro la Spal, avevamo chiesto a Novellino se, a suo avviso, in soli cinque giorni dalla “indecente” partita di Terni, il suo Avellino avrebbe potuto trasformarsi in quella squadra volitiva e concreta ammirata un mese e mezzo fa contro il Verona. Il tecnico di Montemarano ci aveva detto che lui credeva in una grande reazione dei suoi ragazzi contro la seconda della classe.
Ebbene, da quanto restituito dal campo questa sera, c’è senz’altro da dire che il “mezzo miracolo”, che avevamo auspicato ieri, si è davvero realizzato. E sì, perchè l’Avellino ammirato contro la Spal è, in pratica, lo stesso visto proprio contro il Verona, altra corazzata costruita per tornare in serie A. La partita giocata dai biancoverdi contro gli uomini di Semplici (tra i quali c’erano anche gli ex Arini, Schiavon e Zigoni), ha ricalcato la stessa falsariga non solo tattica, ma anche caratteriale, della vittoriosa gara contro gli Scaligeri.
Un primo tempo, quello dei Lupi, fatto di intelligente attesa, giocato molto più con il non possesso che con la proposizione, per una precisa scelta tattica dell’esperto Novellino. Scelta che si è rivelata azzeccata, perchè mister Monzon, con questa mossa, ha “imbrigliato” a dovere gli avanti spallini, tra l’altro privi della coppia Antenucci-Floccari, per una scelta di turn-over “troppo spinto” da parte di Semplici, che si è rivelata, invece, del tutto errata, per fortuna dei Lupi. La compagine estense ha sì dettato i tempi del match, facendo tanto possesso palla e giostrando quasi sempre nella metà campo avellinese, ma non ha poi impensierito più di tanto Radunovic, che ha trascorso 45′ sostanzialmente tranquilli, salvo che al 40′ sul tiro di Finotto da posizione invitantissima, a non più di dieci metri da Radunovic, che, per sua fortuna, ha potuto respingere il tiraccio non angolato dello spallino.
Nell’intervallo, abbiamo avuto netta la sensazione che questo match si stesse davvero incanalando lungo i binari tecnico-tattici della vittoriosa prestazione dei Lupi contro gli uomini di Pecchia, giocata un mese e mezzo fa su questo stesso campo.
E i fatti, pochissimi minuti dopo la riapertura delle ostilità, ci hanno felicemente confermato la nostra impressione: do po 4′, intelligente e calibrato rilancio dalla trequarti spallina di Migliorini per Eusepi (lasciato inspiegabilmente solo a dieci metri dalla porta estense), colpo sotto in diagonale del centravanti romano e palla nell’angolo basso alla destra di Meret che non può farci nulla. Il vantaggio dell’Avellino ha il potere di galvanizzare i ragazzi di Novellino e di irretire gli Spallini, che hanno cominciato a cingere d’assedio la trequarti irpina, senza però arrivare a conclusioni pericolose.
La restante porzione di partita è stata giocata in maniera gagliarda, e sostanzialmente ordinata, da parte di Migliorini e soci, che poco o niente hanno concesso agli avanti estensi, nel frattempo rinforzati anche da Floccari e Antenucci. Al tirar delle somme, pericoli seri per il pipelet avellinese non se ne sono visti e la vittoria, anche dopo la lunghissima coda del recupero, durata sei minuti, ha arriso ai ragazzi di Novellino, che, così, si sono subito riscattati dalla figuraccia di Terni. Per i Lupi questi sono tre punti d’oro, perchè venuti in momento di oggettiva difficoltà della squadra biancoverde.
Ora, per mutuare la metafora tanto cara a mister Monzon, a quota 40, per D’Angelo e compagni, mancano forse soltanto una decina di “tornanti” (ossia 10 punti) per arrivare alla vetta della “montagna”, vale a dire la salvezza.
Foto: Gazzetta.it