Conservatorio, dal 3 al 5 luglio 2017 l’Auditorium del Cimarosa ospiterà il XII Premio Nazionale delle Arti
Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sceglie per il quarto anno consecutivo il Conservatorio «Cimarosa» di Avellino quale sede per la XII edizione del Premio Nazionale delle Arti – Sezione Musica elettronica e Nuove tecnologie.
Lunedì 3, martedì 4 e mercoledì 5 luglio 2017, l’Auditorium «Vincenzo Vitale» di piazza Castelloospiterà il più importante concorso nazionale dedicato agli studenti dei Conservatori di Musica e delle Accademie di Belle arti italiani.
Il «Cimarosa», presieduto da Luca Cipriano e diretto da Carmine Santaniello, in virtù dell’esperienza maturata con la Scuola diMusica elettronica,indirizzo formativotra i più importanti e produttivi d’Italia, con circa 150 studenti, tre percorsi di Diploma accademico di I Livello (Musica Elettronica; Tecnico del suono; Composizione per Musica applicata alle immagini) e uno di II Livello (Tecnico di Sala di registrazione) è stato scelto anche quest’anno dal Miur per ospitare gli alunni di 20 Conservatori italiani che arriveranno ad Avellino in occasione della XII edizione del Premio Nazionale delle Arti.
La manifestazione legata al Premio, come accaduto nelle passate edizioni, è stata preparata e realizzata grazie alla partecipazione attiva degli studenti di I e II Livello della Scuola di Musica Elettronica, guidati dai docenti Massimo Aluzzi e Alba Francesca Battista che hanno saputo conseguire risultati eccellenti, documentati dalle innumerevoli attestazioni di apprezzamento per la qualità, l’accoglienza, la logistica e l’efficienza pervenute da docenti e allievi dei vari istituti di Alta formazione musicale italiani.
«La scelta del Ministero dell’Istruzione di portare ad Avellino per il quarto anno consecutivo il “Premio nazionale delle Arti – Sezione musica elettronica e nuove tecnologie” conferma la vivacità culturale del “Cimarosa”, il più grande Conservatorio della Campania con i suoi 1200 alunni. Sull’elettronica e le nuove tecnologie applicate alla musica, Avellino si conferma laboratorio di innovazione e incubatore di talenti– affermano il presidente Luca Cipriano e il direttore Carmine Santaniello –Il Premio nazionale delle arti è un’ulteriore occasione di confronto e di crescita per i nostri studenti che saranno chiamati a dimostrare il proprio talento in un certamen che vedrà coinvolti alunni di altri 17 Istituti di Alta formazione musicale del Paese».
Nel corso della XII edizione del Premio Nazionale delle Arti verranno eseguite le 36 opere selezionate dai Conservatori italiani di Avellino, Bari, Bologna, Bolzano, Como, Cuneo, Frosinone, Genova, L’Aquila, Latina, Lecce, Milano, Napoli, Parma, Perugia, Roma, Salerno, Torino, Trapani e Trieste.
Quest’anno la giuria del Premio Nazionale delle Arti – Sezione Musica elettronica e Nuove tecnologie sarà composta da tre mostri sacri quali Alvin Curran, compositore elettroacustico, pioniere dell’improvvisazione e fondatore del Mev, Musica Elettronica Viva, una delle esperienze musicali più entusiasmanti del XX secolo; Ivan Fedele, compositore e direttore della Biennale d’Arte di Venezia – sezione Musica; Simon Emmerson, compositore elettroacustico, autore della formalizzazione dell’estetica del live electronics e tra i massimi esponenti della disciplina dell’analisi musicale contemporanea. I commissari cureranno un proprio seminario durante le giornate dedicate al Premio.
ALVIN CURRAN (Providence, 13 dicembre 1938) ha realizzato una carriera lunga e fruttuosa come compositore, performer, installazionista, scrittore e insegnante sulla scia della tradizione americana di musica sperimentale. Ha studiato con Ron Nelson, Elliott Carter e Mel Powell e ha cofondato il gruppo Musica Elettronica Viva nel 1966 a Roma, dove vive tuttora. La sua musica, che si tratti di opere cameristiche, di arte radiofonica, di performance solistiche o di teatro ambientale a grande scala, abbraccia tutti i suoni, tutti gli spazi, tutte le persone.Ha insegnato all’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica di Roma (1975-1980), al Mills College (1991-2006), alla HochschulefürMusik Mainz (2011). Scrive molto di musica, della sua musica, di quella di altri artisti e ha pubblicato più di 30 album personali e più di 60 in collaborazione. Premi e riconoscimenti: BearnsPrize, il premio BMI (1963), National Endowment for the Arts (1977, 1983), premio dal progetto NPR di distribuzione satellitare (1983-84), DAAD (1963-64 e 1986-87), premio internazionale Ars Acoustica (WestdeutscherRundfunk, 1989), Premio Italia (premio speciale 1988), premio Novecento (città di Pisa, 1993), Premio Leonardo di Eccellenza (1995), Premio Famiglia Hass (San Francisco 1997), Fondazione Fromm (Harvard, 1998), Meet the Composer (per innumerevoli concerti negli anni), intervistato per il progetto di storia orale della musica americana di Yale (nella categoria “Maggiori figure nella musica americana”), Fondazione Guggenheim (2004), Ars Electronica (2004), Phonurgia Nova (2005), Experimental Music Studio (Freiburg 2006, 2007), Professorato “Media Convergence” (Johannes Gutenberg-Universität, Mainz, 2011), Elson Lectureship (Harvard, 2012).
IVAN FEDELE(Lecce, 1953) Ha compiuto gli studi pianistici con B. Canino, V. Vitale e I. Deckers e di composizione con R. Dionisi, A. Corghi e F. Donatoni. Suoi docenti alla Facoltà di Filosofia dell’Università di Milano sono stati, tra gli altri, E. Paci, L. Geymonat, R. Mangione e R. Cantoni.
Il catalogo di Ivan Fedele comprende un centinaio di titoli ai quali si è aggiunto Antigone, opera commissionata dal Teatro Comunale di Firenze per l’apertura del Maggio Fiorentino 2007, che è stata insignita del XXVII Premio “Franco Abbiati” dell’Associazione Critici Musicali Italiani come migliore “novità assoluta del 2007”. Oltre a numerosi lavori da camera, molte sono le composizioni per orchestra sola, con strumento concertante o sinfonico-vocali di cui En archè, 33 noms (Commissione del Teatro alla Scala di Milano) e La pierre et l’étang (…lestemps…) sono le più recenti. La sua musica è stata diretta, tra gli altri, da Boulez, Eschenbach, Chung, Saalonen, Muti, Pappano, Slatkin, Robertson, Kalitze, Wit, Valade e Rophé ed eseguita da orchestre e ensemble quali BBC, Radio di Berlino, Orch. Sinf. di Chicago, SWR di Stoccarda, National de France, National de Lyon, Orch. Sinf. di Varsavia, OSN della RAI, S. Cecilia, Ensemble Intercontemporain, London Sinfonietta, KlangforumWien, ecc.Ivan Fedele svolge anche un’intensa attività didattica che lo ha visto presente in importanti istituzioni come l’Università di Harvard, l’Università di Barcellona, la Sorbona e l’IRCAM di Parigi, l’Accademia Sibelius di Helsinki, l’Accademia Chopin di Varsavia, il Centro Acanthes di Avignone, il CNSM di Lione e il CNR di Strasburgo. Nel 2000 è stato insignito dal Ministro della Cultura Francese dell’onorificenza di “Chevalier de l’OrdredesLettres et desArts”. Dal 2009 al 2011 è stato direttore artistico dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano.Il Consiglio di Amministrazione della BIENNALE DI VENEZIA ha nominato Ivan Fedele direttore artistico del Settore Musica per il quinquiennio 2012-2016, incarico che gli è stato riconfermato fino al 2019. Nel 2016 la Fondation de France gli ha conferito il Prix International “Arthur Honegger”, per l’insieme della sua opera.
SIMON EMMERSON(Regno Unito, 1950) È un compositore di musica elettroacustica che lavora principalmente con elettronica dal vivo. È nato a Wolverhampton, Regno Unito, il 15 settembre 1950.Dal novembre 2004 Emmerson è stato professore di tecnologia e innovazione musicale all’Università De Montfort di Leicester, dopo ventiquattro anni come direttore degli studi di musica elettroacustica presso la City University di Londra. Il suo catalogo conta commissioni per Intermodulazione, Singcircle, Option Band, Lontano, Jane Manning, Philip Mead, Jane Chapman e molti altri. Ha inoltre completato commissioni puramente elettroacustiche dall’IMEB (Bourges), dal GRM (Parigi) e dal Festival di Inventionen (Berlino). È stato il primo vincitore del Premio Bourges Electroacoustic Awards nel 1985 per il suo lavoro Time Past IV (soprano e nastro). Ha contribuito ed ha curato The Language of electroacoustic music nel 1986 per MIT Press, uno dei testi più importanti nell’individuazione dell’estetica musicale contemporanea, tuttora in stampa. Il suo libro Living Electronic Music è il primo testo che tenta di formalizzare la prassi esecutiva contemporanea con elettronica. La sua costante attività di ricerca lo rende punto di riferimento per tutta la comunità che si occupa di musica elettroacustica.