Avellino, Chiesa di S. Ciro gremitissima di amici per l’estremo saluto a Paolo Pagliuca
Folla strabocchevole nella Chiesa di S. Ciro per l’estremo saluto a Paolo Pagliuca, l’ex collaboratore tecnico dell’Avellino, che è deceduto ieri a seguito di una gravissima malattia. Intorno al feretro la famiglia di Paolo, con la moglie Donatella e l’adorata figlia Giulia. Assieme alle due donne più importanti della sua vita, il fratello e la sorella di Paolo, i cognati e centinaia e centinaia di amici che hanno voluto rimarcare per l’ultima volta il grande affetto che nutrivano per quest’eterno ragazzo, innamorato dello sport, dei colori biancoverdi, e soprattutto della vita, a cui si era aggrappato con tanto coraggio, senza arrendersi alla cattiva sorte, lottando fino alla fine, da lupo vero. A fare da corona alla bara sono arrivati i tanti ragazzi delle giovanili della Scandone, che erano stati gli ultimi allievi, in ordine di tempo, del mitico professore Pagliuca. Confusi nella marea delle persone presenti, abbiamo riconosciuto il capitano dell’Avellino, Angelo D’Angelo, il coach della Scandone, Pino Sacripanti (con il vice Gianluca De Gennaro), e poi ancora Tommaso Aloisi, Bruno Iovino, il Colonnello Luigi Lallo, l’ex bomber biancoverde Raffaele Biancolino, assieme a tantissimi colleghi giornalisti. Nutritissima, e non poteva essere altrimenti, la rappresentanza dei tifosi della Curva Sud (a lui tanto cara) che lo ha salutato con l’ultimo striscione: “”La tua curva, la tua gente. Paolo sempre con noi”.