Lupi, classifica pericolosa dopo la sconfitta nel derby: ora tre match-points da non fallire

Nella conferenza stampa di presentazione del derby, avevamo proposto a mister Novellino la nostra considerazione che la sfida in terra sannita si sarebbe decisa a centrocampo, dove l’Avellino poteva contare su una superiorità numerica rispetto ad un Benevento che giocava con due soli mediani: Viola e Chibsah.
Si sperava che Moretti e Omeonga, supportati da Lasik e D’Angelo, potessero avere la meglio. Invece, il campo ha detto l’esatto contrario: la zona nevralgica è stata dominata in lungo ed in largo da un indemoniato Chibsah (che, a nostro avviso, ha disputato la migliore partita in maglia giallorossa), a cui ha dato un ottimo sostegno pure il “compassatissimo” Viola, che ieri sembrava un fulmine di guerra. Tutto questo perchè Omeonga correva a “corrente alternata”, e tendeva a portare troppo la palla, e Moretti si mostrava addirittura irritante, tradendo una lentezza insostenibile a questi livelli. Conclusione: centrocampo biancoverde non pervenuto.
Tuttavia,  pur consegnando campo e gioco agli avversari, la compagine biancoverde era riuscita a chiudere la prima frazione di gioco senza subire reti. Ma dopo l’intervallo, allorquando ci saremmo aspettati una reazione dei Lupi, quelle due sciocchezze compiute nel giro di un quarto d’ora, da un Jidayi impresentabile (pare che avesse problemi fisici) e dall’inammissibile distrazione di Omeonga, hanno messo in ginocchio i biancoverdi. E’ vero che l’ingresso di Bidaoui e la rete a 20 minuti dal termine di Eusepi, avevano ridato fiato alle speranze irpine, ma poi il Benevento (anche con l’ingresso del veloce esterno Gyamfi, che è andato a limitare le folate dell’ex attaccante del Crotone) ha saputo serrare le proprie fila, ed il derby è andato in archivio con questa brutta sconfitta dei Lupi.
Dopo la battuta d’arresto in terra sannita, che fa il paio con quella subita pochi giorni prima ad Ascoli, appare del tutto evidente che  la situazione in classifica per i Lupi si sia fatta durissima, anche perchè alcune delle inseguitrici (Trapani e Brescia sopra tutti) hanno preso a marciare a livelli superiori alla capolista Spal. Il tutto, aggiunto a quell’ingiusto meno tre della sentenza sul calcio scommesse, ha rimesso l’Avellino in un pericolosissimo “contatto di gomito” con le ultime cinque della classifica.
A questo punto, la preoccupazione in casa biancoverde è assolutamente normale, e d’altronde sarebbe da irresponsabili non avvertire pressioni psicologiche in questo momento cruciale della stagione. Ma se si fa mente locale, e si cerca di ragionare con un minimo di disincanto, le ultime tre partite dell’Avellino, di cui due in casa, non sono da considerare proibitive: al Partenio-Lombardi con un Bari  quasi alla deriva tecnica ed agonistica, la trasferta di Salerno (in casa di una squadra che, dopo la netta sconfitta di ieri sera con il Frosinone, dovendo abbandonare le già infondate velleità di play off, non ha più nulla da chiedere a questo campionato) e l’ultima in casa con il derelitto Latina. Insomma, anche al netto di una sentenza di appello sul calcio scommesse (che potrebbe restituire almeno due punti all’Avellino), riteniamo che ci possa essere abbastanza “materiale” perchè i tifosi biancoverdi non si facciano vincere dal pessimismo.
Sabato sei maggio i Lupi avranno il primo dei tre “match-points” ancora a disposizione prima della fine della stagione regolare. Al Partenio-Lombardi arriverà un Bari in netta crisi, almeno di risultati, e con un piede e mezzo fuori dai Play off. La compagine pugliese andrà affrontata dai Lupi con molto raziocinio tattico, senza essere scriteriati e senza farsi prendere dalla smania di voler chiudere la partita subito. Novellino è allenatore troppo esperto per non sapere come fare. E’ presumibile che la imposterà in maniera non dissimile dalle partite giocate e vinte in casa dall’Avellino. E magari anche con l’impiego dal primo minuto di Gigi Castaldo, della classe e del carisma del quale i Lupi non possono fare a meno. E chissà che, con il grande attaccante di Giugliano al suo fianco, lo stesso Ardemagni non riesca a ritrovare la verve e vena realizzativa, indispensabile arma affinchè la compagine biancoverde possa raggiungere la tanto agognata salvezza.
 
 
 

 

 

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