Venezia – Avellino, le pagelle ai Lupi: promossi solo Lezzerini, Ngawa e Asencio
Lezzerini 6.5
Se l’ex pipelet fiorentino non avesse compiuto almeno due o tre miracoli, l’Avellino avrebbe subito un passivo mortificante; attento ed estremamente reattivo, il titolare temporaneo dei pali biancoverdi ha offerto una prestazione davvero encomiabile;
Migliorini 5.5
Non era al massimo della forma per via di qualche problemino avuto in settimana, ma per quanto fatto questa volta, anche il Gigante di Peschiera del Garda merita di finire “dietro la lavagna”, specie per qualche incertezza e titubanza di troppo;
Morero 5
Molto disattento, per fortuna che gli avanti veneziani non sempre ne hanno saputo approfittare; purtroppo per l’ex stabiese, questa volta la sola esperienza non è bastata, perchè gli attaccanti lagunari hanno dato ampia dimostrazione di saperci fare;
(dall’84′ Falasco S.V.);
Ngawa 7
Nettamente il migliore dei biancoverdi al Penzo, il difensore belga ha dimostrato sul campo la sua eccezionale duttilità tecnico-tattica, con Novellino che, nel corso di questa partita, gli ha fatto ricoprire praticamente tutti i ruoli della retroguardia, ed anche con moduli diversi; insomma Ngawa si è dimostrato, ancora una volta, il miglior difensore biancoverde, un elemento buono “per tutte le stagioni”;
Laverone 5
Impegnato essenzialmente a contenere gli avversari che si proponevano dalle sue parti, questa volta ha avuto molto meno spazio per le sue proverbiali incursioni; quando si è affacciato nella trequarti avversaria non è mai riuscito a mettere una palla giocabile per gli avanti biancoverdi;
Molina 5.5
Si è speso in continui tentativi di pressing, comunque defatiganti ed inutili, atteso che era praticamente da solo ad andare a contrastare il portatore di palla avversario, in un centrocampo biancoverde del tutto arrendevole; ma, palla al piede, anche l’ex Atalanta è apparso non proprio all’altezza dei tempi migliori;
Di Tacchio 5
Sicuramente una delle peggiori prestazioni del centrocampista pugliese da quando indossa la maglia biancoverde: non è riuscito a fare e il suo solito lavoro di frangiflutti, e non è stato capace neppure di far ripartire i compagni con qualche verticalizzazione o cambio di gioco;
(dal 46′ D’Angelo 5.5
Il suo ingresso in campo ha offerto un minimo di contributo alla reattività del centrocampo avellinese, ma è risultato poca cosa senza la collaborazione dei compagni);
De Risio 4.5
Il ruvido centrocampista abruzzese non difetta certo in generosità, ma il suo contributo è stato praticamente nullo, se non deleterio, considerato che è sembrato un pesce fuor d’acqua, determinando buchi incredibili nell’ ipotetico muro dinanzi alla difesa biancoverde; per non parlare degli appoggi sbagliati, che hanno, in diverse circostanze, impedito ai suoi compagni di ripartire;
Rizzato 5
Costretto ad un incessante lavoro di copertura, l’ex Trapani, non sorretto neppure da una forma accettabile, è andato in bambola in fase di non possesso, ed è stato scarsamente produttivo in fase di spinta;
(dal 54′ Gavazzi 5.5
Apprezzabile la sua voglia di cambiare il corso di una gara compromessa sin dal suo inizio, ma, a parte l’assist ad Asencio in occasione del pareggio, l’ingresso del valtellinese non ha apportato benefici evidenti alla manovra biancoverde);
Asencio 6.5
Il giovane attaccante spagnolo, dopo un primo tempo in cui è stato spettatore non pagante, è riuscito inopinatamente a pareggiare le sorti del match con un’azione caparbia (recuperando da terra una palla già persa), conclusa poi, con il supporto di Gavazzi, con l’ottima realizzazione; il secondo (ed anche l’ultimo) tiro dei Lupi verso la porta avversaria in tutta la gara, è stato ancora opera del 20enne ex Genoa, che ha sfiorato il clamoroso vantaggio biancoverde;
Ardemagni 4.5
Il bomber milanese è risultato un autentico ectoplasma: ha vagato stancamente per la trequarti avversaria senza mai riuscire a fare pressing e ad intercettare un pallone; una prestazione, quella del centravanti ex Modena, che definire incolore, significa usare un pietoso eufemismo;
Novellino 5.5
Era arrivato in Laguna convinto che i suoi ragazzi gli avrebbero consentito di fare una bella figura su di un campo che lo aveva visto protagonista, qualche lustro fa, di una grande promozione in serie A, ma la truppa biancoverde gli ha restituito una prestazione a dir poco sconcertante; inutile sottolineare che il tecnico montemaranese ha le sue oggettive responsabilità in questa debacle, ma noi non ce la sentiamo di mettere oltremodo in discussione l’impegno e la dedizione di mister Monzon, e soprattutto la sua passione per i colori biancoverdi, che rappresentano anche la sua terra d’origine.