Spezia – Avellino 1 – 0, sconfitta immeritata dei Lupi che prendono gol nell’unica occasione concessa agli avversari
Spezia – Avellino 1 – 0
Spezia: Di Gennaro, De Col, Terzi, Giani, Lopez, Vignali (dall’83′ Capelli), Bolzoni, Pessina, Mastinu (dal 69′ Ammari), Marilungo (dal 72′ Forte), Granoche. A disposizione: Bassi, Manfredini, Ceccaroni, Soleri, Augello, Giorgi, Calabresi, Okereke, Acampora. All.: Gallo.
Avellino: Radu, Pecorini, Migliorini, Kresic, Marchizza, Paghera (dal 54′ Ardemagni), Di Tacchio, Molina, D’Angelo (dal 75′ Moretti), Bidaoui, Castaldo. A disposizione: Iuliano, Lezzerini, Camarà, Gliha, Evangelista, Rizzato. All.: Novellino.
Arbitro: Pezzuto di Lecce. Assistenti: Bresmes di Bergamo e Imperiale di Genova. Quarto uomo: Pinzani di Empoli.
Marcatore: al 12′ Marilungo.
Ammoniti: Di Tacchio, Terzi (S). Angoli: 4-2 . Rec.: 0′ pt e 4′ st.
I Lupi prendono gol nell’unico tiro in porta degli avversari ed escono sconfitti dal Picco di La Spezia. Incredibile, ma questo è il calcio: la gara la fa l’Avellino, ma i tre punti se li prende la squadra di casa.
Ottimo approccio al match da parte dei ragazzi di Novellino, che si mostrano decisi a fare la gara sin dal primo minuto di gioco. L’Avellino tiene bene il campo con l’inedito schieramento che si basa sull’apporto di Paghera in mezzo al campo, che va a dare man forte ai due mediani titolari, Di Tacchi e D’Angelo. In avanti, il trio formato da Molina, Bidaoui e Castaldo, con il bomber giuglianese che funge da punta più avanzata. L’assetto tattico dei Lupi appare subito quello giusto, anche perchè, ripetiamo, viene supportato anche dal positivo atteggiamento mentale dei ragazzi di mister Novellino.
Ma il calcio non è solo aspetto tattico e mentale, è anche casualità e fortuna. Così accade che dopo dodici giri di lancette, lo Spezia passi inopinatamente in vantaggio, grazie ad una “svirgolata” di esterno destro di Marilungo, che manda fortunosamente la sfera ad infilarsi nell’angolino alla sinistra di Radu, che, pur proteso in tuffo, non riesce a smanacciare la palla che oltrepassa la linea fatale e regala il vantaggio agli Spezzini.
I ragazzi in maglia biancoverde non si scoraggiano e non si danno per vinti e prendono a macinare gioco, come se giocassero in casa. Lo Spezia si rintana nella propria metà campo, e cominciano per i Lupi i problemi di sfondamento negli ultimi venti metri avversari. La retroguardia dei padroni di casa stringe le proprie maglie ed i varchi per i Lupi diventano improvvisamente difficili da individuare. L’Avellino mostra tutti i propri limiti in fase offensiva, vuoi perchè l’attacco si mostra inconsistente, per via della mancanza di una prima punta, vuoi perchè le idee in fase di costruzione della manovra non sono poi tanto chiare. A fine primo tempo, si fa fatica a ricordare un’azione pericolosa per i Lupi.
Dopo l’intervallo, mister Novellino decide di dare maggiore consistenza e peso all’attacco inserendo Matteo Ardemagni al posto di Paghera. Il centravanti milanese va a posizionarsi al fianco di Castaldo. Potenziato l’attacco, ci saremmo aspettati qualche occasione da parte dei Lupi, che, pur presidiando costantemente la metà campo spezzina, non riescono mai a liberare l’uomo per una conclusione efficace. Il muro eretto dagli uomini in maglia bianca regge senza grossi problemi, e l’Avellino, pur generosamente protesa in avanti, non riesce a sfondare.
La squadra biancoverde vista al Picco, ad essere onesti, non è affatto dispiaciuta, per personalità ed intraprendenza, ma le gare si portano a casa andando in gol, e la compagine biancoverde non è stata capace neppure di creare le premesse per una realizzazione. Peccato perchè gli avversari di questa sera, pur annunciati in ottima forma (venendo, tra l’altro, da due vittorie consecutive) non si sono mostrati per niente superiori ai biancoverdi, e forse, anzi senza forse, non avrebbero neppure meritato di portarsi a casa i tre punti.