Avellino – Novara 2 – 1, per i Lupi una vittoria fondamentale nel segno del redivivo Gavazzi

Avellino – Novara     2 – 1

Avellino: Lezzerini, Ngawa, Kresic, Morero, Rizzato (dal 60′ Laverone), D’Angelo, Di Tacchio, Molina (dal 57′ Cabezas), Gavazzi (dal 79′ Falasco), Bidaoui, Asencio. A disposizione: Radu, Pecorini, Marchizza, Migliorini, Vajushi, De Risio, Evangelista, Mentana, Wilmots. All.: Novellino.

Novara: Montipò, Troest, Mantovani, Chiosa, Dickmann (dal 66′ Di Mariano), Orlandi, Casarini, Calderoni, Sansone (dal 74′ Macheda), Moscati, Puscas (dal 66′ Maniero). A disposizione: Farelli, Benedettini, Del Fabro, Sciaudone, Maracchi, Seck, Lukanovic, Ronaldo, Golubovic. All.: Di Carlo.

Arbitro: Pezzuto di Lecce. Assistenti: Dei Giudici di Latina e Vecchi di Lamezia Terme. Quarto uomo: Nicoletti di Catanzaro.

Marcatori: al 35′ Gavazzi, al 49′ Calderoni (N), al 75′ Gavazzi.

Ammoniti: Morero, Puscas (N), Casarini (N). Angoli: 4-5. Rec.: 1′ pt e 5′ st.

 

 

Un Avellino finalmente pragmatico, attento, consistente e volitivo è riuscito a portare a casa una vittoria che vale almeno quattro punti (i tre in classificapiù quello “virtuale”, ma pesante, derivante dallo scontro diretto a favore nei confronti dei Piemontesi), contro un’avversaria, il Novara, che lontano dalle mura amiche è pur sempre squadra temibile e difficile da battere.

Per avere la meglio sugli uomini di Di Carlo, c’è stato bisogno della classe del redivivo Gavazzi, che ha finalmente potuto rimettere al servizio dei Lupi la sua cifra tecnica decisamente superiore alla media della serie cadetta. Il centrocampista offensivo valtellinese ha firmato una doppietta davvero ragguardevole sul piano tecnico, che arriva a dare ragione agli osservatori che ritenevano di dover attendere il rientro a tempo pieno dei tanti calciatori biancoverdi infortunati, prima di lasciarsi andare a pareri pessimistici sulle potenzialità della rosa a disposizione di Novellino.

La sfida tra biancoverdi ed azzurri piemontesi si è snodata sul filo dell’equilibrio, con gli ospiti maggiormente manovrieri, anche perchè il loro atteggiamento tattico gli restituiva più consistenza, in termini di presenze, nella zona nevralgica del campo. Ma l’Avellino, consapevole dell’espressione tattica degli avversari di turno, ha saputo rispondere con tanta attenzione in fase di non possesso, arrivando a limitare al minimo sindacale i pericoli per la porta di Lezzerini, che nel primo tempo ha dovuto compiere solo un intervento di un certo rilievo: su una punizione di Sansone dalla trequarti destra.

L’Avellino, dal canto suo, ha avuto il merito di saper rispondere prontamente con rapide ripartenze, che, specie dal versante sinistro del proprio fronte d’attacco, quello presidiato dal ritrovato Bidaoui, hanno provocato non pochi grattacapi alla pur attenta retroguardia azzurra. Del resto, le azioni più importanti e pericolose le ha create proprio l’Avellino,  guarda caso, con Gavazzi che, prima (al 15′) ha centrato il palo alla destra del portiere piemontese (che è riuscito comunque a toccare la sfera con la punta delle dita), e poi (al 35′), dai 20 venti ha sferrato una saetta di rara bellezza, potenza e precisione, che è andata ad insaccarsi imparabilmente nell’angolino alla destra di Montipò.

In apertura di ripresa c’è stato il ritorno dei Novaresi, che sono riusciti a pervenire al pareggio grazie ad una rasoiata da fuori area di Calderoni, che, passando tra una selva di gambe, ha trafitto Lezzerini, con la sfera che ha chiuso la propria corsa nell’angolino basso alla sinistra dell’estremo difensore biancoverde, senza che quest’ultimo avesse neppure visto partire il tiro. Il pareggio degli ospiti ha avuto il solito effetto di ringalluzzire la compagine in rimonta e di stordire momentaneamente l’avversaria che era in vantaggio.

Gli spettri di una nuova debacle per i Lupi già cominciavano ad aleggiare sul Partenio-Lombardi, ma Novellino non ci stava e prendeva subito le contromisure tattiche per cercare di ritrovare il bandolo della matassa di una partita che minacciava di sfuggire di mano ai suoi ragazzi. Monzon gettava nella mischia l’oggetto misterioso Cabezas, in luogo di uno spento Molina, e subito dopo, avvicendava Rizzato con Laverone, spostando a sinistra il suo jolly difensivo Ngawa. I due cambi, specie il primo, si rivelavano mosse azzeccate, perchè i Lupi, con la velocità dell’esterno ecuadoregno, ritrovavano d’incanto maggiore capacità penetrativa, mentre il Novara mostrava apertamente di volersi accontentare del pareggio.

La gara si faceva  più vivace nel suo ultimo quarto,  con gli ospiti che inserivano Macheda al posto di Sansone; ma al 75′ l’accoppiata dei “lazzari” (Cabezas-Gavazzi) confezionava il gol vittoria dei Lupi, con il mancino sudamericano che, dalla destra, si portava il pallone sul piede preferito e faceva partire un preciso cross per il versante opposto, in direzione Gavazzi, che di piatto destro al volo insaccava un gol davvero bello, di notevole espressione tecnica. Nell’ultimo quarto d’ora, i ragazzi di Novellino serravano le fila della propria trequarti e riuscivano a chiudere tutti i varchi agli attacchi disperati degli ospiti. Il triplice fischio di Pezzuto faceva esplodere di entusiasmo i supporters biancoverdi.

 

 

 

 

 

 

 

Foto: Corriedellosport

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