Il giro storico Irpinia – Sannio: quando Altavilla fu partenza e arrivo della mitica corsa interprovinciale
Siamo nel 1909. Pochi italiani, a partire dal 13 e fino al 30 maggio per un percorso di 2447,9 km assistevano ad una nuova competizione sportiva. La bicicletta ed i precursori di questo sport, sarebbero stati da lì a poco, i nuovi beniamini dei tifosi. La gara, era nata sei anni prima oltralpe e si chiamava «Tour de France», mentre nella nostra Penisola «Giro d’Italia»; il primo vincitore del Giro, l’italiano Luigi Ganna. E come la gloriosa Gazzetta dello Sport nel 1908, aveva pubblicato un annuncio sul giornale per invitare i partecipanti all’iscrizione della «Gara rosa», così il meno blasonato Comitato Altavillese, «nell’occasione della mancata festività di S. Pellegrino Martire» bandiva per il 25 agosto 1911 una gara interprovinciale «tra i corridori delle due province di Avellino e Benevento, una corsa ciclistica di km 105 sul percorso: Altavilla, Tufo, Pratola, Atripalda, Avellino (circonvallazione), Mercogliano (Via Valle), Ospedaletto, Summonte, S. Angelo a Scala, Pietrastornina, Roccabascerana, S. Martino, Montesarchio (bivio), Apollosa, Benevento (Porta Rufina), Altavilla. Traguardo di partenza e d’arrivo: Municipio di Altavilla. Traguardi: Atripalda, Avellino, Summonte, Montesarchio, Benevento». Nell’annuncio, si elencavano i premi con al primo «Moneta d’oro di L.50 con diploma di I. Grado; 2. Moneta d’oro di L.35 con diploma di II. Grado; 3. Moneta d’oro di L. 20 con diploma di III. Grado; 4. Moneta d’oro di L.10 con diploma di IV. Grado; 5. Grande medaglia Vermeil con diploma di V. Grado; 6. Grande Medaglia d’Argento con diploma di VI. Grado. Vi saranno inoltre svariati ed artistici premi di privati e di traguardi». Il regolamento della gara ciclistica spiegava che «la magnifica automobile del Cav. Oreste Petrizzi di Tufo, gentilmente concessa per l’occasione, accompagnerà i corridori lungo il percorso. Diverse motociclette faranno servizio di controllo. A cura del Comitato saranno offerti rinfreschi e cordiali ai corridori che taglieranno il traguardo d’arrivo. Oltre ai premi stabiliti dal Comitato Promotore saranno distribuiti i seguenti doni di privati: 1. Una elegantissima sciarpa porta- medaglie in seta, ricamata, offerta dalla signorina Pina Severino di Altavilla; 2. Lire 25 in oro offerte dal Consigliere Provinciale del Mandamento di Altavilla, Cav. Giuseppe Maglio; 3. Un necessaire da touriste offerto dal Prof. Avv. Cav. Vincenzo Boccieri; 4. Un portasigarette d’argento offerto dall’Avv. Carlo Giordano; 5. Un magnifico porta- ritratti simbolico, lavoro di ebanisteria, offerto dalla più volte premiata Ditta Generoso Vassallo & Figlio di Altavilla; 6. Una medaglia vermeil e una d’argento, per il traguardo di Summonte, offerte dal sig. Ing. Flaviano Zollo, Appaltatore di Opere Pubbliche e diversi altri premi di traguardo nei paesi situati sul percorso. I doni e i premii di traguardo sono esposti al pubblico presso la Tipografia Miele Luigi in Altavilla». L’iscrizione era di L. 3,00 e per «le offerte di premi, tasse d’inscrizioni e schiarimenti» bisognava rivolgersi «al Sig. Altobello Severini di Altavilla Irpina». Le disposizioni, riguardavano dieci articoli, molto succinti; nel secondo ad esempio, era indicata la strada e la distanza da percorrere specificando «il tempo massimo 1 ora e mezzo dopo il primo arrivato»; al IV° si riscontra che «le inscrizioni si ricevono presso il Sig. Giustino Landolfi in Altavilla (sede del Comitato) in ragione di L.3 più L. 0,25 per il numero». Nell’articolo successivo: «è ammesso il rifornimento». Al VII°: «gli organizzatori e la giuria si riservano il diritto di pigliare quei provvedimenti di ordine e di disciplina che saranno indispensabili per il buon andamento della gara» e all’VIII°, impensabile ai giorni nostri: «gli organizzatori si dichiarano irresponsabili degli incidenti che possano derivare ai corridoi dalla gara o per la gara». Il sacerdote Raffaele Bruno, cappellano del Santuario di S. Pellegrino Martire il 9 agosto del 1911, in risposta alla nota del 5 agosto del comitato promotore della corsa, così rispondeva al presidente Leopoldo d’Agostino: «L’amministrazione di questo Santuario di S. Pellegrino Martire, avendo presa visione della nota di V.S. Illma del 5 corrente, a plaudendo alla bella iniziativa di cotesto Spettabile Comitato, ha unanimemente deliberato di aderire alla sua proposta. A tal uopo ha fissato la somma di Lire Cinquanta a condizione però che cotesto Onorevole Comitato, e massime V.S Illma che lo presiede, faccia dei manifesti di propaganda, e cioè che si indicono le corse in occasione della mancata festa del Glorioso nostro S. Pellegrino (…)». Lo stesso comitato promotore, aveva organizzato due mesi prima, il 6 giugno: «riservata ai dilettanti di Altavilla» una gara di Km 124 con partenza «alle ore 7.30 di sera, traguardi volanti-sosta ad Acerra di 1 ora (sia all’andata che al ritorno) ed a Napoli di 4 ore. Arrivo 8 am. del 7 giugno. Tempo massimo ore 6.Premi medaglino ricordo a ogni partecipante. Tassa d’iscrizione £ 2.00 ». Sull’onda di questi successi, per la festività di S. Generoso in Avellino, l’anno successivo e precisamente il 14 luglio, si disputava la «Gran Corsa Ciclistica». La partenza era fissata dal capoluogo irpino, presso Porta Puglia e passava per il bivio di Altavilla giungendo a Benevento; il ritorno nel luogo di partenza attraverso «il bivio di Montefusco – discesa Serra – Pratola Serra – Pianodardine – Avellino (Porta Puglia)».
Roberto Vetrone