Summonte, grande successo di Paolo De Vito nell’anteprima di “Sentieri Mediterranei”

Grande successo di Paolo De Vito nello spettacolo “Questa vita è la mia vita”, sul prestigioso palcoscenico di “Sentieri Mediterranei”. L’anteprima di ieri sera della rassegna internazionale di musica etnica, conferma le qualità artistiche dello chansonnier dell’Irpinia, accompagnato dal pianoforte di Giuseppe Musto, dalla chitarra di Gianluca Marino e dal sassofono di Salvatore Santaniello. Scritta da Assuntina De Vito e realizzata in collaborazione con l’associazione “Pietro Bove. Un Angelo caduto in Volo”, presieduta da Rita Margiotta, la performance si è caratterizzata per il dialogo tra musica, canzone, cinema e letteratura, con l’apertura dedicata alla storia di Summonte, tra i borghi più belli d’Italia. “ Lo spettacolo- commenta Paolo De Vito- è un omaggio a “Sentieri Mediterranei” e alla cultura del dialogo e della pace tra i popoli, a cui si ispira anche la nostra attività artistica. Con “Questa vita è la mia vita” puntiamo a divulgare il valore universale dell’arte e della musica come strumento di integrazione e di solidarietà”-. Il concerto è proseguito con i brani musicali che promuovono la legalità. Di grande impatto emotivo, infatti, è stata l’esecuzione de “I cento passi” dei Modena City Rumbles, brano collegato al cartellone di “ Sentieri Mediterranei”, che ospita in questa edizione il prestigioso gruppo artistico. “ Lo spettacolo, grazie alla sensibilità di Assuntina De Vito- continua l’artista- accende i riflettori sull’integrazione e sull’importanza di diffondere i valori dell’accoglienza e dell’inclusione sociale verso le categorie deboli, in particolare i migranti”-. L’ultima parte del concerto è stata dedicata alla musica d’autore partenopea, con l’omaggio al compianto Carlo D’Angiò, fondatore, con Roberto De Simone e Peppe Barra, della “Compagnia di Canto Popolare” che, insieme a Paolo De Vito, tenne un memorabile concerto proprio a “Sentieri Mediterranei”-. In un’atmosfera di grande suggestione, la canzone di D’Angiò “Briganti se more” ha fatto ripensare all’importanza delle tradizioni e del folklore popolare dei Sud del mondo.

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