Monteforte Irpino, sabato 7 ottobre presso la Casa della Cultura: otto poeti discutono del rapporto tra Arte e Futuro. Spazio anche per la “bellezza delle donne” di Dorotea Virtuoso

La casa della cultura riapre le porte agli artisti irpini. Sabato 7 ottobre, alle ore 19, a Monteforte, dopo un break di sei anni, tornerà la manifestazione “Irpinia in Biblioteca” incontro col futuro. L’evento, patrocinato dal comune di Monteforte, si aprirà con i saluti del sindaco, Costantino Giordano e dell’assessore alla cultura, Lia Vitale. Sul palco saliranno otto poeti della provincia di Avellino. Gaetana Aufiero, Domenico Cipriano, Paola De Lorenzo Ronca, Claudia Iandolo, Rossella Luongo, Vera Mocella, Maria Ronca e Annalisa Soddu daranno vita ad uno scambio d’idee per provare a rispondere insieme alla domanda: “Potrà l’arte aiutarci a guardare al futuro?”. Ad animare il confronto saranno le giornaliste Eleonora Davide, Maria Paola Battista e Luigia Meriano. Le proposte poetiche saranno accompagnate dalla musica del maestro Mario Sibilia. Previsto anche uno spazio degustazione curato dalla Cantina Riccio di Chiusano di San Domenico. Il reading poetico, promosso dall’Associazione Culturale “Incanto irpino”, dalla Biblioteca comunale di Monteforte Irpino, dall’Associazione Musikarte e dall’agenzia di Avellino di “Generali Italia”, vedrà anche la partecipazione della vulcanica graphic-artist napoletana, ma avellinese di adozione, Dorotea Virtuoso. Una mamma, una donna che intinge il pennello nella sua anima, e dipinge la sua stessa natura nelle immagini che racconta, evidenziando la massima espressione della femminilità. L’arte di Dorotea ha trovato la bellezza nei volti delle “donne”, disegnati nei momenti più semplici e poetici della loro quotidianità. La matita di Dorotea Virtuoso aggiunge a queste facce la giusta dose di sensualità, attraverso volti carichi di colore, grandi labbra e neri nei. Tele dense di dettagli e sfumature che si fanno apprezzare e rileggere, un po’ come una poesia o una musica, che più l’ascolti e più l’apprezzi. Una galleria di quadri che hanno tutti uno stesso comune denominatore: le donne, appunto. Figure intense che stupiscono per la magia dell’istante e svelano la donna come “ala infinita di fantasia e ingegno, gioco di fascino, desiderio e sogno”, come “misterioso seme” che dà la vita e indovina la vita. Napoletana convinta, orgogliosa delle proprie radici, si è trasferita in Irpinia da oltre un ventennio. Determinata, stravagante senza eccessi, ha saputo convivere in questi due e passa decenni con la nostalgia per la propria terra, il sole, il mare, il Vesuvio, con l’amore sbocciato per quei nuovi paesaggi entrati improvvisamente a far parte della propria vita. Da vera combattente, come le donne che dipinge, capaci di prendere in mano la propria vita, si è subito calata da protagonista nella nuova realtà, cogliendo l’opportunità di disegnare, tra realtà e fantasia, il vero significato dell’essere donna. Un’idea che è diventata ben presto un capolavoro. In una città fredda e piovosa ha trovato l’ispirazione per realizzare le Dee che oggi tutti apprezzano. Marito napoletano, come lei, madre di due figlie, avellinesi doc, Dorotea Virtuoso ha dedicato una parte considerevole del proprio tempo agli altri. Con la clown-terapia all’ospedale Moscati di Avellino, ad esempio, ha portato, insieme ad altre volontarie, l’allegria in un luogo di sofferenza. Ha preso parte e continua a farlo costantemente, a numerose iniziative contro la violenza sulle donne. Alcuni dei suoi quadri li ha donati per cause importanti e per rincuorare chi ha sofferto per la perdita di propri cari per mano dell’uomo che da amico, da compagno fedele si trasforma in un nemico, in un mostro. Una delle sue opere è stata regalata al fratello di Melania Rea. Un volto dedicato alla giovane mamma di Somma Vesuviana (Na), massacrata con 35 coltellate dal marito e ritrovata cadavere, sei anni fa, in un bosco del teramano. Il ricavato dalla vendita dei suoi quadri, viene in parte devoluto al gruppo della clown-terapia.

Carmine Losco

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