Avellino – Ladispoli 2 – 0, una piccola accelerata nella ripresa basta ai Lupi per incamerare i tre punti
Avellino – Ladispoli 2 – 0
Avellino: Lagomarsini, Patrignani (dal 46′ Omohonria), Morero, Dionisi, Parisi, Matute (dal 46′ Gerbaudo), Di Paolantonio, Buono, Tompte (dal 46′ Mentana), De Vena (dall’89′ Sforzini), Da Dalt (dall’85′ Ciotola). A disposizione: Longobardi, Falco, Dondoni, Saporito. All.: Bucaro.
Ladispoli: Salvato A., Salvato G., Gallitano, Casavecchia, Leone, Mastrodonato (dal 62′ Pagliuca), De Fato (dal 70′ Di Curzio), Tollardo (dal 62′ Manoni), Sganga, Zucchi (dal 76′ Manzari), Cardella. A disposizione: Travaglini, Lisari, Maroncelli, Giancecchi, Di Grazia. All.: Cotroneo.
Arbitro: Costanza di Agrigento. Assistenti: Camoni e Mangoni di Pistoia.
Marcatori: al 52′ De Vena, al 59′ Morero.
Ammoniti: Salvato G. (L), Morero, Leone (L), Cardella (L), Sganga (L). Angoli: 6-5. Rec.: 1′ pt; 5′ st.
Prima di ritorno con i Lupi impegnati in casa contro il generoso Ladispoli, squadra che sulla carta non avrebbe dovuto incutere timori di sorta ad una presunta “corazzata” come la compagine di Bucaro. Doveva essere vittoria a tutti i costi per i Biancoverdi. E vittoria è stata.
Ma, come pure era stato messo nel conto, non è stata una semplice passeggiata per De Vena e compagni, almeno per quel che concerne la prestazione complessiva dei Lupi nella prima frazione di gioco, nel corso della quale sono emerse, quasi identiche, le problematiche di ordine tecnico-tattiche in fase offensiva, palesate già nella precedente gara interna, quella che ha chiuso il girone di andata, al cospetto del Latina.
Mister Bucaro, memore degli errori commessi nel match contro i Pontini, quest’oggi ha presentato un tridente più “plausibile”, con De Vena punta centrale e Tompte e Da Dalt esterni d’attacco. Tuttavia (soprattutto per l’inconsistenza degli esterni) il risultato prodotto è stato quasi analogo a quello già riscontrato quindici giorni fa con il Latina: conclusioni nello specchio della porta nessuna, almeno fino alla clamorosa palla gol capitata a Matute al 40′, con l’ex Casertana che si è presentato a pochi passi dalla porta laziale, ma il suo tiro a botta sicura è stato deviato in calcio d’angolo all’ultimo istante da un difensore avversario.
Si è vista ben altra sostanza e consistenza ad inizio ripresa da parte dell’Avellino, che ha presentato addirittura tre cambi: Omohonria in luogo di un disastroso Patrignani, Mentana al posto di un impalpabile Tompte, e sopratutto Gerbaudo al posto di Matute. Quest’ultima sostituzione (sebbene il centrocampista ex Casertana non avesse affatto demeritato) ha determinato il cambio di passo di cui aveva bisogno l’Avellino.
Infatti, sull’asse Di Paolantonio-Gerbaudo, in soli sette minuti (al 7′ e al 14′) la compagine di Bucaro ha messo le ali ed ha gonfiato per due volte la rete della porta laziale, e la vittoria dei Lupi è stata messa in ghiaccio. Il gol che ha sbloccato il match è stato realizzato da De Vena (al suo undicesimo centro stagionale) che ha capitalizzato da par suo (con un rasoterra di sinistro che si è infilato tra le gambe del portiere del Ladispoli, proteso in un’uscita disperata) un lancio di Di Paolantonio per Gerbaudo, con l’ex Primavera della Juventus che ha spizzato per l’accorrente bomber ex Casertana.
Il gol del raddoppio, e del sigillo ai tre punti dell’Avellino, è stato messo a segno da capitan Morero che, sotto misura, ha segnato mettendo la sfera a fil di palo, raccogliendo un assist di Gerbaudo che, lanciato in piena area dal solito Di Paolantonio, invece di tirare in porta ha scaricato al suo capitano, meglio appostato.
Nell’ultima parte di gara, a risultato ormai acquisito, i Lupi si sono saggiamente limitati a gestire l’inerzia del match, rimanendo sempre vigili rispetto ad eventuali sortite (alquanto sterili, per la verità) degli avversari.