Avellino – Latina 2 – 1, i Lupi in rimonta conquistano una meritatissima salvezza

Avellino-Latina   2 – 1

 

Avellino: Radunovic, Lasik, Jidayi, Migliorini, Perrotta (dal 46′ Verde), Laverone (dal 68′ Eusepi), Paghera, Moretti (dal 51′ Camarà), D’Angelo, Castaldo, Ardemagni. A disposizione: Lezzerini, Iuliano, Asmah, Soumarè, Omeonga, Solerio. All.: Novellino.

Latina: Grandi, Bruscagin, Garcia Tena, Maciucca, Rolando (dall’83’ Colarieti), De Vitis Al., Bandinelli, Di Matteo, Insigne (dal 56′ Negro), Di Nardo (dal 68′ Megelaitis), Pinato. A disposizione: Pinsoglio, Celli, De Giorgio, De Vitis An., Nica. All.Vivarini.

Arbitro: Saia di Palermo. Assistenti: Raspollini di Livorno e Sechi di Sassari. Quarto uomo: De Tullio di Bari.

Marcatori: 33′ Insigne (L), 70′ Ardemagni, 82′  Castaldo.

Ammoniti: Insigne (L), Perrotta, Migliorini, Castaldo. Angoli: 6-2. Rec.: 1′ p.t.; 5′ st.

 

 

 

Alla fine tutto è bene quel che finisce bene: i Lupi hanno battuto in rimonta il Latina ed hanno acciuffato la salvezza. Ma quanta sofferenza per i circa diecimila del Partenio-Lombardi che hanno tremato per le sorti della squadra biancoverde fino al gol del vantaggio di Castaldo, segnato a otto minuti dal novantesimo.

Una partita, l’ultima di questo campionato giocato dai Lupi, che è stata un pò la metafora dell’intera stagione agonistica. Una stagione iniziata male con il tecnico Mimmo Toscano e poi proseguita tra alti e bassi con mister Novellino, che pure, da esperto capitano, ha saputo condurre in porto la nave biancoverde che stava andando alla deriva. Il tecnico di Montemarano ha comunque compiuto una vera impresa, considerato che, nelle 26 gare disputate con lui sulla panca, l’Avellino ha ottenuto ben 36 punti, una media da play off.

La partita contro il Latina andava vinta a tutti i costi, pena il rischio concreto di dover disputare la lotteria dei play out per evitare la retrocessione in Lega Pro. I Ragazzi di Novellino hanno penato parecchio ad avere ragione dei Pontini,  sebbene fossero arrivati vicinissimi al vantaggio proprio allo scoccare del primo quarto d’ora di gioco, con un colpo di testa stupendo di Castaldo, sul quale il portiere Grandi ha compiuto un mezzo miracolo, e subito dopo con la clamorosa traversa colpita da D’Angelo. Proprio i due veterani biancoverdi hanno sospinto i compagni in quest’ultima sfida. Ma i soliti errori difensivi stavano rischiando di far precipitare irrimediabilmente la situazione dell’Avellino. E sì, perchè poco dopo lo scoccare della prima mezzora, i Pontini sono andati in gol, per opera di una perla balistica dell’ex Insigne, che ha piazzato un gran tiro a giro, mettendo la sfera nell’angolo alto, accanto al palo più lontano, con Radunovic impossibilitato ad intervenire.

Chiusa la prima frazione di gioco inopinatamente in svantaggio, i Lupi sono rientrati dallo spogliatoio con maggiore rabbia e determinazione. Novellino, in appena sei minuti aveva operato già due cambi: Verde per Perrotta e Camarà per un evanescente Moretti. E così, un Avellino a trazione decisamente anteriore, con una sorta di 4-2-4, ha preso d’assedio la trequarti pontina, e, con la spinta generosissima del pubblico biancoverde, Castaldo e compagni hanno creato diversi grattacapi al portiere ospite. Ma la palla non voleva assolutamente saperne di entrare, sebbene ci fosse stato anche un gol annullato per un fallo sotto porta di un attaccante biancoverde. Al 68′ mister Novellino buttava nella mischia anche Eusepi e la squadra di casa andava letteralmente all’arrembaggio. Per fortuna, due minuti dopo l’ingresso del bomber romano, i Lupi pervenivano al pareggio, grazie ad una spizzata di testa in area pontina di Jidayi che mandava la sfera ad Ardemagni, che sempre di testa riusciva a gonfiare la rete.

Il gol del pari arrivava come una vera e propria liberazione e dava ulteriore carica agonistica ai Lupi, che, dodici minuti dopo (quando ormai le lancette correvano inesorabili verso un destino che si stava facendo amaro), Gigi Castaldo, forse quello che più di tutti meritava di siglare il gol della permanenza in cadetteria, riusciva a perforare nuovamente la rete avversaria con un tiro secco che trafiggeva il pur bravo pipelet pontino. Era il gol della vittoria, era il gol della salvezza dei Lupi. Dopo sette regolamentari e altri cinque lunghi minuti di recupero, l’arbitro palermitano Saia poneva fine all’ansia e alle paure dei tifosi avellinesi.

Sugli spalti era l’apoteosi, in un tripudio di bandiere biancoverdi.

 

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