Cittadella – Avellino, le pagelle ai Lupi: Radu e Laverone artefici indiscussi
Radu 7.5
Il giovanissimo portiere rumeno è uno dei due artefici del preziosissimo pareggio dell’Avellino: salva la propria porta dalla capitolazione sicura in almeno tre circostanze clamorose, rigore di Litteri compreso; quest’ultima parata funge quasi da “assist” al miracoloso pareggio di Laverone; se dubbi aveva Novellino nel dualismo Radu-Lezzerini, con questa prestazione il ragazzo scuola Inter può dormire sonni tranquilli;
Suagher 4.5
Sarà stata la lontananza dal clima agonistico, visto che non stava giocando ultimamente, ma la prova dell’ex difensore del Bari è risultata assai negativa, soprattutto con quella “ciliegina” dell’ingiustificabile espulsione che ha lasciato i suoi compagni in inferiorità numerica nella fase più importante del match;
Kresic 5
La prestazione di Kresic, decisamente insufficiente, è la palmare dimostrazione che quando manca un leader come Migliorini, la difesa dei Lupi è destinata a ballare: troppo lento nei movimenti sul breve, si fa prendere spesso il tempo dagli avversari negli anticipi, anche perchè uno della sua struttura fisica non può pensare di contrastare efficacemente gente minuta come Chiaretti e agilissima come Kuoamè;
Ngawa 6
Fin quando ha retto fisicamente, l’agile difensore belga ha salvato diverse situazioni complicate in difesa, provocate proprio dalle indecisioni degli altri due centrali biancoverdi;
(dal 46′ Marchizza 6
Disputa un buon secondo tempo il 19enne ex Roma, dando la dimostrazione che sta cominciando finalmente a “prendere confidenza” con la realtà tecnico-tattica della retroguardia avellinese);
Laverone 7.5
Radu para e lui segna: addirittura una doppietta; questo ragazzo serio, ed anche colto, è un leader silenzioso, e sa giocare al calcio, perchè nella stessa gara è capace di coprire con affidabilità i ruoli di tutti e tre i reparti; inutile dire che questa è stata una delle sue migliori prestazioni in trasferta da quando gioca con i Lupi;
Molina 6
Partita di enorme sacrificio per il fine calciatore ex Atalanta: un pò come Laverone, si adatta per il bene della squadra a giocare in varie zone del campo e soprattutto a svolgere un pesante lavoro senza palla, cosa a cui non crediamo fosse abituato prima di venire ad Avellino;
Di Tacchio 6
Grandissimo impegno e generosità da vendere, il suo è un lavoro che fa sudare assai, ma il ragazzo di Trani è un lottatore e non si tira mai indietro; nel finale paga l’enorme dispendio di energie: per questo commette il fallo da rigore su Litteri;
D’Angelo 6
Per i capitano vale lo stesso discorso fatto pe Di Tacchio: l’interdizione è la sua primaria fase di gioco, specie dopo che la difesa biancoverde è dovuta passare da cinque a quattro per l’espulsione di Suagher;
Falasco 5.5
Partita tatticamente dai due volti per lui, visto che nel secondo tempo è retrocesso a fare il terzino puro, cosa che non gli riesce assai bene, ma il suo spirito di sacrificio non si discute;
Bidaoui 5
Non tanto nella fase attiva e di proposizione, ci saremmo aspettati da lui un pò più di carica agonistica e di spirito di sacrifico in fase di non possesso; ma si sa, lui è uno che conosce solo la metà campo avversaria, e la parola interdizione, non sa neppure cosa voglia dire;
(dal 79′ Castaldo 6
Il bomber di Giugliano viene gettato nella mischia nei minuti finali alla ricerca della disperata rimonta, e Gigi si fa trovare pronto all’appuntamento, spizzando quella palla di testa per l’accorrente Laverone che ha regalato l’incredibile gol del pari);
Ardemagni 4.5
Praticamente non pervenuto: ormai sono tante le partite che l’attaccante milanese vede quasi da “spettatore non pagante”;
(dal 56′ Asencio 6
Il ragazzino spagnolo in questo momento sarebbe da preferire ad Ardemagni già dall’inizio della partita: lo spezzone di gara giocato dall’attaccante 19enne lo dimostra ampiamente, specie con quel suo grande colpo di testa quasi a botta sicura, che il portiere veneto sventa miracolosamente);
Novellino 6.5
Era sotto esame mister Novellino, soprattutto dopo il doppio stop casalingo della sua squadra; ma un tecnico dell’esperienza e sagacia tattica di mister Monzon non puà essere messo in discussione, e la gestione tecnico-tattica del match, specie dopo l’espulsione di Suagher, lo dimostra ampiamente.