Carlo Sibilia (M5S) incontra gli Ingegneri: “Il nostro obiettivo è salvaguardare le libere professioni e le piccole imprese”

Si sta assistendo ad un vero e proprio sgretolamento della nostra professione di ingegneri ed i motivi sono vari. Chiediamo alla politica di fare di più”.

A parlare è il presidente dell’Ordine degli Ingeneri della provincia di Avellino, Antonio Fasulo, al termine dell’incontro con Carlo Sibilia. Il portavoce del Movimento Cinque Stelle ha intrapreso un vero e proprio tour tra i rappresentanti delle professioni, proprio per carpire meglio le loro esigenze e portarle all’attenzione di chi di dovere: tutela delle professioni e riqualificazione delle categorie, è questo l’obiettivo del parlamentare pentastellato. “Purtroppo la politica, anche quella locale, dialoga poco con le professioni. È palese – dice Sibilia – se si osservano la città e la provincia di Avellino. Abbiamo, in Irpinia, professionisti bravissimi, validi, delle vere eccellenze. Però, osservando le condizioni in cui versa il capoluogo, si nota perfettamente che la politica non ha fatto leva su queste intelligenze. Il mio impegno sarà di richiedere maggiore consapevolezza a tutti i sindaci della provincia e trovare un modo per una sorta di condivisione e risoluzione delle problematiche”.

Non c’è interscambio con le istituzioni politiche. I progetti ci sono ma non possono essere eseguiti e finanziati dalle amministrazioni comunali perché non ricevono i fondi. Come ingegneri, chiediamo che ci siano più leggi a tutela dei professionisti, e maggiore trasparenza della realtà in cui operiamo”, dice ancora Fasulo. Evidente, dunque, la necessità di confronto tra la politica e le professioni locali. “Il motivo di questo incontro è proprio l’apertura e il dialogo, senza oligarchie di potere. Salvaguardare le libere professioni e le piccole e medie imprese è quello che ci prefiggiamo, oltre che una serie di proposte per la rigenerazione urbana. Il Movimento Cinque Stelle prevede anche un sistema che permette di dare indicazioni su un testo di legge, che si chiama appunto lex, che andremo a discutere quanto prima”, conclude Sibilia. 

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