Ascoli – Avellino 2 – 0, Lupi brutti e inconsistenti: rianimati i Marchigiani

Ascoli – Avellino    2 – 0

 

Ascoli: Lanni, Almici, Augustyn, Mengoni (dal 36′ Gigliotti), Mignanelli, Orsolini, Giorgi (dall’82’ Carpani), Addae, Cassata, Cacia, Favilli (dal 75′ Perez). A disposizone: Ragni, Bentivegna, Lazzari, Gatto, Mogos, Slivka. All.: Aglietti.

Avellino: Radunovic, Gonzalez (dall’8′ Belloni), Jidayi, Djimsiti, Perrotta, Laverone, Moretti (dal 50′ Castaldo), Paghera, D’Angelo, Verde (dal 59′ Bidaoui), Eusepi. A disposizione: Lezzerini, Lasik, Soumarè, Omeonga, Solerio,Camarà. All.: Novellino.

Arbitro: Riccardo Ros di Pordenone. Assistenti: Antonio Santoro e Alfonso D’Apice. Quarto uomo: Riccardo Panarese.

Marcatori: al 25′ Cacia, al 46′ Orsolini

Ammoniti: Paghera, Belloni, Laverone, Castaldo, Gigliotti (As). Angoli 6-6. Rec.: 3′ pt; 4′ st.

 

 

Bruttissimo scivolone dei Lupi al Del Duca contro un Ascoli non trascendentale. La sconfitta in terra marchigiana va a complicare non poco la coda dei campionato biancoverde, che, ora come ora, anche in ragione del famigerato meno tre in classifica, può andare incontro a qualche ansia per la salvezza matematica. Del resto, i sussulti là in fondo alla graduatoria di questo estenuante torneo cadetto (vedi le vittorie di Vicenza e Brescia), non faranno dormire sonni tranquilli ai ragazzi di mister Novellino.

Ma l’Avellino deve recitare il “mea culpa” per la prestazione decisamente incolore in quel di Ascoli. Al cospetto di una compagine avversaria con l’acqua alla gola (e perciò motivatissima), i biancoverdi hanno approcciato il match con un pò di superficialità, che in questo tipo di gara è  sempre deleteria. E’ vero che lo stesso Ascoli non ha fatto niente di trascendentale, specie nel primo tempo, e comunque non molto di più rispetto all’Avellino, ma la “forza della disperazione” non ha consentito mai ai bianconeri, nel corso dell’intero match, di abbassare la guardia. Cosa che, invece, hanno fatto Djimsiti e compagni, apparsi imprecisi e svagati.

Il gol che ha sbloccato la partita in favore dei bianconeri di casa, è venuto poco dopo la prima metà del primo tempo, con un cross dalla trequarti di sinistra da parte di Cassata, raccolto sottomisura da Cacia, che ha bruciato sul tempo Djimsiti ed ha messo dentro la palla di esterno destro, sul primo palo, con Radunovic, in questa occasione, assolutamente incolpevole. Subito il gol, D’Angelo e compagni non hanno avuto la capacità di reagire efficacemente, chiudendo un primo tempo balordo, senza aver fatto un tiro in porta degno di questo nome.

Ad inizio ripresa, l’Ascoli ha subito trovato il gol che ha chiuso la partita, grazie ad una ripartenza che ha sorpreso la retroguardia avellinese, anche perchè il suo uomo migliore, Djimsiti, ha fatto un intervento goffo ed inutile su Cacìa, intervendo a scivolone, ma bucando la palla, lasciando campo libero alla punta bianconera che, arrivato al limite dell’area biancoverde, ha scaricato sulla destra per l’accorrente Orsolini, che ha piazzato un piattone nell’angolo alto del secondo palo, con Radunovic impossibilitato ad intervenire.

Sotto di due gol, Novellino ha cercato di porre rimedio inserendo Castaldo prima (in luogo di un Moretti quasi “insolente”), e Bidaoui al posto del “fantasma” di Verde. Ma ormai la frittata era già stata servita, e con un Ascoli determinato a portare a casa tre punti di platino, per i Lupi non c’è stato molto da fare. In pratica, sul due a zero, visto anche il taccuino della cronaca quasi intatto, sebbene mancassero ancora altri 45′, la contesa si è chiusa lì.

A riavvolgere il nastro di questa sfida, una piccola attenuante a Novellino bisogna riconoscerla: l’attacco biancoverde ha risentito più del dovuto dell’assenza del bomber Ardemagni, che non ha trovato in Eusepi un sostituto all’altezza, almeno in termini di incisività. Senza contare che il rientro in campo di Verde non ha sortito gli effetti sperati da Novellino. Ecco, se un errore si può muovere al tecnico di Montemarano, a nostro avviso esso è da individuare nel fatto che Monzon avrebbe potuto tranquillamente lasciare ancora una volta  in panchina il peperino di Fuorigrotta, che, ripetiamo, quest’oggi al Del Duca è stato una sorta di ectoplasma.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto: Picenotime

Loading