Pisa – Avellino 0 – 1, per i Lupi la vittoria che rende una speranza quasi certezza

Pisa – Avellino  0 – 1

 

Pisa: Ujkani, Golubovic, Lisuzzo, Milanovic (dal 70′ Lores Varela), Longhi, Verna, Di Tacchio, Angiulli (dal 52′ Peralta), Mannini, Manaj (dal 64′  Cani), Masucci. A disposizione: Cardelli, Birindelli, Lazzari, Tabanelli, Zammarini. All.: Gattuso.

Avellino: Radunovic, Gonzalez, Jidayi (dal 71′  Solerio), Djimsiti, Perrotta, Laverone, Moretti, Omeonga (dal 66′ D’Angelo), Lasik, Eusepi (dal 59′ Castaldo), Ardemagni. A disposizione: Lezzerini, Verde, Belloni, Soumarè, Bidaoui, Camarà. All.: Novellino.

Arbitro: Piccinini di Forlì. Assistenti: Colarossi di Roma e Pagnotta di Nocera Inferiore. Quarto uomo: Minelli di Varese.

Marcatore: al 48′ Laverone.

Ammoniti: Eusepi, Lasik, Lisuzzo (P), Omeonga, D’Angelo, Moretti, Lores Varela (P). Angoli: 5-5. Rec.: 1′ pt; 4′ st.

 

 

 

I Lupi passano a Pisa e conquistano una vittoria che trasforma la speranza della salvezza in quasi certezza. La squadra di Novellino ha compiuto la missione che si era prefissata in settimana, subito dopo aver appreso della penalizzazione dei tre punti. Il mister di Montemarano aveva dichiarato che l’Avellino sarebbe andato all’Arena Garibaldi per riprendersi i tre punti che una severa sentenza del TFN gli aveva sottratto. Ed i suoi Lupi hanno mantenuto la promessa. Vittoria doveva essere contro i ragazzi di Gattuso, e vittoria è stata.

Per una volta il “maestro” Novellino ha saputo resistere alla voglia di superarlo da parte dell’allievo, Rino Gattuso, ex centrocampista di Monzon ai tempi del Perugia. I due tecnici, che si somigliano anche sul piano caratteriale, non si sono risparmiati, cercando di superarsi sul piano tattico, che è espressione della stessa filosofia e cultura calcistica. In sede di presentazione di questo match, nella conferenza stampa di sabato mattina di mister Monzon, nel rassegnare il nostro pensiero, avevamo prospettato a Novellino il presumibile quadro tattico che sarebbe emerso dal confronto odierno tra Lupi e Nerazzurri: il disperato tentativo del Pisa di condurre una gara in una fase (quella del possesso) che è stato per l’intera stagione il loro tallone d’Achille (considerato soprattutto il fatto che i Nerazzurri hanno il peggior attacco del campionato), al cospetto di un Avellino che nel girone di ritorno (con la magistrale regìa di Novellino), a parte le due bruttissime partite giocate contro il Perugia e la Ternana, ha mostrato di saper eseguire una grande fase di non possesso.

Era partita da tripla quella che si disputava nel tardo pomeriggio all’Arena Garibaldi, non solo, ma anche per la peculiarità tecnico-tattica di due compagini simili nell’impostazione del gioco. In pratica, tutto faceva presagire che il confronto sarebbe stato vinto dalla squadra che fosse riuscito a segnare il primo gol. E la gara si è snodata proprio come il presumibile canovaccio tattico faceva pensare, atteso che il Pisa aveva assoluta necessità di vincere, per tenere ancora viva la fiammella della speranza, e che l’Avellino non poteva permettersi il lusso di farsi battere dai Nerazzurri, per non ripiombare nell’inferno della lotta per evitare i play out.

Il primo tempo di Pisa-Avellino ha restituito pochissimi spunti di rilievo, perchè ai tentativi disordinati e spesso velleitari dei padroni di casa, si opponeva una disposizione in campo intelligente e concentrata dei Lupi, con un pacchetto arretrato supportato alla grande dai centrocampisti e dalle due punte, che giustamente andavano  a mettersi dietro la linea della palla, chiudendo praticamente tutte le linee di passaggio ai calciatori avversari. Così, il già asfittico fronte offensivo dei Pisani, andava a cozzare inevitabilmente contro una muraglia invalicabile. Ai ragazzi di Novellino premeva maggiormente non commettere errori nella fase di attesa, ma non sono riusciti a dare quel cambio di passo in fase di transizione che sarebbe potuto essere letale per i Gattuso boys già nella prima metà del match. Risultato: primi 45′ decisamente scadenti sul piano dello spettacolo, con zero tiri nello specchio della porta, da ambo le parti.

In apertura di ripresa, l’episodio topico che ha indirizzato la gara a favore dei Lupi: correva il quarto minuto allorquando un’ottima ripartenza dei biancoverdi veniva contrastata in area pisana con molto affanno dai padroni di casa. Un tentativo azzardato di dribbling nei pressi dell’area di porta da parte di Di Tacchio, veniva contrastato efficacemente dagli avanti avellinesi, con la sfera che perveniva a Laverone, che, appostato a due metri dal portiere pisano, segnava con un rasoterra che passava tra le gambe dell’estremo difensore nerazzurro. Era il gol-partita.

Gattuso incitava i suoi a dare oltre il 100%, ma contro quest’Avellino, ordinato e, per giunta, incline alla lotta, rimaneva ben poco da fare per i Pisani, cui non faceva di certo difetto l’ardore agonistico, ma la carenza di idee e fantasia tecnica non aiutava i padroni di casa, che pur lottando e prendendo d’assedio la trequarti avellinese, non riuscivano a cavare il clssico ragno dal buco, finendo con l’incassare l’ennesima sconfitta, che forse li condanna definitivamente alla retrocessione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto: La Nazione.

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