Avellino, al Concorso di Rocca Imperiale (CS) trionfa la poesia della giovane Carlotta Della Corte della Scuola Media Solimena
Si è svolto lo scorso sabato 3 Agosto, presso l’Auditorium di Rocca Imperiale Marina (CS), la cerimonia di premiazione del 14° Concorso Internazionale di Poesia inedita“Dedicato a…poesie per ricordare”, indetto da Aletti editore in occasione della giornata mondiale della poesia (21 Marzo 2019) e supportato dalla presenza del famosissimo paroliere di molte canzoni italiane, Mogol.
L’evento si è svolto nel corso della 11° edizione del Festival internazionale di Poesia “Il Federiciano” che intende ricordare il periodo storico dello “Stupor mundi” di Federico II e attira gli appassionati di versi e cultura.
Grande riconoscimento per l’alunna Carlotta Della Corte della Scuola secondaria di I grado “F. Solimena” che con la poesia “IO” entra a far parte dell’antologia dedicata alla manifestazione che sarà pubblicata nel prossimo mese di novembre.
La giovane poetessa ha declamato la sua poesia alla presenza del poeta ed editore Giuseppe Aletti.
Ulteriore riconoscimento è stato conferito al docente dell’istituto prof. Francesco Mazzeo, autore della poesia “E ancora”, finalista del Festival “Il Federiciano”.
Nonostante la pausa estiva, la Dirigente scolastica prof.ssa Amalia Carbone e le insegnanti Prof.sse Milena De Carolis e Rita Rosato hanno partecipato all’evento ed hanno rivolto a Carlotta e al prof. F. Mazzeo le congratulazioni per il riconoscimento ottenuto.
“IO”
Io da sola nell’Universo
mi riverso
nel mare arido
nel cielo terso.
Io da sola,
mi riverso
nel cielo terso
e nel vuoto dell’Universo.
Carlotta Della Corte
Nel suo breve componimento la giovane poetessa fa emergere tutta l’inquietudine del periodo adolescenziale, il desiderio di affermazione della propria personalità e la difficoltà di realizzare tale missione, attraverso un linguaggio semplice ma immediato, a tratti enigmatico.
Il mondo esterno all’Io viene definito “Universo” e viene percepito come vuoto e difficile da gestire.
Il lavoro di cesello sulla parola porta la giovane poetessa a scegliere un verbo particolare per indicare il suo intervento sull’Universo: RIVERSARE. Tale verbo lascia intendere la ricerca di un modo giusto per affrontare l’Universo e, nello stesso tempo, l’incosciente abbandono alle sue complicate dinamiche.
Il suo “riversarsi” la porta in un mare, che potremmo paragonare alle cose terrene, percepito come “arido” e pieno di solitudine e nel cielo, che potremmo paragonare ai suoi sogni e alle speranze, percepito come “terso”.
La solitudine non è intesa in senso negativo ma come condizione quasi ideale per ricavare forza da questo difficile percorso interiore.
E’ chiaro che il timore di affrontare l’Universo si contrappone alla sua intima determinazione e voglia di affermazione.
E’ meraviglioso come una ragazza così giovane riesca ad esprimere questi sentimenti attraverso dei versi delicati ma allo stesso tempo ricercati. Il suo “Io” nonostante la solitudine percepita, coscientemente cerca la sua affermazione.