Avellino – Ostiamare 1 – 0, vittoria con il minimo scarto per i Lupi eccessivamente “teneri” sotto la porta avversaria

Avellino – Ostiamare   1 – 0

Avellino: Viscovo, Betti, Dondoni, Dionisi, Parisi, Tribuzzi, Matute (dal 68′ Gerbaudo), Di Paolatonio, Da Dalt (dal 73′ Ciotola), Sforzini (dal 63′ Alfageme), De Vena (dall’84′ Mentana). A disposizione: Pizzella, Mithra, Omohonria, Buono, Morero. All.: Cinelli.

Ostiamare: Giannini, Di Iacovo, D’Astolfo, Pieri, Colantoni (dal 79′ Calveri), De Iulis, Cabella (dal 93′ Scaccia), Bellini (dal 90′ Renzetti), Bertoldi, Ferrari (dal 65′ Sarrocco), Attili. A disposizione: Barrago, Ceccarelli, Lazzeri, Galli, Pedone. All.: Greco.

Arbitro: Frascaro di Firenze. Assistenti: Camoni di Pistoia e Mangoni di Pistoia.

Marcatore: al 34′ Sforzini (Rig.)

Ammonito: Cabella (O). Angoli: 10-0. Rec.: 1′ pt; 4′ pt.

 

Per i Lupi una vittoria come da copione, al cospetto di un’Ostiamare che non poteva costituire ostacolo durissimo. Eppure i ragazzi di Bucaro (quest’oggi, per squalifica, sostituito sulla panca biancoverde da Cinelli) hanno portato a casa tre punti importanti per la classifica, con un pizzico di sofferenza non prevedibile.

Ma se l’Ostiamare ha potuto giocare fino al novantesimo ed oltre con la fondata speranza di poter agguantare ancora il pareggio, l’Avellino deve recitare il “mea culpa” per essere stato soverchiamente “tenero” sotto la porta dei Laziali. De Vena e compagni, che sono riusciti a penetrare nell’area avversaria un’infinità di volte, sono stati troppo imprecisi e precipitosi al momento della stoccata finale. 

Tante le occasioni da gol procurate dall’offensiva biancoverde, forse come non mai in questo campionato. Eppure, ad onor del vero, nella prima mezzora di gioco, sono stati gli Ostiensi ad essere maggiormente pericolosi. Gli ospiti sono arrivati sotto la porta biancoverde in almeno tre occasioni, peccando troppo in precisione, e graziando una difesa irpina incerta e disattenta.

Dopo la mezzora, si è “acceso” improvvisamente Tribuzzi, e, come d’incanto, i Lupi sono passati in vantaggio. Percussione irresistibile da destra verso il centro dell’esterno ex Latina, che, arrivato in area, è stato steso da un difensore. Calcio di rigore sacrosanto per i Lupi. Sul dischetto si è presentato Nando Sforzini che ha piazzato un destro angolatissimo, sul quale nulla ha potuto il pipelet laziale. Uno a zero per l’Avellino, ma vantaggio, francamente, non proprio meritato per quanto si era visto fino ad allora.

Realizzato il gol, i Lupi si sono distesi e si sono scrollati di dosso una certa “ansia da prestazione”, ed hanno cominciato a praticare un gioco più razionale ed efficace. Almeno fino alla trequarti avversaria. Perchè, poi, come dicevamo innanzi, negli ultimi venti metri, i padroni di casa sono stati eccessivamente imprecisi e le occasioni sono svanite.

Il canovaccio tattico della ripresa non è cambiato per niente rispetto alla prima frazione di gioco: l’Avellino alla ricerca del gol della sicurezza, e l’Ostiamare a praticare un gioco bello a vedersi ma scarsamente produttivo in termini di incisività sotto porta. Ma è doveroso ribadirlo: se il minimo scarto dell’Avellino è rimasto tale,  le ragioni vanno ricercate nei tanti errori, commessi da Di Paolantonio, da Tribuzzi e dallo stesso Alfageme (subentrato negli ultimi venti minuti a Sforzini). L’occasione più clamorosa è capitata sui piedi di uno spento De Vena, che è riuscito anche a divorarsi un gol a due metri dalla porta, completamente spalancata davanti a lui.

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